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martedì 26 gennaio 2021

LA MESSE E' MOLTA, GLI OPERAI SONO POCHI / santi Timoteo e Tito

 



L’indomani della conversione di san Paolo la Chiesa celebra la memoria dei suoi più illustri convertiti e collaboratori Timoteo e Tito. Il pericolo è di vedere queste figure con i nostri occhi abituati alla Cristianità e, diciamolo, alle sue pompe. San Paolo è un Santo, un Apostolo, un vescovo, anche Timoteo e Tito sono dei vescovi, delle Eccellenze, dei Monsignori, un po’ lontani da noi, appartengono alla casta sacerdotale….

Invece sono anzitutto degli uomini ( e delle donne) che si pongono seriamente la domanda del senso della vita, e della loro fede se l’hanno ereditata dalla famiglia da bambini. Essere cristiano in quel tempo significava far parte di una comunità dove tutti si sentono fratelli, membra dell’unico Corpo di Cristo, trasformati dall’incontro con il Risorto e con una missione nel mondo: CAMBIARLO!  Come? Annunciando Gesù Cristo e la risurrezione, testimoniando il modo di vivere nuovo insegnato da Gesù e istruendo chi vuole in questa nuova VIA (almeno dieci volte nel Nuovo Testamento il Cristianesimo è chiamato Via: Via della salvezza, Via nuova e vivente, Via del Signore, di Dio, del Santuario, della giustizia, del santo precetto. Vedi in particolare Atti 18, 25-26)

Com'è la situazione oggi? Non è forse come quella descritta dal Vangelo odierno? “La messe è abbondante, ma (anche se ci sono molti battezzati), sono pochi gli operai (che accettano di lavorare nella vigna)”. Perché ci sono pochi operai? Ognuno darà la sua risposta. Ma finché tu non risponderai: “Signore ci sono pochi operai, se vuoi, manda me, sono disponibile a lavorare nella tua vigna!” sarai (sarò, saremo) parte del problema!

 

Prima Lettura  Tt 1,1-5
A Tito, mio vero figlio nella medesima fede. 

Dalla lettera di san Paolo apostolo a Tito
Paolo, servo di Dio e apostolo di Gesù Cristo per portare alla fede quelli che Dio ha scelto e per far conoscere la verità, che è conforme a un’autentica religiosità, nella speranza della vita eterna – promessa fin dai secoli eterni da Dio, il quale non mente, e manifestata al tempo stabilito nella sua parola mediante la predicazione, a me affidata per ordine di Dio, nostro salvatore –, a Tito, mio vero figlio nella medesima fede: grazia e pace da Dio Padre e da Cristo Gesù, nostro salvatore.
Per questo ti ho lasciato a Creta: perché tu metta ordine in quello che rimane da fare e stabilisca alcuni presbìteri in ogni città, secondo le istruzioni che ti ho dato.

   

Salmo Responsoriale  Dal Salmo 95
Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore.

Cantate al Signore un canto nuovo,
cantate al Signore, uomini di tutta la terra.
Cantate al Signore, benedite il suo nome.

Annunciate di giorno in giorno la sua salvezza.
In mezzo alle genti narrate la sua gloria,
a tutti i popoli dite le sue meraviglie.

 Date al Signore, o famiglie dei popoli,
date al Signore gloria e potenza,
date al Signore la gloria del suo nome.

 Dite tra le genti: «Il Signore regna!».
È stabile il mondo, non potrà vacillare!
Egli giudica i popoli con rettitudine. 

 

Canto al Vangelo 

Lc 4,18

Alleluia, alleluia. Lo Spirito del Signore è sopra di me: mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio. Alleluia.

  

Vangelo  Lc 10,1-9

La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai.
 
Dal vangelo secondo Luca

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”». 

 

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