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sabato 27 marzo 2021

COME PUO' CAIFA, COSI' CATTIVO, PARLARE IN NOME DI DIO? / sabato V sett. Quaresima

 


Gesù non fa politica. Non si schiera per un partito poi per un altro. Ma l’impatto della sua predicazione e dei suoi gesti, il numero crescente dei suoi seguaci e di chi volge con interesse lo sguardo verso di lui, crea problema. È evidente che tantissime persone che professano valori identici diventano un fatto sociale e possono diventare un fatto politico. Chi vive di analisi politiche e non comprende l’opera di Dio vede subito schieramenti a favore o contro, anche nella Chiesa. Vede il fronte dei progressisti e quello dei conservatori anche dove non ci sono. Quando ci sono, è una perversione della Chiesa. Quando l’unità del gruppo non si fa sul servizio alla verità e la sua ricerca sempre più profonda, ma sulla fedeltà al capo carismatico o sulla complicità tra soci, siamo molto lontani dal Vangelo.

Il Sinedrio però è talmente prigioniero dei suoi schemi politici e di potere che teme un attacco dei romani a causa di Gesù. Si vedrà in seguito che Gesù e il suo movimento non li preoccupa affatto. Infatti uno che dice: amate i vostri nemici e pagate le tasse, non fa tremare il potere. E Pilato voleva sinceramente liberare Gesù.

Nel ragionamento dei membri del Sinedrio, Dio è totalmente assente anche se vedono segni (divini) in ciò che fa Gesù! È veramente scioccante. Eppure Caifa, per la sua posizione di sommo sacerdote quell’anno, profetizza, parla in nome di Dio. San Giovanni vede Dio agire attraverso un uomo che non è santo e neppure sembra un uomo di fede. Ma è così perché c'è un solo Dio e porta avanti il suo progetto di salvezza attraverso il popolo ebraico che ha scelto. Quanta fiducia dobbiamo quindi avere in Dio che ha tutto nelle mani ed è nostro Padre! Se è tua volontà, finisca questa pandemia, ma soprattutto insegnaci, o Padre, come vivere questi giorni, come reagire affinché il tuo Regno si realizzi e non passiamo il tempo a pregarti di fare la nostra volontà, lasciando il male agire indisturbato, mentre noi sappiamo solo lamentarci dei giorni cattivi. “Non dite che i tempi sono cattivi, i tempi siamo noi!” si esclamava sant’Agostino (ma san Paolo dice che “i giorni sono cattivi”!?! Paolo invita a vigilare, ad impegnarsi, a pregare, a ringraziare per il Covid, non a lamentarsi!!! Vigilate dunque attentamente sulla vostra condotta, comportandovi non da stolti, ma da uomini saggi; profittando del tempo presente, perché i giorni sono cattivi. Non siate perciò inconsiderati, ma sappiate comprendere la volontà di Dio. ... siate ricolmi dello Spirito, intrattenendovi a vicenda con salmi, inni, cantici spirituali, cantando e inneggiando al Signore con tutto il vostro cuore, rendendo continuamente grazie per ogni cosa a Dio Padre, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo”. (Efesini 5,15-20). Se Caifa profetizza, serve Dio malgrado se stesso, quanta fiducia dobbiamo avere in Dio e nel Papa che ci ha dato, e preoccuparci della nostra conversione prima che passi per noi la scena di questo mondo, piuttosto che andare in cerca di complotti e complottari!

 

Prima Lettura   Ez 37, 21-28
Farò di loro un solo popolo.

Dal libro del profeta Ezechièle
Così dice il Signore Dio: Ecco, io prenderò i figli d’Israele dalle nazioni fra le quali sono andati e li radunerò da ogni parte e li ricondurrò nella loro terra: farò di loro un solo popolo nella mia terra, sui monti d’Israele; un solo re regnerà su tutti loro e non saranno più due popoli, né saranno più divisi in due regni.
Non si contamineranno più con i loro ìdoli, con i loro abomìni e con tutte le loro iniquità; li libererò da tutte le ribellioni con cui hanno peccato, li purificherò e saranno il mio popolo e io sarò il loro Dio.
Il mio servo Davide regnerà su di loro e vi sarà un unico pastore per tutti; seguiranno le mie norme, osserveranno le mie leggi e le metteranno in pratica. Abiteranno nella terra che ho dato al mio servo Giacobbe. In quella terra su cui abitarono i loro padri, abiteranno essi, i loro figli e i figli dei loro figli, per sempre; il mio servo Davide sarà loro re per sempre.
Farò con loro un’alleanza di pace; sarà un’alleanza eterna con loro. Li stabilirò e li moltiplicherò e porrò il mio santuario in mezzo a loro per sempre. In mezzo a loro sarà la mia dimora: io sarò il loro Dio ed essi saranno il mio popolo.
Le nazioni sapranno che io sono il Signore che santifico Israele, quando il mio santuario sarà in mezzo a loro per sempre.

Salmo Responsoriale   Ger 31,10-13
Il Signore ci custodisce come un pastore il suo gregge.

Ascoltate, genti, la parola del Signore,
annunciàtela alle isole più lontane e dite:
«Chi ha disperso Israele lo raduna
e lo custodisce come un pastore il suo gregge».

Perché il Signore ha riscattato Giacobbe,
lo ha liberato dalle mani di uno più forte di lui.
Verranno e canteranno inni sull’altura di Sion,
andranno insieme verso i beni del Signore.

La vergine allora gioirà danzando
e insieme i giovani e i vecchi.
«Cambierò il loro lutto in gioia,

Canto al Vangelo     Cf Gv 3,16
Lode e onore a te, Signore Gesù!

Liberatevi da tutte le iniquità commesse, dice il Signore,
e formatevi un cuore nuovo e uno spirito nuovo.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

Vangelo   Gv 11, 45-56
Per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, molti dei Giudei che erano venuti da Maria, alla vista di ciò che Gesù aveva compiuto, [ossia la risurrezione di Làzzaro,] credettero in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e riferirono loro quello che Gesù aveva fatto.
Allora i capi dei sacerdoti e i farisei riunirono il sinèdrio e dissero: «Che cosa facciamo? Quest’uomo compie molti segni. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, verranno i Romani e distruggeranno il nostro tempio e la nostra nazione».
Ma uno di loro, Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, disse loro: «Voi non capite nulla! Non vi rendete conto che è conveniente per voi che un solo uomo muoia per il popolo, e non vada in rovina la nazione intera!». Questo però non lo disse da se stesso, ma, essendo sommo sacerdote quell’anno, profetizzò che Gesù doveva morire per la nazione; e non soltanto per la nazione, ma anche per riunire insieme i figli di Dio che erano dispersi. Da quel giorno dunque decisero di ucciderlo.
Gesù dunque non andava più in pubblico tra i Giudei, ma da lì si ritirò nella regione vicina al deserto, in una città chiamata Èfraim, dove rimase con i discepoli.
Era vicina la Pasqua dei Giudei e molti dalla regione salirono a Gerusalemme prima della Pasqua per purificarsi. Essi cercavano Gesù e, stando nel tempio, dicevano tra loro: «Che ve ne pare? Non verrà alla festa?». 

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