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martedì 19 gennaio 2021

UNA FEDE PERSEVERANTE PER IL CAMMINO VERSO L'UNITA' / 1°-2° giorno di preghiera per l'Unità dei Cristiani.

 


Abbiamo iniziato ieri il nostro cammino con le letture proposte per ogni giorno dalla comunità monastica ecumenica di Granchamp in Svizzera. Come rimanere nel suo amore e produrre molto frutto, come essere uniti nella comunità, tra cristiani? Il primo passo di ieri era quello di essere chiamati. Senza la chiamata non c'è nulla. Spesso lo dimentichiamo e ci appropriamo dei nostri talenti e perfino della nostra vocazione. Bisogna rispondervi, è vero, e questo è il secondo passo assolutamente fondamentale che ci responsabilizza, ma ciò che ci fa grandi è la Grazia, la Promessa di Dio. Ce l’hanno ricordato Abramo (Gen. 12,1-4), Paolo (1 Cor 1, 1-3) e la chiamata dei primi Apostoli (Giovanni 1, 35-51). Senza chiamata divina e obbedienza ad essa, consapevolezza della sua gratuità, non c'è speranza di unità e pace.

Oggi le letture ci presentano la perseveranza nella chiamata. Abram trova l’attesa molto lunga. Maria e Giuseppe sono sconcertati dal comportamento di Gesù dodicenne al Tempio. La chiamata, questa missione, genera angosce non previste, prende strade inattese. E Maria, umilmente, medita nel suo cuore tutto questo per entrare più pienamente nel mistero della volontà di Dio. I carismi e i servizi sono necessari alla comunità (“se uno è dotto, ci insegni, se è saggio, ci governi, se è santo, preghi per noi” dice la tradizione benedettina) e aiutano perfino alla santificazione, ma possono essere anche un grande inganno se fanno dimenticare l’essenziale. Dei carismi di Abramo conosciamo poco o nulla, ma solo la sua Fede che gli viene “accreditata come giustizia”. Per questo Abramo è la Parola Fede, nostro Padre nella Fede (Messale), e la Storia della Salvezza dell’Umanità inizia con la Fede, ha come fondamento la Fede.

 

PRIMA LETTURA (Gen 15, 1-6) Abram credette al Signore.

Dal libro della Genesi

In quei giorni, fu rivolta ad Abram, in visione, questa parola del Signore: «Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà molto grande». Rispose Abram: «Signore Dio, che cosa mi darai? Io me ne vado senza figli e l’erede della mia casa è Elièzer di Damasco». Soggiunse Abram: «Ecco, a me non hai dato discendenza e un mio domestico sarà mio erede». Ed ecco, gli fu rivolta questa parola dal Signore: «Non sarà costui il tuo erede, ma uno nato da te sarà il tuo erede». Poi lo condusse fuori e gli disse: «Guarda in cielo e conta le stelle, se riesci a contarle»; e soggiunse: «Tale sarà la tua discendenza». Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia. Parola di Dio.

 

SECONDA LETTURA (Ef 3, 14-21) Possa Cristo abitare nei nostri cuori.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesini

Fratelli, io piego le ginocchia davanti al Padre, dal quale ha origine ogni discendenza in cielo e sulla terra, perché vi conceda, secondo la ricchezza della sua gloria, di essere potentemente rafforzati nell’uomo interiore mediante il suo Spirito. Che il Cristo abiti per mezzo della fede nei vostri cuori, e così, radicati e fondati nella carità, siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, e di conoscere l’amore di Cristo che supera ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio. A colui che in tutto ha potere di fare molto più di quanto possiamo domandare o pensare, secondo la potenza che opera in noi, a lui la gloria nella Chiesa e in Cristo Gesù per tutte le generazioni, nei secoli dei secoli! Amen. Parola di Dio.

CANTO AL VANGELO (cfr At 16, 14b) Alleluia, alleluia. Apri, Signore, il nostro cuore e accoglieremo le parole del Figlio tuo. Alleluia.

VANGELO (Lc 2, 41-52) Maria custodiva dentro di sé tutte queste cose.

Dal Vangelo secondo Luca

I genitori di Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro. Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini. Parola del Signore.

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