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venerdì 22 gennaio 2021

ACCOGLIERE GLI ALTRI, CAMMINO VERSO L'UNITA' E FRUTTO DELL'INCONTRO CON IL SIGNORE / 6° giorno di preghiera per l'Unità

 


Quando ero ragazzo e cercavo di comprendere se il Vangelo fosse vero o meno mi dicevo: “però se tutti vivessero secondo il Vangelo il mondo andrebbe molto meglio: attenzione agli altri e fiducia in Dio e la sua provvidenza per quanto ti riguarda. Andrebbe certamente meglio, anzi, sarebbe un paradiso!

Questo non risolveva il problema della morte che mi assaliva, ma mi faceva stimare profondamente la proposta evangelica. Molti mettendosi ala servizio degli altri arrivano alla fede. Ho sempre ammirato queste persone generose. Purtroppo per me è stato il cammino inverso: non ho mai avuto questa generosità interiore o questa audacia alla quale invita Blaise Pascal. Ma la verità è che quando ho scoperto il Signore, anche attraverso la sua generosità che ha preso i davanti, il mio rapporto con la vita e la relazione con gli altri, ma soprattutto immediatamente con i beni materiali e i soldi ha avuto un profondo cambiamento di cui non mi sono mai pentito, ricevendo in cambio una vita infinitamente migliore e il centuplo in provvidenza. È stato un frutto evidente dell’incontro con Cristo! “Vi ho destinati a portare molto frutto, un frutto duraturo” (Gv 15, 16b) Se invece la tua fede non tocca il tuo rapporto con i soldi, preoccupati. Abramo va aldilà del dovere sacro dell’ospitalità comune in quei tempi tra tutti i popoli. Il brano della genesi di oggi mostra un Abramo, molto anziano, che all'ora più calda del giorno, non delega a nessuno l’accoglienza degli ospiti di passaggio. Gesù chiede lo stesso atteggiamento ai suoi discepoli di fronte alla folla da nutrire, invitandoli ad avere i suoi stessi sentimenti di compassione. Questa generosità ingloba tutta la vita. San Paolo si rallegra di soffrire per la Chiesa: è imitazione del Maestro crocifisso per la redenzione di tutti e parte della sua missione fin dall’inizio. “E io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome”  dice il Signore ad Anania di Damasco parlando di Saulo (Atti 9,16)

  

PRIMA LETTURA (Gn 18, 1-5)

Abramo accoglie gli angeli alle Querce di Mamre.

Dal libro della Genesi

In quei giorni, il Signore apparve a Abramo alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all’ingresso della tenda nell’ora più calda del giorno.

Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall’ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, dicendo: «Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo. Si vada a prendere un po’ d’acqua, lavatevi i piedi e accomodatevi sotto l’albero. Andrò a prendere un boccone di pane e ristoratevi; dopo potrete proseguire, perché è ben per questo che voi siete passati dal vostro servo». Quelli dissero: «Fa’ pure come hai detto». Parola di Dio.

 

SALMO RESPONSORIALE (Sal 15 [14], 2-5)

Rit.: Chi teme il Signore, abiterà nella sua tenda.

Colui che cammina senza colpa, pratica la giustizia e dice la verità che ha nel cuore, non sparge calunnie con la sua lingua. Rit.

Non fa danno al suo prossimo e non lancia insulti al suo vicino. Ai suoi occhi è spregevole il malvagio, ma onora chi teme il Signore. Rit.

Non presta il suo denaro a usura e non accetta doni contro l’innocente. Colui che agisce in questo modo resterà saldo per sempre. Rit.

 

SECONDA LETTURA (Col 1, 24-28)

Il mistero nascosto da secoli, ora è manifestato ai santi.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi

Fratelli, sono lieto nelle sofferenze che sopporto per voi e do compimento a ciò che, dei patimenti di Cristo, manca nella mia carne, a favore del suo corpo che è la Chiesa. Di essa sono diventato ministro, secondo la missione affidatami da Dio verso di voi di portare a compimento la parola di Dio, il mistero nascosto da secoli e da generazioni, ma ora manifestato ai suoi santi. A loro Dio volle far conoscere la gloriosa ricchezza di questo mistero in mezzo alle genti: Cristo in voi, speranza della gloria. È lui infatti che noi annunciamo, ammonendo ogni uomo e istruendo ciascuno con ogni sapienza, per rendere ogni uomo perfetto in Cristo.  Parola di Dio.

 

CANTO AL VANGELO (cfr Lc 4, 18)

Alleluia, alleluia. Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione. Alleluia.

 

VANGELO (Mc 6, 30-44)

Gesù ebbe compassione della folla.

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono con a barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.

Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose. Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». Ma egli rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli disse loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque, e due pesci». E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. E sedettero, a gruppi di cento e di cinquanta. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi discepoli perché li distribuissero a loro; e divise i due pesci fra tutti. Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste piene e quanto restava dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano cinquemila uomini.    Parola del Signore.

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