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venerdì 19 marzo 2021

LA MATURITA' STRAORDINARIA DI GIUSEPPE DI NAZARETH / 19 marzo, san Giuseppe

 


Per la festa di san Giuseppe la Chiesa ci offre la scelta tra due Vangeli.

Un brano di Matteo: Giuseppe avvertito in sogno dall’angelo, prende con sé la sua sposa che pensava finora di ripudiare di nascosto per non “farne spettacolo pubblico”.  Se questo pensiero gli veniva dal suo essere giusto, quindi misericordioso, l’interpretazione più semplice è che quella gravidanza che Maria non poteva nascondere è stata una sorpresa per lui oppure non ha creduto alle spiegazioni di Maria. Una forte tradizione spiega che Maria non voleva influenzarlo, non voleva mettersi tra Dio e lui e non voleva rischiare di salvarsi da sola. Che Giuseppe sia stato all’oscuro di ogni spiegazione di fronte all’evidenza di questo bambino in arrivo, oppure abbia legittimamente dubitato delle spiegazioni di Maria, tutto questo esalta la sua scelta di umanità, di fronte a tutti. Ma c'è ancora di più: tutti credono, in seguito, che sia lui veramente il padre del bambino (Luca 3,23; Mt 13,55; Lc 4,22;  Gv 1,45 e 6,42). Cosa significa questo? Che la delicatezza di Giuseppe è stata tale che, nel suo turbamento non ha fatto trasparire, non si è sfogato con qualche amico, e nessuno ha dubitato che sia lui il “colpevole” di questa gravidanza. La custodia della virtù spettava a Maria innanzitutto, alla donna, ma il fatto che Giuseppe, come si è creduto logicamente, abbia “approfittato” prima del tempo non gli dava una bella reputazione a quei tempi. Tacendo e nel modo di comportarsi, Giuseppe si è caricato del “peccato” di Maria fin dall’inizio. E i commenti, le frasi a doppio senso non saranno mancate. Anche allora, con pazienza e umiltà Giuseppe continua a custodire con dignità il segreto che ormai è di tutti e due. Solo per questo suo atteggiamento  Giuseppe sarebbe già di una grandezza straordinaria.

Un brano di Luca: Il racconto del ritrovamento al Tempio offre una scena molto ricca anche se Giuseppe non parla. Maria dice al figlio: Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo”. Tutti e due insieme! Il Verbo ha preso la carne da Maria, da Giuseppe ha preso molto, come la discendenza dalla casa di Davide, per esempio, ma non la carne. Ma di fronte al Mistero del Figlio si trovano sullo stesso piano. Né lei né lui comprendono la risposta di Gesù. Ci sono delle grazie speciali per la missione che ognuno di noi deve compiere, ci sono anche i meriti di ciascuno, ma fondamentalmente siamo tutti fratelli di fronte a Dio, di fronte alla salvezza. In paradiso non ci saranno beati di serie A e beati di serie B, ma ci sarà una comunione totale nell’amore di Dio. E se la Vergine Maria risplenderà di tutta la ricchezza divina, e così i santi più grandi, essi però saranno miei (“tutto è vostro” dice san Paolo ai corinti: 1 Cor 3,21-22), e Gesù stesso mi chiamerà suo fratello!

Siccome nel Vangelo ci sono pochi versetti che menzionano Giuseppe, qualcuno, di questi tempi, tira fuori di nuovo le "visioni" di Maria Valtorta! Com'è possibile che dobbiamo trovare queste cose in gruppi mariani che si dicono cattolici, con tutte le messe all'Indice dei suoi scritti e ancora le raccomandazioni di non divulgarli del cardinal Ratzinger! 

 

Prima Lettura  2 Sam 7,4-5.12-14.16
Il Signore Iddio gli darà il trono di Davide suo padre.

Dal secondo libro di Samuèle  
In quei giorni, fu rivolta a Natan questa parola del Signore:
«Va’ e di’ al mio servo Davide: Così dice il Signore: “Quando i tuoi giorni saranno compiuti e tu dormirai con i tuoi padri, io susciterò un tuo discendente dopo di te, uscito dalle tue viscere, e renderò stabile il suo regno.
Egli edificherà una casa al mio nome e io renderò stabile il trono del suo regno per sempre. Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio.
La tua casa e il tuo regno saranno saldi per sempre davanti a te, il tuo trono sarà reso stabile per sempre”». 
   

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 88
In eterno durerà la sua discendenza.

Canterò in eterno l’amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
perché ho detto: «È un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà».

«Ho stretto un’alleanza con il mio eletto,
ho giurato a Davide, mio servo.
Stabilirò per sempre la tua discendenza,
di generazione in generazione edificherò il tuo trono».

«Egli mi invocherà: “Tu sei mio padre,
mio Dio e roccia della mia salvezza”.
Gli conserverò sempre il mio amore,
la mia alleanza gli sarà fedele». 

Seconda Lettura   
Rm 4,13.16-18.22

Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani  
Fratelli, non in virtù della Legge fu data ad Abramo, o alla sua discendenza, la promessa di diventare erede del mondo, ma in virtù della giustizia che viene dalla fede.
Eredi dunque si diventa in virtù della fede, perché sia secondo la grazia, e in tal modo la promessa sia sicura per tutta la discendenza: non soltanto per quella che deriva dalla Legge, ma anche per quella che deriva dalla fede di Abramo, il quale è padre di tutti noi – come sta scritto: «Ti ho costituito padre di molti popoli» – davanti al Dio nel quale credette, che dà vita ai morti e chiama all’esistenza le cose che non esistono.
Egli credette, saldo nella speranza contro ogni speranza, e così divenne padre di molti popoli, come gli era stato detto: «Così sarà la tua discendenza». Ecco perché gli fu accreditato come giustizia. 

Canto al Vangelo  
 Sal 83,5
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio.
Nel tempo pasquale: Alleluia, alleluia.

Beato chi abita nella tua casa, Signore:
senza fine canta le tue lodi.
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio.

  

Vangelo  Mt 1,16.18-21.24a
Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore.

Dal vangelo secondo Matteo
Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».
Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore. 

Oppure:

Vangelo  Lc 2,41-51

Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo.

Dal vangelo secondo Luca
I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme.
Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte.
Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro.
Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso.

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