La carità è la meta dell’Unità ma anche la via. Gesù lava i piedi dei discepoli e chiede loro di fare altrettanto. E quindi bisogna anche lasciarsi lavare i piedi. Due cose difficili, la seconda più della prima, come ci testimonia Pietro, ma fattibili. Molto più difficile è mettere in pratica le raccomandazioni di san Paolo ai Colossesi: avere tenerezza, bontà, umiltà, mansuetudine, non lamentarsi dell’altro, degli altri, … Se lo vediamo in una prospettiva moralistica, di sforzo solo umano, è addirittura impossibile. Certo, devo rispondere alla Grazia e questo può essere visto come sforzo, ma, è fuori dalla Fede chi esclude la Grazia, come Pelagio che insegnò una eresia pur appoggiandosi su brani come 1P 2:21 “A questo infatti siete stati chiamati, poiché anche Cristo patì per voi, lasciandovi un esempio, perché ne seguiate le orme”.
Nel capitolo 15 di Giovanni
che ci viene proposto come punto di riferimento per questa settimana di preghiera
per l’Unità, Gesù si presenta come la Vera Vite. Ora questa Vite nel Primo
Testamento era il popolo d'Israele piantato e curato da Dio stesso che, però,
diede frutti deludenti. Se invece Gesù è la Vite, siamo al sicuro. Fin quando siamo
in Lui, germogliamo e cresciamo da Lui, siamo certi di portare frutto,
abbondante ed eccellente, che durerà per la Vita Eterna. Come il tralcio è
prodotto dalla linfa che viene dalla Vite e porta frutto sempre grazie alla Vite,
così anche noi se (ri)nasciamo da Cristo e rimaniamo in Lui. Però siamo liberi
e dobbiamo acconsentire liberamente all’opera della linfa-grazia. Una suora diceva:
faccio parte del Consiglio generale della mia congregazione e tocco con mano che
esiste la grazia di stato per la missione che il Signore ci affida, ma bisogna essere
aperti ad essa. Se rifiuto di essere uno che ha bisogno di perdono e di essere perdonato, la linfa non passa più, seccherò.
PRIMA LETTURA (Is 66, 18-21)
Ricondurranno i vostri
fratelli da tutte le genti.
Dal libro del profeta Isaia
Così dice il Signore: «Io verrò a radunare tutte le genti e tutte le lingue; essi verranno e vedranno la mia gloria. Io porrò in essi un segno e manderò i loro superstiti alle popolazioni di Tarsis, Put, Lud, Mesec, Ros, Tubal e Iavan, alle isole lontane che non hanno udito parlare di me e non hanno visto la mia gloria; essi annunceranno la mia gloria alle genti. Ricondurranno tutti i vostri fratelli da tutte le genti come offerta al Signore, su cavalli, su carri, su portantine, su muli, su dromedari, al mio santo monte di Gerusalemme – dice il Signore –, come i figli d’Israele portano l’offerta in vasi puri nel tempio del Signore. Anche tra loro mi prenderò sacerdoti leviti, dice il Signore».
Parola di Dio.
SALMO RESPONSORIALE (Sal 117 [116], 1-2)
Rit.: Tutti i popoli
vedranno la gloria del Signore.
Genti tutte, lodate il Signore,
/ popoli tutti, cantate la sua lode. Rit.
Perché forte è il suo amore per
noi 7 e la fedeltà del Signore dura per sempre. Rit.
SECONDA LETTURA (Col 3, 12-17)
Rivestitevi di
compassione.
Dalla lettera di san Paolo
apostolo ai Colossesi
Fratelli, scelti da Dio, santi e
amati, rivestitevi dunque di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di
mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni
gli altri, se qualcuno avesse di che lamentarsi nei riguardi di un altro. Come
il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi.
Ma sopra tutte queste cose
rivestitevi della carità, che le unisce in modo perfetto. E la pace di Cristo
regni nei vostri cuori, perché ad essa siete stati chiamati in un solo corpo. E
rendete grazie!
La parola di Cristo abiti tra
voi nella sua ricchezza. Con ogni sapienza istruitevi e ammonitevi a vicenda
con salmi, inni e canti ispirati, con gratitudine, cantando a Dio nei vostri
cuori. E qualunque cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome
del Signore Gesù, rendendo grazie per mezzo di lui a Dio Padre.
Parola di Dio.
CANTO AL VANGELO (cfr Gv 13, 34)
Alleluia, alleluia. Vi do un
comandamento nuovo – dice il Signore – come io ho amato voi, così amatevi anche
voi gli uni gli altri. Alleluia.
VANGELO (Gv 13, 1-15.34-35)
Amatevi gli uni gli
altri.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Prima della festa di Pasqua
Gesù, sapendo che era venuta la sua ora di passare da questo mondo al Padre,
avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò fino alla fine. Durante la
cena, quando il diavolo aveva già messo in cuore a Giuda, figlio di Simone
Iscariota, di tradirlo, Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle
mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzò da tavola, depose le vesti,
prese un asciugamano e se lo cinse attorno alla vita. Poi versò dell’acqua nel
catino e cominciò a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con l’asciugamano
di cui si era cinto.
Venne dunque da Simon Pietro e
questi gli disse: «Signore, tu lavi i piedi a me?». Rispose Gesù: «Quello che
io faccio, tu ora non lo capisci; lo capirai dopo». Gli disse Pietro: «Tu non
mi laverai i piedi in eterno!». Gli rispose Gesù: «Se non ti laverò, non avrai
parte con me».
Gli disse Simon Pietro:
«Signore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!». Soggiunse Gesù:
«Chi ha fatto il bagno, non ha bisogno di lavarsi se non i piedi ed è tutto
puro; e voi siete puri, ma non tutti». Sapeva infatti chi lo tradiva; per
questo disse: «Non tutti siete puri».
Quando ebbe lavato loro i piedi,
riprese le sue vesti, sedette di nuovo e disse loro: «Capite quello che ho
fatto per voi? Voi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo
sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi
dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti,
perché anche voi facciate come io ho fatto a voi».
«Vi do un comandamento nuovo:
che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi
gli uni gli altri. Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli: se avete
amore gli uni per gli altri».
Parola del Signore.
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