Parabola del Ricco e del Povero Lazzaro. |
L’altro giorno dialogando con una famiglia emerse che il punto non abbastanza curato della loro vita di preghiera
– intensa e fatta in famiglia – era l’approfondire la Parola di
Dio. Alla fine, come sempre, ho chiesto al Signore una Parola e ci ha dato proprio il Vangelo di oggi partendo da: “Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E
lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si
convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno
persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”»”.
So che
il Signore ci accompagna sempre ma ogni volta è una gioia profonda toccare con mano
che il Signore Risorto è presente alle nostre conversazioni, alle nostre situazioni,
ascolta, ci guida e ci conferma.
Molti trascurano la Parola di Dio per cercare segni, sogni, apparizioni, boschi e altri luoghi mistici; per chiedere grazie organizzano pellegrinaggi a santuari trascurando la promessa di Gesù che dice: "dove due o più sono riuniti nel mio nome io sono in mezzo a loro" e vivendo la preghiera come se Gesù non avesse detto: "cercate il Regno dei Cieli prima di ogni cosa e tutto il resto vi sarà dato in aggiunta" …
“Benedetto l’uomo che confida nel Signore e il Signore è la sua fiducia. È come un albero piantato lungo un corso d’acqua, verso la corrente stende le radici; non teme quando viene il caldo, le sue foglie rimangono verdi, nell’anno della siccità non si dà pena, non smette di produrre frutti.”
Ma io e tu che abbiamo Mosè e i Profeti, la Parola
di Dio, ascoltiamo?
Prima
Lettura Ger 17, 5-10
Maledetto chi confida nell'uomo; benedetto chi confida nel Signore.
Dal libro del profeta Geremìa
Così dice il Signore:
«Maledetto l’uomo che confida nell’uomo,
e pone nella carne il suo sostegno,
allontanando il suo cuore dal Signore.
Sarà come un tamerisco nella steppa;
non vedrà venire il bene,
dimorerà in luoghi aridi nel deserto,
in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere.
Benedetto l’uomo che confida nel Signore
e il Signore è la sua fiducia.
È come un albero piantato lungo un corso d’acqua,
verso la corrente stende le radici;
non teme quando viene il caldo,
le sue foglie rimangono verdi,
nell’anno della siccità non si dà pena,
non smette di produrre frutti.
Niente è più infido del cuore
e difficilmente guarisce!
Chi lo può conoscere?
Io, il Signore, scruto la mente
e saggio i cuori,
per dare a ciascuno secondo la sua condotta,
secondo il frutto delle sue azioni».
Salmo Responsoriale Dal Salmo 1
Beato l’uomo che confida nel Signore.
Beato
l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi,
non resta nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli arroganti,
ma nella legge del Signore trova la sua gioia,
la sua legge medita giorno e notte.
È come
albero piantato lungo corsi d’acqua,
che dà frutto a suo tempo:
le sue foglie non appassiscono
e tutto quello che fa, riesce bene.
Non
così, non così i malvagi,
ma come pula che il vento disperde;
poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti,
mentre la via dei malvagi va in rovina.
Canto al Vangelo Lc 8,15
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Beati coloro che custodiscono la parola di Dio
con cuore integro e buono
e producono frutto con perseveranza.
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Vangelo Lc 16, 19-31
Nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora lui è
consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti.
Dal
vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai farisei:
«C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e
ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla
sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla
tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe.
Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli accanto ad Abramo. Morì
anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi
e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse:
“Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta
del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”.
Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi
beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece
sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande
abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì
possono giungere fino a noi”.
E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio
padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano
anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i
Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti
qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano
Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».
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