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sabato 30 gennaio 2021

CHE COS'E' LA FEDE? / sabato III sett. T.O.

 

Sacrificio di Isacco - Marc Chagall.

Abramo è nostro Padre nella fede. La fede è sempre un uscire da sé stessi per far fiducia ad un altro, lasciarlo governare la nostra speranza, la nostra vita. Il primo atto di fede di Abramo viene da un uomo che “non ha più nulla da perdere”: né le altre divinità, né le condizioni sue e di Sarai gli permettono di pensare ad un’altra soluzione per avere una discendenza. Ma Abramo impara sempre di più ad avere fede (la pazienza fa parte dell'esperienza di fede). E Dio realizza le sue promesse, dona Isacco. Su questa base Abramo può sacrificarlo: Dio non rinnega se stesso. Se Dio chiede il sacrificio del figlio, lo farà anche risorgere.

La fede di Abramo diventa l’eredità dei suoi discendenti, e Dio, attraverso molti avvenimenti, insegna a questo popolo a crescere nella fede. I discepoli sono cresciuti fin da piccoli nella fede. Quando Gesù – che non conoscono – li chiama a seguirlo, è per partecipare alla venuta del Regno  promesso da Dio, come è stato loro insegnato in famiglia, alla sinagoga… Per questo Regno, per questa promessa, hanno lasciato tutto.

Eppure non è ancora fede. Di fronte alla tempesta imprevista e violentissima sul lago, entrano nel panico. Invece Gesù dorme perché sa che Dio è suo Padre onnipotente.

Qual è la tua fede? Che cos'è la fede? La fede è quella di Gesù “autore e perfezionatore della fede”.

 

Prima Lettura

Aspettava la città il cui architetto e costruttore è Dio stesso.

venerdì 29 gennaio 2021

MA, IN PRIVATO, AI SUOI DISCEPOLI SPIEGAVA OGNI COSA / venerdì III sett. T.O.

 


“Con molte parabole dello stesso genere annunciava loro la Parola, come potevano intendere. Senza parabole non parlava loro ma, in privato, ai suoi discepoli spiegava ogni cosa”.

Gesù fa una differenza tra la folla e coloro che lo seguono più da vicino con l’intenzione di conformarsi al suo insegnamento. Questa differenza rimane lungo i secoli e deve essere tenuta in conto sul piano pastorale. Non esiste la Gradualità della Legge (Dio è uno solo e Cristo è lo stesso ieri, oggi e sempre), ma esiste la Legge della Gradualità. Cioè per prendere un esempio sportivo, tutto hanno bisogno di attività fisica ma c'è chi non ha mai fatto attività sportiva e non pensa di farla e chi invece ha iniziato un programma di allenamento, e in questa ultima categoria, ci sono dei livelli di crescita.

Voler fare tutto uguale nella Chiesa sia nel senso di livellamento per il basso, sia nel senso contrario, è sbagliato e non è conforme né al Vangelo né alla natura umana. Cioè non è conforme né alla Grazia né alla libertà umana.

Però quanti hanno sentito l’appello, sono stati chiamati a tutto il Vangelo.

Ma anche loro si scontrano con la loro debolezza. Come fare? Infatti, per tutti c'è la Legge della gradualità, un cammino progressivo. Ma Dio può chiamare il più debole, quel che conta è la Grazia. A Santa Teresina affidarono una suora nevrotica e impossibile che tutte le altre fuggivano. Lei così debole che veniva dispensata da varie penitenze comunitarie perché si ammalava, ragionò nella fede: se l’obbedienza mi affida questo compito umanamente così difficile, “il Signore non mancherà di mettere nella mia piccola mano quello che serve per compierlo”. Così avvenne, la suora fu, per la prima volta, contenta e Teresina, la piccola e debole Teresina, divenne una delle più grandi sante.

 

Prima Lettura   2 Sam 11,1-4.5-10.13-17
Mi hai disprezzato e hai preso in moglie la moglie di Urìa l’Ittita.

giovedì 28 gennaio 2021

SAN TOMMASO E LA SHOAH / San Tommaso d'Aquino, 28 gennaio

 


Da anni il 27 gennaio è "Giornata della Memoria". La memoria di san Tommaso d’Aquino cade l’indomani e accostare questo grande santo alla tragedia della Shoah può essere utile.

San Tommaso (1225 circa – 1274, in pieno rinnovamento ecclesiale con san Francesco e san Domenico in particolare) diceva: con un musulmano o un pagano abbiamo in comune la ragione, con un ebreo c'è inoltre l’Antico Testamento, con un cristiano c'è in più il Nuovo Testamento. Ed egli osò fare una sintesi nuova di tutta la realtà alla luce della Rivelazione cristiana usando i testi dei filosofi dell’antichità greca che suscitavano allora grandissimo interesse e anche timori (da poco alla Sorbona di Parigi era permesso studiarli).

Questa novità poderosa di san Tommaso (e ispirata, anche grazie ad una vita di santità) fece di lui il “Dottore Comune”  della Chiesa. E come sempre si verificò per la sua opera il fenomeno della recezione. In sintesi ogni recezione si realizza in vari gradi tra due poli: a un’estremità c'è chi assimila solo il contenuto di un’opera, magari riducendola a solo alcuni aspetti e all’altra estremità c'è chi invece assimila il metodo per andare eventualmente oltre nei contenuti. San Tommaso era un innovatore radicato nella Tradizione ma per qualcuno è diventato un idolo. Infatti chi assimila soltanto i contenuti spesso si accontenta di ripeterli come fossero la Parola definitiva che non può essere corretta e oltre la quale non si può andare. Oggi, frange di cattolici conservatori che rigettano il Concilio Vaticano II e l’insegnamenti di tutti gli ultimi Papi, da Giovanni XXIII a Francesco passando per Benedetto XVI, prendono abusivamente spunto da Tommaso d’Aquino e da alcuni suoi scritti per sostenere la tesi degli ebrei come popolo “deicida”.

Jules Isaac pubblicò nel 1962 “L’Enseignement du mépris” (l’insegnamento del disprezzo). Aveva perso ad Auschwitz moglie e figlia « solo perché si chiamavano Isaac ». Jules Isaac sa che l’antisemitismo è anteriore al Cristianesimo ma costata che questi è profondamente radicato tra i cristiani, facendo spazio nella mentalità comune ad una “barbara e disumana concezione della giustizia di Dio” e, addirittura alla “negazione del valore universale del mistero della Croce e della Redenzione”! Così hanno potuto svilupparsi discriminazioni, eccessi e crimini contro gli ebrei fino alla follia nazista. Purtroppo molti di noi si ricordano di aver sentito che: « La “dispersione d'Israele” è stato il castigo mandato da Dio sul “popolo deicida” dopo la crocifissione di Gesù (da lì la teoria dell’ “ebreo errante”). Già al tempo di Gesù i giudei erano un “popolo degenerato” e lo sono rimasti  ».

Bisogna assolutamente responsabilizzarci tutti per combattere con attenzione e determinazione le idee e gli atteggiamenti devianti, di disprezzo, prendendo coscienza che come, in tutti i campi, un insegnamento o un confronto di qualità possono sostenere e perfino aprire meravigliosi cammini positivi, la mancanza di rigore e di attenzione possono farci strumenti passivi e anche attivi (anche solo con il copia incolla imprudente) di idee e mentalità negative di cui non conosciamo quale impatto potranno avere. Assieme alle idee, le amicizie personali sono fondamentali.

 

Prima Lettura   Eb 10,19-25 

Nella pienezza della fede, manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza per stimolarci a vicenda nella carità.

mercoledì 27 gennaio 2021

PERCHE' MI PARLI IN PARABOLE? PERCHE' TU TI METTA IN DISCUSSIONE! / mercoledì III sett. T.O.




 

La prima parabola che riporta Marco nel suo Vangelo è quella del Seminatore perché se Non capite questa parabola, e come potrete comprendere tutte le parabole?” L’ascolto è fondamentale per essere salvato e se il cuore è indisponibile (reso tale dal demonio, dall’incostanza, dalle preoccupazioni del mondo e dalla seduzione della ricchezza e da tutte le altre passioni) non ci può essere ascolto, non ci può essere frutto. Non basta pregare. Posso pregare una vita intera e seguire sempre i miei schemi, perfino la “cultura del rispetto”, o la mia presunzione di già sapere tutto. Dobbiamo essere tutti attenti a questa peste: pensare di essere già arrivati (almeno ad un buon punto). San Paolo ha incontrato subito questo nelle sue comunità (“Già siete sazi, già siete diventati ricchi; senza di noi già siete diventati re. Magari foste diventati re! Così anche noi potremmo regnare con voi.” (1 Cor 4,8). Ecco perché Gesù parla in parabole a quelli di fuori: affinché si possano interrogare:  “Ma io non capisco ciò che dice, perché? Signore fammi capire, apri il mio cuore e la mia mente alla tua Parola”. Quante volte ho vissuto dialoghi del genere:  – “Tu leggi il Vangelo?” – “No Padre. Ci ho provato ma non lo capisco!” – “Dai. Persevera, chiedi al Signore la grazia di entrare nella Parola”. Dovrei, sulla base di questo Vangelo dire : “ti sembra un motivo sufficiente per non leggere il Vangelo, se Gesù ha detto che la Parola è il pane di cui vive l’uomo? Perché non ti sei messo in discussione? Perché non hai cominciato a bussare nella preghiera?” La verità è che siamo tutti deboli nella perseveranza, molto meno motivati per la salute eterna che per la salute fisica, i soldi, il successo terreno di ogni genere…  

Gli ebrei dicono a Mosè: ci riferirai quanto il Signore nostro Dio ti avrà detto e noi lo ascolteremo e lo faremo”. (Deuteronomio 5,27). La Bibbia insiste continuamente sullo spirito di docilità e gli ebrei lo insegnano con bellissimi racconti  per piccoli e … grandi! Ma io voglio raccontarlo con un fioretto verosimile e toccante di un giovane prete. Mandato in una parrocchia desertificata, racconta come il Signore lo ha aiutato attraverso Gabriel, un piccolo down che voleva fare il chierichetto. Come spiegargli su due piedi come si serve a messa? Allora gli dice: “Devi fare tutto quello che faccio io, okay?” e commenta: non sapevo che bambini così sono i più obbedienti al mondo e quando ho baciato l’altare il piccolo ci è rimasto attaccato. Dopo la messa gli spiego  meglio quello che deve fare e anche che baciare l’altare è come un bacio a Gesù ma è riservato al prete. “Dai, voglio baciarlo anch’io!” “Guarda, facciamo così: lo bacerò io per entrambi!” Alla domenica successiva Gabriel poggia la sua guancia sull’altare e con un grande sorriso sul suo visino non la staccava più. “Gabriel, ti aveva detto che baciavo io l’altare per entrambi”. “Ma io non l’ho baciato. È Gesù che mi ha riempito di baci!” Conclude il prete: Questo ha rivoluzionato il mio approccio all’altare e dico: “Gesù, baciami come Gabriel”. Attraverso Gabriel il Signore ha reso più fecondo il mio  ministero, ricordandomi che è Lui che opera.

A proposito, non si vedono più piccoli Down in giro... forse perché si è applicato  il Vangelo nei loro confronti?

 

Prima Lettura   Eb 10,11-18  
Ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati. 

martedì 26 gennaio 2021

LA MESSE E' MOLTA, GLI OPERAI SONO POCHI / santi Timoteo e Tito

 



L’indomani della conversione di san Paolo la Chiesa celebra la memoria dei suoi più illustri convertiti e collaboratori Timoteo e Tito. Il pericolo è di vedere queste figure con i nostri occhi abituati alla Cristianità e, diciamolo, alle sue pompe. San Paolo è un Santo, un Apostolo, un vescovo, anche Timoteo e Tito sono dei vescovi, delle Eccellenze, dei Monsignori, un po’ lontani da noi, appartengono alla casta sacerdotale….

Invece sono anzitutto degli uomini ( e delle donne) che si pongono seriamente la domanda del senso della vita, e della loro fede se l’hanno ereditata dalla famiglia da bambini. Essere cristiano in quel tempo significava far parte di una comunità dove tutti si sentono fratelli, membra dell’unico Corpo di Cristo, trasformati dall’incontro con il Risorto e con una missione nel mondo: CAMBIARLO!  Come? Annunciando Gesù Cristo e la risurrezione, testimoniando il modo di vivere nuovo insegnato da Gesù e istruendo chi vuole in questa nuova VIA (almeno dieci volte nel Nuovo Testamento il Cristianesimo è chiamato Via: Via della salvezza, Via nuova e vivente, Via del Signore, di Dio, del Santuario, della giustizia, del santo precetto. Vedi in particolare Atti 18, 25-26)

Com'è la situazione oggi? Non è forse come quella descritta dal Vangelo odierno? “La messe è abbondante, ma (anche se ci sono molti battezzati), sono pochi gli operai (che accettano di lavorare nella vigna)”. Perché ci sono pochi operai? Ognuno darà la sua risposta. Ma finché tu non risponderai: “Signore ci sono pochi operai, se vuoi, manda me, sono disponibile a lavorare nella tua vigna!” sarai (sarò, saremo) parte del problema!

 

Prima Lettura  Tt 1,1-5
A Tito, mio vero figlio nella medesima fede. 

DEI VALORI FONDAMENTALI PER UNA SOCIETA' / Il discorso di insediamento di Joe Biden alla Casa Bianca


Ho trepidato - come tutti penso - di fronte all'assalto e ai morti al Campidoglio americano. Ho letto poi e ascoltato dalla sua voce il discorso di Joe Biden al momento del suo insediamento come Presidente degli Stati Uniti il 20 gennaio scorso. Sono rimasto colpito. Non è l’insegnamento di un vescovo. È il discorso di un politico, di un politico americano, e sappiamo che, purtroppo, sembra anche per convinzione personale, egli sostiene su alcuni punti importanti delle posizioni non in linea con la dottrina cattolica. Ma questo discorso è un documento della nostra epoca e 
mi pare una salutare lezione di democrazia e di equilibrio umano che, senza negare i limiti sottolineati sopra, merita di essere accolta nei valori che propone pensando alla nostra propria situazione italiana. Ognuno si farà un suo giudizio. Quindi ho tradotto questo discorso e ve lo propongo. 

Giudice Supremo Roberts, Vice-Presidente Harris, Speaker Pelosi, Leader Schumer, Leader McConnell, Vice President Pence, miei illustri ospiti e concittadini americani, questo è il giorno dell’America. Questo è il giorno della democrazia. Un giorno di storia e speranza, di rinnovamento e risoluzione. Provata nel crogiuolo attraverso i secoli, l’America è stata di nuovo messa alla prova, ma ha raccolto la sfida. Oggi celebriamo il trionfo, non di un candidato, ma di una causa. La causa della democrazia. Il popolo, la volontà del popolo, è stata ascoltata e la volontà del popolo è stata rispettata. Abbiamo imparato di nuovo che la democrazia è preziosa. La democrazia è fragile. E in questa ora, amici miei, la democrazia ha prevalso.

Quindi ora, su questo luogo sacro, dove solo pochi giorni fa, la violenza ha cercato di scuotere le fondamenta stesse del Campidoglio, veniamo insieme come una sola nazione sotto Dio, indivisibile, per portare a termine il trasferimento pacifico del potere come abbiamo fatto per più di due secoli. Mentre guardiamo avanti con il nostro modo tipicamente americano: instancabile, audace, ottimista, posiamo i nostri sguardi sulla nazione che sappiamo di poter essere e che dobbiamo essere.

Ringrazio i miei predecessori dei due Partiti per la loro presenza qui oggi. Li ringrazio dal profondo del mio cuore e conosco… e conosco la resilienza della nostra Costituzione e la forza della nostra nazione, come la conosce il presidente Carter con cui ho parlato ieri sera, che non può essere con noi oggi, ma al quale rendiamo omaggio per il suo servizio di tutta una vita.

Ho appena fatto un giuramento sacro che ognuno di questi patrioti ha fatto. Il giuramento fatto per primo da George Washington. Ma la storia americana dipende non da ciascuno di noi, non da alcuni di noi, ma da tutti noi. Da noi, il popolo, che cerca una unione più perfetta. Questa è una grande nazione. Siamo un buon popolo. E nel corso dei secoli, attraverso tempeste e conflitti, in pace e in guerra, siamo arrivati tanto lontano, ma dobbiamo ancora andare molto lontano.

venerdì 22 gennaio 2021

ACCOGLIERE GLI ALTRI, CAMMINO VERSO L'UNITA' E FRUTTO DELL'INCONTRO CON IL SIGNORE / 6° giorno di preghiera per l'Unità

 


Quando ero ragazzo e cercavo di comprendere se il Vangelo fosse vero o meno mi dicevo: “però se tutti vivessero secondo il Vangelo il mondo andrebbe molto meglio: attenzione agli altri e fiducia in Dio e la sua provvidenza per quanto ti riguarda. Andrebbe certamente meglio, anzi, sarebbe un paradiso!

Questo non risolveva il problema della morte che mi assaliva, ma mi faceva stimare profondamente la proposta evangelica. Molti mettendosi ala servizio degli altri arrivano alla fede. Ho sempre ammirato queste persone generose. Purtroppo per me è stato il cammino inverso: non ho mai avuto questa generosità interiore o questa audacia alla quale invita Blaise Pascal. Ma la verità è che quando ho scoperto il Signore, anche attraverso la sua generosità che ha preso i davanti, il mio rapporto con la vita e la relazione con gli altri, ma soprattutto immediatamente con i beni materiali e i soldi ha avuto un profondo cambiamento di cui non mi sono mai pentito, ricevendo in cambio una vita infinitamente migliore e il centuplo in provvidenza. È stato un frutto evidente dell’incontro con Cristo! “Vi ho destinati a portare molto frutto, un frutto duraturo” (Gv 15, 16b) Se invece la tua fede non tocca il tuo rapporto con i soldi, preoccupati. Abramo va aldilà del dovere sacro dell’ospitalità comune in quei tempi tra tutti i popoli. Il brano della genesi di oggi mostra un Abramo, molto anziano, che all'ora più calda del giorno, non delega a nessuno l’accoglienza degli ospiti di passaggio. Gesù chiede lo stesso atteggiamento ai suoi discepoli di fronte alla folla da nutrire, invitandoli ad avere i suoi stessi sentimenti di compassione. Questa generosità ingloba tutta la vita. San Paolo si rallegra di soffrire per la Chiesa: è imitazione del Maestro crocifisso per la redenzione di tutti e parte della sua missione fin dall’inizio. “E io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome”  dice il Signore ad Anania di Damasco parlando di Saulo (Atti 9,16)

  

PRIMA LETTURA (Gn 18, 1-5)

Abramo accoglie gli angeli alle Querce di Mamre.

Dal libro della Genesi

LASCIARSI TRASFORMARE DALLA PAROLA DI DIO / 5° giorno di preghiera per l'Unità

Jerome Lejeune: "Ricercare, curare, difendere"

 

Un discorso evidente ma mai abbastanza messo in pratica: l’Unità è possibile solo attraverso l’opera della Parola di Dio, attraverso il lasciarsi trasformare da essa, attraverso l’incontrarci sulla base comune della Parola di Dio.

Le letture scelte per questo giorno mi sembrano indicare un percorso: la Parola di Dio è innanzitutto una Parola tra Dio e l’uomo, un’alleanza, un camminare con lui. Il più grande peccato  è l’idolatria. Ma ci sono anche i precetti. Si presenta dunque come legge, quasi un esoscheletro, una corazza esterna che limita, ma protegge l’essere interiore che deve ancora crescere e rafforzarsi.

Sappiamo che l’interiorizzazione dei valori è lenta, frutto di esperienza paziente, ma è anche vincente. In riferimento alla seconda lettura, ieri è stato dichiarato Venerabile il Prof. Lejeune, ricercatore al servizio dei trisomici. Nel bellissimo incontro in parrocchia con la sua postulatrice, lei mise in evidenza come fosse mediamente brillante all’inizio e, di fatto, aveva fallito più volte al concorso di internista negli ospedali. È la sua fede vissuta che gli ha permesso una crescita straordinaria come personalità e come libertà e lucidità intellettuale.

Una Parola di Dio più specifica a noi è il Vangelo delle Beatitudini. Se vuoi essere cristiano, questo è il ritratto del cristiano. Conosci qualcuno che esulta quando lo insultano, lo perseguitano e, mentendo, dicono ogni sorta di male contro di lui? Se sai di qualcuno così, me lo devi presentare, voglio fare la sua conoscenza. Che fare allora di questa Parola di Gesù? Eliminarla dalla mia fede dicendo che non è possibile, non è giusta? Dimenticarla come fanno i più? O conservarla come un tesoro confidando in Dio e approfittando di ogni occasione per camminare su questa via di Vita Eterna? Mosè non dice forse che la Parola è molto vicina a noi? Il suo essere nella nostra bocca e nel nostro cuore non significa che non sia una grazia. E come tale deve essere accolta.

 

PRIMA LETTURA (Dt 30, 11-20)

La parola del Signore è molto vicina a te.

Dal libro del Deuteronomio

giovedì 21 gennaio 2021

PREGARE E' ESSENZIALE PER L'UNITA', MA COME? / 4° giorno di preghiera per l'Unità dei Cristiani

 

Mosè prega sostenuto da Aronne e Cur.

Per arrivare all’Unità, la preghiera è fondamentale. Questa Settimana di preghiera per l’Unità ne è testimone. Se Gesù durante l’Ultima Cena chiede accoratamente ai suoi di essere uniti ed è la condizione perché il mondo creda, dovremmo pregare per l’Unità come Mosè prega per il popolo che rischia di essere annientato da Amalek. Ma è proprio così? Poche settimane fa il Vaticano ha pubblicato un testo intitolato Il Vescovo e l’unità dei cristiani: Vademecum ecumenico“ che ricorda che il vescovo è il primo responsabile del Cammino ecumenico nella diocesi. Ma già il Concilio Vaticano II diceva che tutti i membri della Chiesa cattolica hanno il compito di partecipare al movimento ecumenico. Vediamo purtroppo che in molti fedeli ancora manca questa sensibilità.

Preghiamo!!! Ma come? Se è lecito chiedere a Dio di esaudire un nostro desiderio la preghiera non si limita a questo, anche se per moltissimi fedeli la preghiera è solo chiedere grazie per sé o per altri. San Paolo nella Lettera ai Romani costata che non sappiamo infatti come pregare in modo conveniente”. Però, aprendoci allo Spirito Santo la nostra preghiera sarà giusta perché Egli che conosce i nostri veri bisogni ci guida secondo i disegni di salvezza di Dio.

Come si può pregare male? Un modo comune è non lasciarsi trasformare dalla preghiera. Questo modo sbagliato che ripeti quotidianamente nella tua famiglia, nella tua parrocchia, ecc. si è trovato anche nel Cammino ecumenico tra le Chiese. La Chiesa Cattolica si è tenuta all’inizio ai margini di questo movimento perché essendo la Chiesa nella quale sussiste la Chiesa di Cristo (come credo anch’io da cattolico) vedeva essenzialmente un aspetto : – “Siccome dobbiamo essere uniti e io ho ragione, dovete cambiare voi!, tornate figli traviati, vi accoglieremo volentieri”. Poi è venuto un Papa formato a lungo dalle periferie, Giovanni XXIII, e disse una piccola frase rivoluzionaria: “guardate che tra noi cristiani, sono più le cose che ci uniscono che quelle che ci separano, e ci sono ricchezze meravigliose anche negli altri!” Poi un’altro Papa, Paolo VI, disse: “l’Unità ci sarà donata nel nostro cammino di conversione sincera che ci avvicinerà alla pienezza di Gesù Cristo”. Giovanni Paolo II ha detto: “non dobbiamo respirare ad un solo polmone, ma a due, quello dell’Occidente e quello dell’Oriente”. Nel 2011, solo dieci anni fa!, Benedetto XVI costituì una prelatura personale perché gli anglicani accolti nella Chiesa Cattolica potessero pregare secondo la tradizione anglicana nella quale erano cresciuti. Non hanno però ancora un vescovo di rito anglicano, come gli ebrei cattolici non hanno ancora un vescovo, ma solo da poco parrocchie di lingua ebraica. Che paradosso!: Gesù pregava in ebraico, ma un cattolico di lingua ebraica non poteva vivere la messa nella lingua sua  e di Gesù! Com’è lenta la vita! Comprendere l’ecumenismo può aiutarci molto nel cammino personale dove il decentrarsi è sommamente difficile, lo vedo ogni giorno se rifletto su di me: - “Perché se dobbiamo essere uniti vuoi essere al centro?” – “Ma no, chiedo solo giusta reciprocità!” – “Cioè non esigi di essere al centro fisicamente, ma attraverso le tue idee”.  

 

PRIMA LETTURA (Es 17, 8-13)

Quando Mosè alzava le mani, Israele era il più forte.

mercoledì 20 gennaio 2021

LASCIARSI LAVARE PER CAMMINARE VERSO L'UNITA' / 3° giorno di preghiera per l'Unità dei Cristiani



A confronto dello splendido affresco di Giotto sopra,
questa icona aggiunge un particolare molto interessante:
Pietro seduto all'estrema sinistra, non aspetta che Gesù
arrivi a lui per protestare, ma lo interpella molto prima,
obbligandolo a girarsi mentre sta lavando i piedi
ad un altro discepolo, talmente gli è insopportabile
anche solo l'idea di ciò che fa Gesù,
il Signore e il Maestro.

La carità è la meta dell’Unità ma anche la via. Gesù lava i piedi dei discepoli e chiede loro di fare altrettanto. E quindi bisogna anche lasciarsi lavare i piedi. Due cose difficili, la seconda più della prima, come ci testimonia Pietro, ma fattibili. Molto più difficile è mettere in pratica le raccomandazioni di san Paolo ai Colossesi: avere tenerezza, bontà, umiltà, mansuetudine, non lamentarsi dell’altro, degli altri, … Se lo vediamo in una prospettiva moralistica, di sforzo solo umano, è addirittura impossibile. Certo, devo rispondere alla Grazia e questo può essere visto come sforzo, ma, è fuori dalla Fede chi esclude la Grazia, come Pelagio che insegnò una eresia pur appoggiandosi su brani come 1P 2:21 “A questo infatti siete stati chiamati, poiché anche Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme”.

Nel capitolo 15 di Giovanni che ci viene proposto come punto di riferimento per questa settimana di preghiera per l’Unità, Gesù si presenta come la Vera Vite. Ora questa Vite nel Primo Testamento era il popolo d'Israele piantato e curato da Dio stesso che, però, diede frutti deludenti. Se invece Gesù è la Vite, siamo al sicuro. Fin quando siamo in Lui, germogliamo e cresciamo da Lui, siamo certi di portare frutto, abbondante ed eccellente, che durerà per la Vita Eterna. Come il tralcio è prodotto dalla linfa che viene dalla Vite e porta frutto sempre grazie alla Vite, così anche noi se (ri)nasciamo da Cristo e rimaniamo in Lui. Però siamo liberi e dobbiamo acconsentire liberamente all’opera della linfa-grazia. Una suora diceva: faccio parte del Consiglio generale della mia congregazione e tocco con mano che esiste la grazia di stato per la missione che il Signore ci affida, ma bisogna essere aperti ad essa. Se rifiuto di essere uno che ha bisogno di perdono e di essere perdonato, la linfa non passa più, seccherò.

 

PRIMA LETTURA (Is 66, 18-21)

Ricondurranno i vostri fratelli da tutte le genti.

Dal libro del profeta Isaia

martedì 19 gennaio 2021

UNA FEDE PERSEVERANTE PER IL CAMMINO VERSO L'UNITA' / 1°-2° giorno di preghiera per l'Unità dei Cristiani.

 


Abbiamo iniziato ieri il nostro cammino con le letture proposte per ogni giorno dalla comunità monastica ecumenica di Granchamp in Svizzera. Come rimanere nel suo amore e produrre molto frutto, come essere uniti nella comunità, tra cristiani? Il primo passo di ieri era quello di essere chiamati. Senza la chiamata non c'è nulla. Spesso lo dimentichiamo e ci appropriamo dei nostri talenti e perfino della nostra vocazione. Bisogna rispondervi, è vero, e questo è il secondo passo assolutamente fondamentale che ci responsabilizza, ma ciò che ci fa grandi è la Grazia, la Promessa di Dio. Ce l’hanno ricordato Abramo (Gen. 12,1-4), Paolo (1 Cor 1, 1-3) e la chiamata dei primi Apostoli (Giovanni 1, 35-51). Senza chiamata divina e obbedienza ad essa, consapevolezza della sua gratuità, non c'è speranza di unità e pace.

Oggi le letture ci presentano la perseveranza nella chiamata. Abram trova l’attesa molto lunga. Maria e Giuseppe sono sconcertati dal comportamento di Gesù dodicenne al Tempio. La chiamata, questa missione, genera angosce non previste, prende strade inattese. E Maria, umilmente, medita nel suo cuore tutto questo per entrare più pienamente nel mistero della volontà di Dio. I carismi e i servizi sono necessari alla comunità (“se uno è dotto, ci insegni, se è saggio, ci governi, se è santo, preghi per noi” dice la tradizione benedettina) e aiutano perfino alla santificazione, ma possono essere anche un grande inganno se fanno dimenticare l’essenziale. Dei carismi di Abramo conosciamo poco o nulla, ma solo la sua Fede che gli viene “accreditata come giustizia”. Per questo Abramo è la Parola Fede, nostro Padre nella Fede (Messale), e la Storia della Salvezza dell’Umanità inizia con la Fede, ha come fondamento la Fede.

 

PRIMA LETTURA (Gen 15, 1-6) Abram credette al Signore.

Dal libro della Genesi

lunedì 18 gennaio 2021

CONTRIBUTI PER LA SETTIMANA DI PREGHIERA PER L'UNITA' DEI CRISTIANI

 

Com'è bello e gioioso quando i fratelli vivono insieme.

In questi giorni, grazie ad una sorella evangelica sono stato portato a scoprire testi di Dietrich Bonhoeffer che ci ha aiutato a meditare sull'importanza fondamentale per la Società della fedeltà al Vangelo e alla sequela di Gesù. Nel primo giorno della Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani è bello arricchirci ancora con due testi di questo grande testimone, membro della Chiesa Luterana tedesca, e con una preghiera di un altro grande testimone, cattolico, Ignazio di Loyola, fondatore dei Gesuiti. Anche attraverso il Movimento Scout, fondato da Baden Powell (1857 - 1941) che l'ha adottata, questa preghiera ha sostenuto la fede e la generosità di tantissime persone fin dalla loro giovinezza. Quanto è bello e importante scoprire le ricchezze che il Signore ha seminato nelle varie tradizioni cristiane.

 I testi sotto sono stati scritti da Bonhoeffer durante la prigionia che poteva concludersi con la pena capitale, come di fatto avvenne. Questo ci aiuta a comprenderne il valore di testimonianza.

"Dio non porta a compimento tutti i nostri desideri, bensì tutte le sue promesse [cf. 2 Cor 1,20], cioè egli rimane il Signore della terra, conserva la sua Chiesa, ci dona sempre nuova fede, non ci impone mai pesi maggiori di quanto possiamo sopportare, ci rende lieti con la sua vicinanza e il suo aiuto, esaudisce le nostre preghiere e ci conduce a sé attraverso la via migliore e più diritta" (Resistenza e resa, ed. 2002, p. 530).


Stazioni sulla via della libertà:

Disciplina
Se ti parti alla ricerca della verità, impara anzitutto
la disciplina dei sensi e dell’anima, affinché i desideri
e le membra non ti portino ora qui ora là.
Casti siano il tuo spirito e il tuo corpo, a te pienamente sottomessi
e  ubbidienti, nel cercare la meta loro assegnata.
Nessuno apprende il segreto della libertà, se non attraverso la disciplina.

domenica 17 gennaio 2021

PARLA SIGNORE PERCHE' IL TUO SERVO TI ASCOLTA / II Dom. T.O.

 





La Parola del Signore, la sua chiamata, fa di Samuele un grande profeta e una grande personalità. Questo cammino non esclude la sofferenza, la croce. Infatti già la sua prima missione come portatore della Parola di Dio esige molto coraggio perché condanna lo stesso sacerdote che ospita lui, piccolo bambino lontano dalla protezione della sua famiglia. Ma il bene che deriva dalla sua missione è immenso e a favore della salvezza di tutti.

Anche gli Apostoli sono stati chiamati per nome e investiti di una missione che li ha colmati in tutti i sensi, di gioia, di apertura ad orizzonti impensati e anche di sofferenza. Simone di Giovanni, umile artigiano pescatore, nella sua fragilità è diventato veramente la Roccia, anche se, quando ascolta la sua umanità senza metterla nelle mani del Signore egli ritrova tutta la sua debolezza (Galati 2, 11-14). Però il bilancio tra il bene che ne ricava e il prezzo umano delle sue scelte è positivo in modo assoluto. Siamo stati “comprati a caro prezzo” dal nostro Redentore! E se siamo stati liberati dalla schiavitù, ci conviene seguirlo fino in fondo, rialzandoci dopo ogni caduta, appoggiati alla fedeltà e all’amore infinito del Signore.

 

Prima Lettura  1 Sam 3, 3b-10. 19

sabato 16 gennaio 2021

ACCOSTIAMOCI CON FIDUCIA PIENA AL TRONO DELLA GRAZIA / sabato, prima sett. T.O.

 

Non sono i sani che hanno bisogno del medico.

Il brano della lettera agli ebrei di oggi contiene frasi molto importanti e spesso citate. In particolare il primo paragrafo: Fratelli, la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. Non vi è creatura che possa nascondersi davanti a Dio, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale noi dobbiamo rendere conto.”

Spesso ci crea timore e disagio perché dice che nessuna creatura si può nascondere davanti a Dio, che tutto è nudo ai suoi occhi, che a lui dobbiamo rendere conto ... Anche Adamo si nascose dopo il peccato perché scoprì di essere nudo. Questo disagio spesso neutralizza le parole  che seguono e ci incoraggiano ad avvicinarci con fiducia a lui, che conosce e comprende le nostre debolezze.

Quante persone non credono che Dio possa perdonarle e rimangono in questo stato di paura di fronte a Dio!!! Oppure quante volte ci inventiamo mille scuse per non ammettere di essere veramente peccatori. Tra il nostro orgoglio e la nostra paura, il demonio ha tutto l 'agio di fare il suo gioco. Una delle sue astuzie micidiali è proprio l'inganno della "grazia a buon mercato" secondo l'espressione di Bonhoeffer che riportavo nei post di ieri.

Decidiamoci ad accostarci al Signore con la piena fiducia che egli stesso ci dona, per ricevere la "grazia a caro prezzo". Il Vangelo della chiamata di Levi, il pubblicano, e dei suoi amici finisca di rassicurarci.

 

Prima Lettura   Eb 4, 12-16
Accostiamoci con fiducia piena al trono della grazia.

venerdì 15 gennaio 2021

GRAZIA GRATUITA MA A CARO PREZZO / Dietrich Bonhoeffer

 


Vale la pena leggere e meditare questo testo di D. Bonhoeffer da cui ho tratto la citazione inserita nel post precedente. Bonhoeffer, fu impiccato nel 1945 a meno di un mese dalla resa dell'Esercito tedesco, come traditore per la sua resistenza a Hitler. Aveva 39 anni. Il contesto terribile di questo scritto è l'accettazione dell'ideologia nazista da una parte della Chiesa Luterana tedesca. In particolare ci fu, in modo ufficiale, l'espulsione di tutti i Pastori non ariani. Bonhoeffer combatte una perversione della predicazione di Lutero sulla Salvezza per sola Grazia. In teoria, come cattolici, siamo protetti da questa eresia. Ma anche tra noi espressioni come "Dio ti ama come sei", o "Chi sono io per giudicare" dimenticando che papa Francesco ha fatto precedere questa espressione da "Se è sincero nel suo rapporto con Cristo ... ! e, in genere, certi insegnamenti devianti su "Dio Amore" possono renderci preda dell'eresia della "Grazia a Buon Mercato". Questo ci fa comprendere quanto sia importante una formazione cristiana veramente fondata sul Vangelo, ieri, oggi e sempre.


LA GRAZIA A CARO PREZZO

D. Bonhoeffer (1906-1945)

La grazia a buon mercato è il nemico mortale della nostra Chiesa. Noi oggi lottiamo per la grazia a caro prezzo. Grazia a buon mercato è grazia considerata materiale da scarto, perdono sprecato, consolazione sprecata, sacramento sprecato; grazia considerata magazzino inesauribile della Chiesa, da cui si dispensano i beni a piene mani, a cuor leggero, senza limiti; grazia senza prezzo, senza spese. L’essenza della grazia, così si dice, è appunto questo, che il conto è stato pagato in anticipo, per tutti i tempi. E così, se il conto è stato saldato, si può avere tutto gratis. Le spese sostenute sono infinitamente grandi, immensa è quindi anche la possibilità di uso e di spreco. Che senso avrebbe una grazia che non fosse grazia a buon mercato?

Grazia a buon mercato è grazia intesa come dottrina, come principio, come sistema; è perdono dei peccati inteso come verità- generale, come concetto cristiano di Dio. Chi la accetta, ha già ottenuto il perdono dei peccati. La Chiesa che annunzia questa grazia, in base a questo suo insegnamento è già partecipe della grazia. In questa Chiesa il mondo vede cancellati, per poco prezzo, i peccati di cui non si pente e dai quali tanto meno desidera essere liberato. Grazia a buon mercato, perciò, è rinnegamento della Parola vivente di Dio, rinnegamento dell’incarnazione della Parola di Dio.

IL RIPOSO IN DIO NON E' "GRAZIA A BUON MERCATO" / venerdì, prima sett. T.O.

 

Dietrich Bonhoeffer con studenti.

Innanzitutto rallegriamoci di ascoltare queste letture. È segno che per noi la porta è ancora aperta!

Il passo della lettera agli ebrei di oggi collega riposo (entrare nel riposo di Dio), fede e obbedienza. Avere fede significa fare fiducia a Dio e, di conseguenza, obbedire a Lui, al suo piano di salvezza. Questo permette di riposarsi profondamente, di calmare il cuore: infatti il frutto dello Spirito è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé” (Galati 5,22). Questo frutto non nasce dallo sforzo umano ma dalla fede, cioè dall’appoggiarsi a Dio come Unica Roccia: Lui sa e mi ama, mi custodisce anche se non lo vedo, si prende cura di me anche se sembra che dorme e che tutto è contro di me, e il mio cuore riposa (Solo in Dio riposa l'anima mia; da lui la mia salvezza. … da lui la mia speranza. (Sal 61:2.6; vedi Is 14:7, Is 57:2; Salmo 15:9).

Dal Vangelo impariamo che il riposo di Dio è attività. Infatti portano a Gesù un paralitico perché lo guarisca. Ma non potendo avvicinarsi per la porta salgono con tutto il paralitico e la barella e scoperchiano il tetto per calarlo ai piedi di Gesù. In questo modo di fare audace Gesù vede fede, quindi riposo, e obbedienza. Il riposo è un cuore che, fragile e tentato come tutti i cuori, obbedisce a Dio, all’amore.

L’attività di chi si agita è diversa: “Tutti i suoi giorni non sono che dolori e preoccupazioni penose; il suo cuore non riposa neppure di notte. Anche questo è vanità!” (Ec 2:23; vedi Sir 40:6 )

Certamente c'è una grande differenza tra chi è ancora piccolo nella fede ed è ancora condizionato dalle sue ferite e traumi ma impara poco a poco a fidarsi di Dio e chi invece sceglie di seguire le opere dell’egoismo. San Paolo fa un elenco impressionante di queste opere dell’egoismo e difficilmente riusciremo a riconoscerci in tutte: : “fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere” (Gal 5,19-21). Ma purtroppo inimicizie, discordie, gelosie, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, sono comunemente diffuse anche tra noi che ci diciamo cristiani. Tali opere non nascono dal riposo divino, dalla fede e dall’obbedienza.

Esiste anche il falso riposo, frutto di ciò che Dietrich Bonhoeffer, grande Pastore Luterano e testimone di Cristo, chiamava “l’insegnamento della grazia a buon mercato”, colpevole secondo lui di aver permesso a Hitler di prendere il potere senza resistenza da parte delle Chiese: “La grazia a buon mercato è il nemico mortale della nostra Chiesa ... Grazia a buon mercato è annunzio del perdono senza pentimento, è battesimo senza disciplina di comunità, è Santa Cena senza confessione dei peccati, è assoluzione senza confessione personale. Grazia a buon mercato è grazia senza che si segua Cristo, grazia senza croce, grazia senza il Cristo vivente, incarnato.” (D. Bonhoeffer,  Sequela ).

 

Prima Lettura   Eb 4, 1-5.11
Affrettiamoci ad entrare in quel riposo.