CAPITOLO
QUINTO
LA
MIGLIORE POLITICA
154. Per rendere possibile lo sviluppo di una comunità
mondiale, capace di realizzare la fraternità a partire da popoli e nazioni che
vivano l’amicizia sociale, è necessaria la migliore politica, posta al servizio
del vero bene comune. Purtroppo, invece, la politica oggi spesso assume forme
che ostacolano il cammino verso un mondo diverso.
Populismi e liberalismi
155. Il disprezzo per i deboli può nascondersi in forme
populistiche, che li usano demagogicamente per i loro fini, o in forme liberali
al servizio degli interessi economici dei potenti. In entrambi i casi si
riscontra la difficoltà a pensare un mondo aperto dove ci sia posto per tutti,
che comprenda in sé i più deboli e rispetti le diverse culture.
Popolare o populista
156. Negli ultimi anni l’espressione “populismo” o
“populista” ha invaso i mezzi di comunicazione e il linguaggio in generale.
Così essa perde il valore che potrebbe possedere e diventa una delle polarità
della società divisa. Ciò è arrivato al punto di pretendere di classificare
tutte le persone, i gruppi, le società e i governi a partire da una divisione
binaria: “populista” o “non populista”. Ormai non è possibile che qualcuno si
esprima su qualsiasi tema senza che tentino di classificarlo in uno di questi
due poli, o per screditarlo ingiustamente o per esaltarlo in maniera esagerata.
157. La pretesa di porre il populismo come chiave di lettura
della realtà sociale contiene un altro punto debole: il fatto che ignora la
legittimità della nozione di popolo. Il tentativo di far sparire dal linguaggio
tale categoria potrebbe portare a eliminare la parola stessa “democrazia”
(“governo del popolo”). Ciò nonostante, per affermare che la società è più
della mera somma degli individui, è necessario il termine “popolo”. La realtà è
che ci sono fenomeni sociali che strutturano le maggioranze, ci sono
mega-tendenze e aspirazioni comunitarie; inoltre, si può pensare a obiettivi
comuni, al di là delle differenze, per attuare insieme un progetto condiviso;
infine, è molto difficile progettare qualcosa di grande a lungo termine se non
si ottiene che diventi un sogno collettivo. Tutto ciò trova espressione nel
sostantivo “popolo” e nell’aggettivo “popolare”. Se non li si includesse –
insieme ad una solida critica della demagogia – si rinuncerebbe a un aspetto
fondamentale della realtà sociale.
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