Il potere internazionale
170. Mi permetto di ripetere che «la crisi finanziaria del
2007-2008 era l’occasione per sviluppare una nuova economia più attenta ai
principi etici, e per una nuova regolamentazione dell’attività finanziaria
speculativa e della ricchezza virtuale. Ma non c’è stata una reazione che abbia
portato a ripensare i criteri obsoleti che continuano a governare il mondo».[147] Anzi,
pare che le effettive strategie sviluppatesi successivamente nel mondo siano state
orientate a maggiore individualismo, minore integrazione, maggiore libertà per
i veri potenti, che trovano sempre il modo di uscire indenni.
171. Vorrei insistere sul fatto che «dare a ciascuno il suo,
secondo la definizione classica di giustizia, significa che nessun individuo o
gruppo umano si può considerare onnipotente, autorizzato a calpestare la
dignità e i diritti delle altre persone singole o dei gruppi sociali. La
distribuzione di fatto del potere – politico, economico, militare, tecnologico e
così via – tra una pluralità di soggetti e la creazione di un sistema giuridico
di regolamentazione delle rivendicazioni e degli interessi, realizza la
limitazione del potere. Oggi il panorama mondiale ci presenta, tuttavia, molti
falsi diritti, e – nello stesso tempo – ampi settori senza protezione, vittime
piuttosto di un cattivo esercizio del potere».[148]
172. Il secolo XXI «assiste a una perdita di potere degli
Stati nazionali, soprattutto perché la dimensione economico-finanziaria, con
caratteri transnazionali, tende a predominare sulla politica. In questo
contesto, diventa indispensabile lo sviluppo di istituzioni internazionali più
forti ed efficacemente organizzate, con autorità designate in maniera
imparziale mediante accordi tra i governi nazionali e dotate del potere di
sanzionare».[149] Quando
si parla della possibilità di qualche forma di autorità mondiale regolata dal
diritto,[150] non
necessariamente si deve pensare a un’autorità personale. Tuttavia, dovrebbe
almeno prevedere il dare vita a organizzazioni mondiali più efficaci, dotate di
autorità per assicurare il bene comune mondiale, lo sradicamento della fame e
della miseria e la difesa certa dei diritti umani fondamentali.
[147] Lett. enc. Laudato si’ (24 maggio 2015),
189: AAS 107 (2015), 922.
[148] Discorso
all’Organizzazione delle Nazioni Unite, New York (25 settembre 2015): AAS 107
(2015), 1037.
[149] Lett. enc. Laudato si’ (24 maggio 2015),
175: AAS 107 (2015), 916-917.
[150] Cfr Benedetto XVI, Lett. enc. Caritas in veritate (29 giugno 2009), 67: AAS 101 (2009), 700-701.
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