Jerome Lejeune: "Ricercare, curare, difendere" |
Un discorso evidente ma mai abbastanza messo in pratica: l’Unità è possibile solo attraverso l’opera della Parola di Dio, attraverso il lasciarsi trasformare da essa, attraverso l’incontrarci sulla base comune della Parola di Dio.
Le
letture scelte per questo giorno mi sembrano indicare un
percorso: la Parola di Dio è innanzitutto una Parola tra Dio e l’uomo, un’alleanza,
un camminare con lui. Il più grande peccato
è l’idolatria. Ma ci sono anche i precetti. Si presenta dunque come
legge, quasi un esoscheletro, una corazza esterna che limita, ma protegge l’essere
interiore che deve ancora crescere e rafforzarsi.
Sappiamo
che l’interiorizzazione dei valori è lenta, frutto di esperienza paziente, ma è
anche vincente. In riferimento alla seconda lettura, ieri è stato dichiarato Venerabile
il Prof. Lejeune, ricercatore al servizio dei trisomici. Nel bellissimo incontro in parrocchia con la sua postulatrice, lei mise in evidenza come fosse mediamente brillante all’inizio e,
di fatto, aveva fallito più volte al concorso di internista negli ospedali. È la
sua fede vissuta che gli ha permesso una crescita straordinaria come personalità
e come libertà e lucidità intellettuale.
Una
Parola di Dio più specifica a noi è il Vangelo delle Beatitudini. Se vuoi essere
cristiano, questo è il ritratto del cristiano. Conosci qualcuno che esulta quando
lo insultano, lo perseguitano e,
mentendo, dicono ogni sorta di male contro di lui? Se sai di qualcuno così, me
lo devi presentare, voglio fare la sua conoscenza. Che fare allora di questa Parola
di Gesù? Eliminarla dalla mia fede dicendo che non è possibile, non è giusta?
Dimenticarla come fanno i più? O conservarla come un tesoro confidando in Dio e
approfittando di ogni occasione per camminare su questa via di Vita Eterna? Mosè
non dice forse che la Parola è molto vicina a noi? Il suo essere nella nostra bocca
e nel nostro cuore non significa che non sia una grazia. E come tale deve essere
accolta.
PRIMA LETTURA (Dt 30, 11-20)
La parola del Signore è
molto vicina a te.
Dal libro del Deuteronomio
Mosè parlò al popolo dicendo: Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né troppo lontano da te. Non è nel cielo, perché tu dica: «Chi salirà per noi in cielo, per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?». Non è di là dal mare, perché tu dica: «Chi attraverserà per noi il mare, per prendercelo e farcelo udire, affinché possiamo eseguirlo?». Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica.
Vedi, io pongo oggi davanti a te
la vita e il bene, la morte e il male. Oggi, perciò, io ti comando di amare il
Signore, tuo Dio, di camminare per le sue vie, di osservare i suoi comandi, le
sue leggi e le sue norme, perché tu viva e ti moltiplichi e il Signore, tuo
Dio, ti benedica nella terra in cui tu stai per entrare per prenderne possesso.
Ma se il tuo cuore si volge indietro e se tu non ascolti e ti lasci trascinare
a prostrarti davanti ad altri dèi e a servirli, oggi io vi dichiaro che certo
perirete, che non avrete vita lunga nel paese in cui state per entrare per prenderne
possesso, attraversando il Giordano. Prendo oggi a testimoni contro di voi il
cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e
la maledizione. Scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza,
amando il Signore, tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui,
poiché è lui la tua vita e la tua longevità, per poter così abitare nel paese
che il Signore ha giurato di dare ai tuoi padri, Abramo, Isacco e Giacobbe». Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Sal 19 [18], 8-11)
Rit.: I precetti del
Signore fanno gioire il cuore.
La legge del Signore è perfetta,/
rinfranca l’anima; / la testimonianza del Signore è stabile, / rende saggio il
semplice. Rit.
I precetti del Signore sono
retti, / fanno gioire il cuore; / il comando del Signore è limpido, / illumina
gli occhi. Rit.
Il timore del Signore è puro, / rimane
per sempre; / i giudizi del Signore sono fedeli, / sono tutti giusti. Rit.
Più preziosi dell’oro, / di
molto oro fino, / più dolci del miele / e di un favo stillante. Rit.
SECONDA LETTURA (1 Cor 1, 26-31)
Dio ha scelto ciò che nel
mondo è debole.
Dalla prima lettera di san Paolo
apostolo ai Corinzi
Considerate la vostra chiamata,
fratelli: non ci sono fra voi molti sapienti dal punto di vista umano, né molti
potenti, né molti nobili. Ma quello che è stolto per il mondo, Dio lo ha scelto
per confondere i sapienti; quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto
per confondere i forti; quello che è ignobile e disprezzato per il mondo, quello
che è nulla, Dio lo ha scelto per ridurre al nulla le cose che sono, perché
nessuno possa vantarsi di fronte a Dio. Grazie a lui voi siete in Cristo Gesù,
il quale per noi è diventato sapienza per opera di Dio, giustizia,
santificazione e redenzione, perché, come sta scritto, chi si vanta, si vanti
nel Signore. Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO (cfr Mt 5, 12)
Alleluia, alleluia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la
vostra ricompensa nei cieli. Alleluia.
VANGELO (Mt 5, 1-12)
Beati voi.
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, vedendo le folle,
Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli.
Si mise a parlare e insegnava loro dicendo:
«Beati i poveri in spirito,
perché di essi è il regno dei cieli. Beati quelli che sono nel pianto, perché
saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati
quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i
misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché
vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di
Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei
cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno
ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate,
perché grande è la vostra ricompensa nei cieli. Così infatti perseguitarono i
profeti che furono prima di voi». Parola
del Signore.
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