I Santi della Chiesa di Treviso tra '800 e '900. Cattedrale. |
Dobbiamo amare perché l’amore è da Dio ci dice san Giovanni.
Com'è difficile, anzi, impossibile! Ma Giovanni ci dice veramente che dobbiamo
amare? Dice esattamente: “chiunque ama è stato generato da Dio e
conosce Dio”. C'è una differenza? Grandissima: Io non devo (sforzarmi di) essere uomo, sono stato generato tale. Chi è
generato da Dio ha ricevuto la natura di Dio. Posso comportarmi secondo la mia
natura o consegnarla allo spirito contrario. Si racconta del caso di un bambino
abbandonato raccolto da lupi. Stare tra loro gli ha impresso la coscienza di
essere un lupo, ha limitato il suo sviluppo umano, anche dopo essere stato
ritrovato e accolto in una famiglia. Tutti noi siamo condizionati nel profondo
dalle nostre esperienze dei primi anni. “Il
mondo giace sotto il potere del demonio” e se la mia famiglia segue lo
spirito del mondo, anche se sono battezzato, il germe divino che è in me non
troverà il terreno favorevole per svilupparsi. Per questo devo essere perdonato ed evangelizzato e aderire ogni giorno alla Buona Notizia e allo Spirito di Dio con
pazienza e fiducia, senza scoraggiamenti. La mia vera natura non è quella della
CARNE, cioè la natura umana priva di Dio,
ma quella di Cristo che mi dona vita.
San
Giovanni quindi aggiunge a chiare lettere che l’iniziativa è di Dio che ama per
primo. Il nostro amore è solo conseguenza, frutto del suo amore. Però nel
Vangelo della moltiplicazione dei pani di oggi, non sembra così. Gesù pare interessato solo a predicare e sono
gli apostoli che vedono la necessità di una pausa per mangiare. Gesù però non
dice: ci penso io, non preoccupatevi, ma «Voi stessi date loro da mangiare».
Tutto il peso su di loro… !? Anche se ci sembra così, non è questa la realtà. Ma
Gesù che unisce in sé natura divina e natura umana, unisce alla sua opera gli
apostoli per farli diventare figli di Dio. Dio si è fatto uomo perché l’uomo diventi
Dio senza lasciare la sua natura umana.
Anche
nella nostra storia di conversione ci ricordiamo quanta fatica all’inizio,
quanto buio e solitudine molto spesso nella nostra ricerca di salvezza e di verità.
Dio sembrava averci lasciati soli. Forse solo dopo molto tempo abbiamo
cominciato a comprendere che la stessa ricerca della salvezza, il desiderio di
certezza e di verità, di incontrare il Dio vivente erano già opera sua, e che
alcuni incontri non erano a caso. Dio ci ha amati per primo, ci ha sempre amati
e ci amerà sempre, per questo ci coinvolge perché diventiamo suoi fratelli e sorelle.
Prima
Lettura 1 Gv 4, 7-10
Dio è amore.
Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo.
Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.
In questo si è manifestato l’amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui.
In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.
Salmo Responsoriale Dal Salmo 71
Ti adoreranno, Signore, tutti i popoli della terra.
O Dio,
affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.
Le
montagne portino pace al popolo
e le colline giustizia.
Ai poveri del popolo renda giustizia,
salvi i figli del misero.
Nei
suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.
Canto al Vangelo Lc 4,18
Alleluia, alleluia.
Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio,
a proclamare ai prigionieri la liberazione.
Alleluia.
Vangelo Mc 6, 34-44
Moltiplicando i pani, Gesù si manifesta profeta.
Dal
vangelo secondo Marco
In quel tempo, sceso dalla barca, Gesù vide una grande folla,
ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si
mise a insegnare loro molte cose.
Essendosi ormai fatto tardi, gli si avvicinarono i suoi discepoli dicendo: «Il
luogo è deserto ed è ormai tardi; congedali, in modo che, andando per le
campagne e i villaggi dei dintorni, possano comprarsi da mangiare». Ma egli
rispose loro: «Voi stessi date loro da mangiare». Gli dissero: «Dobbiamo andare
a comprare duecento denari di pane e dare loro da mangiare?». Ma egli disse
loro: «Quanti pani avete? Andate a vedere». Si informarono e dissero: «Cinque,
e due pesci».
E ordinò loro di farli sedere tutti, a gruppi, sull’erba verde. E sedettero, a
gruppi di cento e di cinquanta. Prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli
occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li dava ai suoi
discepoli perché li distribuissero a loro; e divise i due pesci fra tutti.
Tutti mangiarono a sazietà, e dei pezzi di pane portarono via dodici ceste
piene e quanto restava dei pesci. Quelli che avevano mangiato i pani erano
cinquemila uomini.
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