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giovedì 31 marzo 2022

MOSE' E' PIU' MISERICORDIOSO DI DIO? / giovedì IV sett. Quaresima.

 


Chi è questo Dio che tenta Mosè dicendogli: è un popolo dalla dura cervìce. Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li divori. Di te invece farò una grande nazione.”?

Supplicandolo in favore del popolo peccatore, Mosè sembra più misericordioso di Dio stesso. Gli ebrei lo hanno notato, dicendo che in qualche modo, Mosè fin da giovane, nel suo zelo di giustizia, precede Dio! Questa riflessione è molto preziosa perché è un invito a seguire con audacia gli impulsi buoni e generosi del proprio cuore. Anche Gesù insiste sempre nel rifiutare di dare segni e nell’indirizzare l’uomo alla propria interiorità, all’ascolto dello Spirito Santo anche attraverso la voce dei Profeti e della Scrittura che la fissa. E noi invece a chiedere segni, e magari, dopo averli ottenuti, non obbediamo neppure…

Noi sappiamo che nella lettura dell’Esodo, Dio presenta l’esigenza della giustizia ma è il suo stesso Spirito che muove Mosè ad intercedere. Lo stesso paradosso si presenta con Gesù che offre la sua vita per placare l’ira di Dio! I Testimoni di Geova non credono che Gesù sia Dio, ma è Gesù che ci salva, che sacrifica la sua vita per noi peccatori, e quindi, in qualche modo è più grande di Dio. Come può un uomo essere più grande di Dio? Invece, essendo vero Dio e vero Uomo, Gesù unisce perfettamente in sé Giustizia e Misericordia. Per la nostra ragione questo rimane ancora un paradosso.

Un Premio Nobel ebreo (di cui non riesco a ritrovare il nome!!!) esprimeva anche lui questo paradosso generale della Bibbia: man mano che un uomo diventa amico di Dio, egli diventa sempre più misericordioso, amico e difensore della vita, di ogni vita. Come mai il Signore sembra meno misericordioso dei suoi amici?

 

Prima Lettura   Es 32, 7-14
Desisti dall'ardore della tua ira.

DIRE LA VERITA' SULLA GUERRA IN UCRAINA / Messaggio dell'Arcivescovo Maggiore Shevchuk

 


Ogni giorno il vescovo capo greco cattolico ucraino rilascia un messaggio rintracciabile sul link sotto. Ecco quello di ieri 30 marzo. Non contraddice il Papa che invoca la messa la bando della guerra e della corsa al riarmo. La Chiesa non parla di disarmo unilaterale. È una scelta che può fare un singolo o anche un gruppo su fortissime motivazioni profetiche. Non può essere imposto a favore dell’aggressore. Attaccare Zelinsky perché non si è arreso ai russi è folle e estremamente crudele. Persino si usa la Bibbia contro di lui citando il famoso giudizio di Salomone (1 Re 3, 16 ss): una prostituta, per salvare il suo bambino, è pronta ad affidarlo all’altra che pretende che sia suo. Se l’altra donna avesse voluto prendere il bambino per ucciderlo, avrebbe reagito in modo diverso! Gli ucraini si difendono con grandissimo coraggio da un’aggressione ingiustificabile. Certo, sarebbe meglio avere mezza dozzina di san Francesco per convincere tutti a deporre le armi. Preghiamo la Vergine Maria, da papa Francesco invocata specialmente su Russia e Ucraina, di guidare i cuori di tutti.

Ucraina
Videomessaggio di Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, Capo e Padre della Chiesa greco-cattolica ucraina nel 35mo giorno di guerra in Ucraina

"Ringrazio tutti coloro che hanno il coraggio di dire la verità. Che non solo ascoltano la verità sull'Ucraina, ma la rivelano al mondo. In questo modo, smascherando, portando alla luce il diavolo, lo disarmano. Questo ci dà la forza per vincere"

[Text: Italiano, English, Español]
(Chiesa greco-cattolica ucraina, Segretariato dell’Arcivescovo Maggiore, Roma)
30 marzo 2022
Video (enes)

Sia lodato Gesù Cristo!
Cari fratelli e sorelle in Cristo. Oggi è il 30 marzo 2022 e l'Ucraina sta già vivendo il 35° giorno di questa difficile guerra patriottica.
Sempre di più cominciamo a notare le dirette conseguenze di questa guerra che porta con se uccisioni di massa. Vediamo come il nemico distrugge, senza pietà, le nostre città e villaggi, fucila i civili senza considerare l’eredità spirituale né culturale del popolo ucraino.
Ora vediamo sempre di più le conseguenze di questa guerra. La guerra porta la distruzione con se. Intere città e villaggi si sono trasformati nei luoghi fantasma: una volta vi era una prosperosa vita intellettuale, spirituale, sociale, e oggi ci troviamo terra bruciata e il vento. La guerra porta sempre la fame, porta la miseria della gente. Dobbiamo essere pronti a superare, in un modo o nell'atro, queste terribili conseguenze.
Abbiamo visto milioni di persone lasciare le loro case. Oggi si parla di quasi 3 milioni di profughi che hanno varcato i confini dell'Ucraina. Si dice che almeno 6 milioni di persone sono state private di loro città e villaggi, e la metà di loro sono bambini...
L'Ucraina ha perso il 50% della sua economia. Ciò significa che il prossimo mese sarà, forse, uno dei più difficili.
Ma l’Ucraina resiste! L'Ucraina lotta! L'Ucraina vince e stupisce il mondo. Tutti cercano i motivi: “Perché? Da dove viene la forza degli ucraini? Nel nome di che cosa sacrificano le loro vite?”

mercoledì 30 marzo 2022

GESU' PUO' ENTRARE NELLA MIA ANGOSCIA, LA MIA DISPERAZIONE E SALVARMI? / mercoledì IV sett. Quaresima.

 





Gesù è venuto per fare la volontà del Padre e l’ha fatta sempre. Questo significa che è stato tentato e ha fatto delle scelte. All’inizio la sua missione è meravigliosa: tutti vengono ad ascoltarlo, tutti lo cercano per essere guariti. Egli è la speranza, è il sorriso di Dio. Eppure già allora la sua fedeltà senza compromessi gli costa, suscita l’opposizione di chi vuole strumentalizzarlo oppure rifiuta di perdere potere per entrare nella fraternità semplice che egli porta e vorrebbe abbracciare tutti. Questa opposizione si fa man mano più dura ed esplicita da parte di chi spesso cerca appiglio su dettagli formali.

Gesù vive la gioia di una comunione piena con il Padre ma anche la durezza, l’angoscia della lotta contro il male. La sua volontà di uomo, “fatto carne”, sarebbe di evitare la croce come tutti noi, la sua volontà di credente si fida del Padre e entra nel mistero della morte in piena lucidità, in piena obbedienza. Questa obbedienza è ragionevole perché abbraccia tutto il mistero della vita, al di là della sola ragione umana quando essa scarta ciò che non riesce a contenere (capire) e controllare. In quella obbedienza fiduciosa sta la salvezza da tutte le depressioni e da tutte le paure che ci tengono schiavi, da tutti i disturbi psichiatrici.

Gesù obbedendo fino in fondo può entrare nella mia angoscia più intima ed essere il mio compagno e tramite fino al Padre della Vita che cancella il potere della morte. In questa nostra generazione molti, troppi, vivono senza speranza. Noi cristiani portiamo la speranza. Ma dobbiamo preoccuparci di annunciarla con convinzione a tutti, di portare la Parola di Dio a quanti riempiono la propria vita di tante cose o esperienze, ma nel profondo del cuore sono senza speranza, di-sperati.

 

Prima Lettura   Is 49, 8-15
Ti ho stabilito come alleanza del popolo, per far risorgere la terra.

martedì 29 marzo 2022

VUOI GUARIRE? / martedì IV sett. Quaresima.

 

Gesù è la sorgente della salvezza, fiume salutare che non inaridisce mai, anzi, va sempre più crescendo: “il Tuo amore è cresciuto con me” diceva santa Teresina. In realtà l’amore di Gesù, sempre uguale, infinito, ha invaso progressivamente tutta la vita e la coscienza di Teresina man mano che lei gli ha aperto il cuore. Da lì la sua impressione che fosse “cresciuto con lei”.

Ma nella realtà questo amore così potente trova ostacoli forti. Nel caso dell’uomo del Vangelo di oggi, malato da 38 anni, alla domanda semplice di Gesù: “vuoi guarire?”, egli risponde con delle lamentele, fa la vittima. Quante volte alla proposta di Gesù di guarire, diventare santi, opponiamo mille difficoltà o pretesti!

Si racconta che in un bar di turisti a Sharm el Sheykh appare Gesù. Un turista spagnolo, zoppo, lo riconosce e dice: “Ma tu sei Gesù?” – “Sì sono io” – “Gesù, per favore guarisci la mia gamba!” E Gesù lo guarisce! Grande stupore, grande gioia in quel bar. Ci sta pure un turista inglese sulla sedia a rotelle. Egli supplica: “per favore Gesù! guarisci anche me!” E Gesù lo guarisce: quell’uomo si alza dalla sedia a rotelle. Poi Gesù guarda un turista francese che esclama: “No! Per favore, non guarirmi. Sono in malattia!” (qualcuno dice che non era francese ma italiano, forse napoletano! Il primo che mi ha raccontato questa barzelletta era francese, e anch'io, per questo il personaggio che non vuole essere guarito è francese, ma è applicabile ovunque).

Ma ci sono anche gli ostacoli esterni: quella guarigione raccontata nel Vangelo non va bene perché è avvenuta di sabato e perché, di sabato, l’uomo guarito porta in spalla la sua barella. Scandalo!

Per fare del bene, di fronte agli ostacoli interni ed esterni, anche i più stupidi (qualcuno ha scritto in questi giorni che la preghiera di affidamento della Russia e dell’Ucraina non andava bene perché il piviale del Papa era “inguardabile”, non conforme ai canoni liturgici (sic)!), scopriamo che è necessario prendere una ferma decisione. Avete solo bisogno di costanza, perché dopo aver fatto la volontà di Dio possiate raggiungere la promessa”. (Eb 10,36; “costanza”:hupomonê” in greco che viene tradotto anche “pazienza”, “sopportazione” cioè “portare su”. Apocalisse parla 6 volte della “costanza dei santi”.

 

Prima Lettura   Ez 47, 1-9. 12
Vidi l’acqua che usciva dal tempio, e a quanti giungerà quest’acqua porterà salvezza.

lunedì 28 marzo 2022

PERCHE' GESU' TRATTA COSI' QUESTO PADRE DISPERATO? / lunedì IV sett. Quaresima.

 


Gesù come profeta non piace molto. Ma se fa miracoli e guarigioni allora viene accolto, anzi, ricercato. Ma invece di rallegrarsene, Gesù se ne rammarica: un ufficiale del re lo supplica di venire a casa sua per suo figlio morente e Gesù reagisce con dolore: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete». Questa frase sembra "dura" ma ci mette nella prospettiva giusta e da una forza immensa: anche nella malattia e nella morte, nel dolore, Dio continua ad amarmi. Tutto è nelle sue mani e diventa una Parola sua per me: Diciamo: “Credo in Dio Padre onnipotente, creatore”, “tutto concorre al bene di coloro che amano Dio” (Romani 8,28).

La frase di Gesù è un appello alla fede. Egli vuole il meglio per l’uomo, cioè la forza della fede adulta che fa stare in piedi. Questa frase parte da un cuore compassionevole, non distante, non duro. Gesù non alza barriere, ma invita alla crescita, alla vittoria sulla paura.

L’ufficiale del re però rinnova la sua supplica. Due volte si dice che crede. La prima volta egli dà credito alla parola di Gesù e si mette in cammino, senza che Gesù abbia fatto esattamente quello che chiedeva. Si lascia guidare. Dopo, crede in Gesù assieme a tutta la sua famiglia quando costata che la parola si è realizzata nel tempo e nel modo in cui Gesù l’ha pronunciata.  

 

Prima Lettura   Is 65, 17-21
Non si udranno più voci di pianto e grida di angoscia.

domenica 27 marzo 2022

RALLEGRATI, IL SIGNORE E' CON TE, NON TEMERE, SCENDERA' SU DI TE LO SPIRITO SANTO. / IV Dom di Quaresima C., "Laetare"

 


Tradizionalmente la parabola di oggi era chiamata Parabola del Figliol prodigo: cioè il figlio che sciupa la sua eredità in quanto beni ma anche dignità. Adesso la si chiama Parabola del Padre misericordioso, perché è l’amore di Dio che sta al centro. Ma viviamo questo rapporto di fiducia con il Signore? Non a caso papa Francesco venerdì ha elencato tutte le situazioni che possono bloccarci nell’andare verso Dio, rimanendo noi stessi al centro di tutto. E il Papa ha applicato a noi peccatori le stesse parole dell’Angelo a Maria. Illuminare in questo modo il Vangelo di oggi sarà nuovo per molti e ci farà bene.

Tu sei, siamo, questo figlio peccatore che ritorna a Dio perché le sue certezze, i suoi piani, le sue avventure non gli hanno portato nulla di buono, comunque nulla che abbia saziato veramente la sua anima !? E sei oppresso dal tuo fallimento, dal tuo senso di colpa? Rallegrati, il Signore è con te! Non temere! Dio ha per te progetti di pace e non di sventura. E Dio non ti propone solo un modo per aggiustare le cose ma un grande progetto di santità. Per me? Sì, egli cancella tutti i tuoi peccati, non ne tiene conto, ma, in cambio ti chiede di uscire da te stesso, di fidarti di lui, di seguire i suoi passi, aprendo il cuore e la mente al di là di te stesso. Ti chiede di aprirti alla santità. Non temere. Ma, com’è possibile? Scenderà su di te lo Spirito Santo!  “Dio, che ha effuso lo Spirito Santo per la remissione dei peccati, ti conceda il perdono e la pace” dice la formula dell'assoluzione. Nel progetto di Dio la remissione dei peccati però non è fine a sé stessa, ma reintegra nel Corpo di Cristo e nella sua missione, la tua missione. “Eccomi, sono la serva del Signore, si compia in me secondo la tua parola!”

 

Prima Lettura  Gs 5,9-12
Il popolo di Dio, entrato nella terra promessa, celebra la Pasqua.

sabato 26 marzo 2022

HOMELIE DU PAPE FRANCOIS POUR LA CONSECRATION DE LA RUSSIE ET DE L'UKRAINE (con link del testo italiano) /25 MARS 2022.



Pour les français non itialianisants j’ai traduit l’homélie du Pape d’hier, 25 mars 2022.

Testo originale italiano : Celebrazione della Penitenza e Atto di consacrazione al Cuore Immacolato di Maria (25 marzo 2022) | Francesco



Dans l'évangile de la solennité d'aujourd'hui, l'ange Gabriel par trois fois prend la parole et s'adresse à la Vierge Marie.

La première fois, en la saluant, il dit : « Réjouis-toi, pleine de grâce : le Seigneur est avec toi » (Lc 1, 28). La raison de se réjouir, le motif de la joie, est révélé en quelques mots : le Seigneur est avec toi. Frère, sœur, aujourd'hui tu peux entendre ces paroles comme adressées à toi, à chacun de nous; tu peux les faire tiennes chaque fois que tu t'approches du pardon de Dieu, car là le Seigneur te dit : « Je suis avec toi ». Trop souvent nous pensons que la Confession consiste à aller à Dieu la tête baissée. Mais ce n'est pas d'abord nous qui retournons au Seigneur ; c'est lui qui vient nous visiter, nous combler de sa grâce, nous réjouir de sa joie. Se confesser, c'est donner au Père la joie de nous relever. Au centre de ce que nous vivrons il n'y a pas nos péchés, ils seront là, mais ils ne sont pas au centre; son pardon : voilà le centre. Essayons d'imaginer si au centre du sacrement il y avait nos péchés : presque tout dépendrait de nous, de notre repentir, de nos efforts, de nos engagements. Mais non, au centre c'est Lui, qui nous libère et nous remet sur pied.

Rendons le primat à la grâce et demandons le don de comprendre que la Réconciliation n'est pas d'abord un pas que nous faisons vers Dieu, mais son étreinte qui nous enveloppe, nous émerveille, nous émeut. C'est le Seigneur qui, comme à Nazareth chez Marie, entre dans notre maison et apporte un émerveillement et une joie jusque-là inconnus : la joie du pardon. Mettons la perspective de Dieu au premier plan : nous recommencerons à aimer la Confession. Nous en avons besoin, parce que toute nouvelle naissance intérieure, tout tournant spirituel part d'ici, du pardon de Dieu. Ne négligeons pas la Réconciliation, mais redécouvrons-la comme le sacrement de la joie. Oui, le sacrement de la joie, où le mal qui nous fait honte devient l'occasion de faire l'expérience de l'étreinte chaleureuse du Père, de la douce force de Jésus qui nous guérit, de la "tendresse maternelle" de l'Esprit Saint. C'est celas le cœur de la Confession.

DISSETA L'ARIDITA' DEL NOSTRO CUORE, TU, "DI SPERANZA FONTANA VIVACE"

 

Papa Francesco consacra Russia e Ucraina
 al Cuore Immacolato di Maria (Foto: Avvenire)

Tutti l’hanno pubblicata e diffusa prima di me e quindi sarebbe un po’ inutile, soprattutto il giorno dopo che il mondo intero si è unito in queste parole, ma è una preghiera troppo bella e soprattutto talmente significativa in questo momento cruciale per l’Umanità che non posso non dedicarle un post:

Atto di consacrazione al cuore immacolato di Maria

O Maria, Madre di Dio e Madre nostra, noi, in quest’ora di tribolazione, ricorriamo a te. Tu sei Madre, ci ami e ci conosci: niente ti è nascosto di quanto abbiamo a cuore. Madre di misericordia, tante volte abbiamo sperimentato la tua provvidente tenerezza, la tua presenza che riporta la pace, perché tu sempre ci guidi a Gesù, Principe della pace.

Ma noi abbiamo smarrito la via della pace. Abbiamo dimenticato la lezione delle tragedie del secolo scorso, il sacrificio di milioni di caduti nelle guerre mondiali. Abbiamo disatteso gli impegni presi come Comunità delle Nazioni e stiamo tradendo i sogni di pace dei popoli e le speranze dei giovani. Ci siamo ammalati di avidità, ci siamo rinchiusi in interessi nazionalisti, ci siamo lasciati inaridire dall’indifferenza e paralizzare dall’egoismo. Abbiamo preferito ignorare Dio, convivere con le nostre falsità, alimentare l’aggressività, sopprimere vite e accumulare armi, dimenticandoci che siamo custodi del nostro prossimo e della stessa casa comune. Abbiamo dilaniato con la guerra il giardino della Terra, abbiamo ferito con il peccato il cuore del Padre nostro, che ci vuole fratelli e sorelle. Siamo diventati indifferenti a tutti e a tutto, fuorché a noi stessi. E con vergogna diciamo: perdonaci, Signore!

Nella miseria del peccato, nelle nostre fatiche e fragilità, nel mistero d’iniquità del male e della guerra, tu, Madre santa, ci ricordi che Dio non ci abbandona, ma continua a guardarci con amore, desideroso di perdonarci e rialzarci. È Lui che ci ha donato te e ha posto nel tuo Cuore immacolato un rifugio per la Chiesa e per l’umanità. Per bontà divina sei con noi e anche nei tornanti più angusti della storia ci conduci con tenerezza.

venerdì 25 marzo 2022

MILIONI DI SI' PER LA PACE IN UCRAINA E NEL MONDO / Annunciazione del Signore


 

Oggi festeggiamo l’Annunciazione del Signore. È lui il Salvatore, il protagonista assoluto. Ma proprio per realizzare questo piano pazzesco dell’incarnazione ha voluto non solo prendere carne da una donna ma anche la sua piena e libera cooperazione (che manca nella visione islamica: “(L’angelo) Rispose: “È così. Il tuo Signore ha detto: "Ciò è facile per Me... Faremo di lui un segno per le genti e una misericordia da parte Nostra. È cosa stabilita"”. Lo concepì e, in quello stato, si ritirò in un luogo lontano. (Sura XIX Maryam). La Gioia del Vangelo: L'ANNUNCIAZIONE NEL VANGELO E NEL CORANO.)

Il sì di Maria è fondamentale (è “la più grande influencer di Dio”). Ma affinché il Vangelo si incarni in ogni generazione Dio vuole aver bisogno ogni giorno di milioni di altri sì, il mio e il tuo. La piccolezza di Maria e la sua assoluta mancanza di mezzi ci dice l’importanza del nostro sì. Ma deve essere totale e ci sono resistenze: il re Acaz ne è l’esempio. Sotto sembianze pie egli preferisce la logica delle alleanze politiche. Ho sottolineato dall’inizio dell'invasione russa la legittimità del popolo ucraino a difendersi. Ma se manca la profezia, si ricade in mere logiche umane, oggi terribilmente pericolose per l’Umanità. Grazie a papa Francesco che mantiene questo annuncio profetico. Ieri ha detto Ai Partecipanti all'Incontro promosso dal Centro Femminile Italiano (24 marzo 2022) | Francesco:

Penso che per quelle di voi che appartengono alla mia generazione sia insopportabile vedere quello che è successo e sta succedendo in Ucraina. Ma purtroppo questo è il frutto della vecchia logica di potere che ancora domina la cosiddetta geopolitica. La storia degli ultimi settant’anni lo dimostra: guerre regionali non sono mai mancate; per questo io ho detto che eravamo nella terza guerra mondiale a pezzetti, un po’ dappertutto; fino ad arrivare a questa, che ha una dimensione maggiore e minaccia il mondo intero. Ma il problema di base è lo stesso: si continua a governare il mondo come uno “scacchiere”, dove i potenti studiano le mosse per estendere il predominio a danno degli altri.

La vera risposta dunque non sono altre armi, altre sanzioni. Io mi sono vergognato quando ho letto che, non so, un gruppo di Stati si sono impegnati a spendere il due per cento, credo, o il due per mille del Pil nell’acquisto di armi, come risposta a questo che sta succedendo adesso. La pazzia! La vera risposta, come ho detto, non sono altre armi, altre sanzioni, altre alleanze politico-militari, ma un’altra impostazione, un modo diverso di governare il mondo ormai globalizzato – non facendo vedere i denti, come adesso –, un modo diverso di impostare le relazioni internazionali. Il modello della cura è già in atto, grazie a Dio, ma purtroppo è ancora sottomesso a quello del potere economico-tecnocratico-militare. … le donne sono le protagoniste di questo cambiamento di rotta, di questa conversione. …

E ho voluto …  ricordare a me stesso e a tutti, a partire da noi cristiani, che questo cambiamento di mentalità riguarda tutti e dipende da ciascuno. È la scuola di Gesù, che ci ha insegnato come il Regno di Dio si sviluppi sempre a partire dal piccolo seme.”

Faccio resistenza a un sì totale OGGI!? Manca la volontà totale di essere guidato e trasformato!? Il demonio suggerisce falsi impedimenti: non sono abbastanza santo!... Ma fragilità e peccati non sono un ostacolo per Dio se li affido a lui affinché possa compiere in me la sua volontà di salvezza, di guarigione, di  pienezza di vita.

Oggi uniamo il nostro sì a quello del Papa nel suo atto di affidamento della Russia e dell’Ucraina al Cuore Immacolato di Maria assieme ai milioni di credenti che entreranno in questa preghiera.

 

Prima Lettura  Is 7,10-14
Ecco la vergine concepirà.

mercoledì 23 marzo 2022

CHIUNQUE TRASGREDIRA' ... / mercoledì 3a sett. Quaresima. San Turibio di Mogrovejo.

 



“Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli”.

Quando facevo il servizio militare c'era un ragazzo “avventista” (Chiesa avventista del settimo giorno). Egli osservava il riposo del sabato invece della domenica “perché il sabato non era mai stato abolito nella Bibbia”. Certamente noi cattolici siamo molto lontani da questo modo di intendere la Bibbia letteralista. La Chiesa sbaglia? No. Sbagliamo noi quando, lasciando la lettera di alcuni precetti, non ne osserviamo la sostanza! 

Gesù non è venuto ad instaurare la trasandatezza nella vita degli uomini, ma a compiere nell’amore l’opera educativa dei precetti antichi. “La lettera uccide, lo Spirito dà vita” dice san Paolo ai Corinti (2 Cor 3,6; Vedi Romani). Lo Spirito va aldilà della lettera, del precetto, nella libertà che dà lo Spirito, l’amore che si dona fino all’obbedienza totale della morte in croce. San Turibio di Mogrovejo che ricordiamo oggi ne è un esempio ammirabile. Laico e con un buona posizione gli venne chiesto di diventare vescovo del Perù, appena conquistato dagli spagnoli. Rinunciò a tutto per fare la volontà di Dio, sei mesi di navigazione per arrivare, una diocesi grande quattro volte come l’Italia, che ha percorso spesso a piedi, non rivedere più la Spagna, morire in terra straniera. Il suo "grido di guerra" era: "Gesù ha detto: Io sono la Verità. Non ha detto: io sono la consuetudine!" Non la routine ma la creatività dell'amore radicato nella verità di Cristo e della Tradizione. Una figura da scoprire.

 

Prima Lettura   Dt 4, 1. 5-9
Osserverete le leggi e le metterete in pratica.

martedì 22 marzo 2022

IL MISERICORDIOSO / martedì 3a sett. Quaresima

 




“Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa (150 000 000 €!)

È una proposta irrealistica, forse da millantatore. Ma il padrone si impietosisce e condona. È quello che ci indica anche la bella preghiera penitenziale di Daniele nella prima lettura che dice in sostanza: “finora abbiamo solo peccato ma da questo minuto non sarà più così, perdona e togli la nostra condanna!” e Daniele crede di poter essere esaudito. Infatti il nome con il quale Dio è abitualmente designato tra gli ebrei è “Ha-Rahman”, il Misericordioso (in arabo: El Rahmàn. I musulmani l’hanno preso dagli ebrei). Essere Misericordioso è la natura di Dio.

Sarebbe più che logico che il servo graziato condonasse adesso a tutti i suoi debitori. È la logica di Dio! Ed è anche razionale per l’uomo, ma 100 denari (10 000 euro!) sono una bella sommetta, non è vero? Non significa che quell’altro servo non doveva quei 100 denari, come il primo era debitore di 10 000 talenti. La condanna finale del servo impietoso ne è la prova. La misericordia si appoggia sempre sulla giustizia e diventa giustizia di Dio perché supera la giustizia umana.

Per un tempo sarebbe una bella cosa– invece di dire “il Signore”, oppure “Dio” –dire “Il Misericordioso”!

 

Prima Lettura  Dn 3, 25. 34-45
Accoglici, Signore, con il cuore contrito e con lo spirito umiliato.

lunedì 21 marzo 2022

CONCORSO BALCONE FIORITO: IL 2022 CI RISERVA FIORI BELLI.

 


Il futuro dipende molto dal tuo impegno,
da ciò che semini oggi


Ho rubato la bella idea della vignetta sopra cercando di renderla come sapevo col mio disegno. Seminiamo per il futuro, lottiamo per la vita. La premiazione dell’anno scorso ci ha rivelato cose molto belle. Superiamoci questo anno. Amiamo la nostra città. Gli ucraini che accogliamo sono amanti ed esperti di fiori. Offriamo loro il migliore volto della nostra città in tutto.

 

AMO LA MIA CITTA’, LO DICO CON I FIORI!

abbellire gli spazi che sono sotto gli sguardi di tutti.

REGOLAMENTO:

La parrocchia di san Castrese organizza un concorso intitolato: “AMO LA MIA CITTA’ (E I MIEI CONCITTADINI), LO DICO CON I FIORI”. È aperta oggi, primo giorno di primavera, una gara con premi di incoraggiamento per quanti abbelliranno con fiori e piante vivaci i propri spazi privati, per regalare ai loro concittadini il godimento di un loro balcone, terrazzo o davanzale di finestra, orto, terreno, che si possa vedere e notare facilmente dalla strada pubblica.

Chi vuol partecipare dia i suoi dati (nome, cognome, indirizzo del posto che sarà abbellito con fiori e piante, recapito telefonico) nella segreteria della parrocchia. Come l’anno scorso metteranno le foto sul sito della parrocchia ma la Giuria potrà venire a vedere da vicino quello che hanno fatto (non tutti sono bravi a fare le foto che mettono più in valore i loro fiori)

Si può partecipare a titolo singolo o come gruppo.

Possono partecipare persone che abitano fuori dal territorio parrocchiale.

Possono partecipare persone che si prendono cura di uno spazio pubblico, a condizione che sia visibile a tutti (non va un luogo condominiale accessibile solo ai condomini) e di averne le dovute autorizzazioni.

La premiazione è prevista domenica 26 giugno 2022.

I partecipanti devono accettare pienamente e di buon grado, nello spirito di questo concorso e per la sola gioia di dare qualcosa alla propria città, le decisioni della Giuria che saranno senza appello.

ISCRIVIAMOCI TUTTI E FACCIAMO (RI)FIORIRE LA NOSTRA CITTA’.

 

domenica 20 marzo 2022

SONO IL FICO SENZA FRUTTI MA CON FORTI RADICI / III Dom. Quaresima C.

 


«Io sono il Dio di tuo padre, il Dio di Abramo, il Dio di Isacco, il Dio di Giacobbe». Mosè ha pagato caro la sua bravata di giustiziere uccidendo l’egiziano: da principe d’Egitto si è ridotto a fare il pastore nel deserto. Ha riallacciato contatti con la sua famiglia ma le notizie non sono buone. Il popolo è sempre schiavo, sopraffatto dalla potenza degli egiziani e dei loro dèi. Ecco però che chi lo chiama sull’Oreb non è un Dio uscito dal nulla, ma è il Dio dei suoi padri, delle sue radici, la cui benedizione ha formato un popolo grande e numeroso.  

Anche noi abbiamo forti radici. Nel 1982 durante il suo viaggio in Spagna, Giovanni Paolo II disse: Atto europeistico a Santiago de Compostela (9 novembre 1982) | Giovanni Paolo II

4. Per questo, io, Giovanni Paolo, figlio della Nazione polacca, che si è sempre considerata europea, per le sue origini, tradizioni, cultura e rapporti vitali, slava tra i latini e latina tra gli slavi; io, successore di Pietro nella Sede di Roma, Sede che Cristo volle collocare in Europa e che l’Europa ama per il suo sforzo nella diffusione del Cristianesimo in tutto il mondo; io, Vescovo di Roma e Pastore della Chiesa universale, da Santiago, grido con amore a te, antica Europa: “Ritrova te stessa. Sii te stessa”. Riscopri le tue origini. Ravviva le tue radici. Torna a vivere dei valori autentici che hanno reso gloriosa la tua storia e benefica la tua presenza negli altri continenti. Ricostruisci la tua unità spirituale, in un clima di pieno rispetto verso le altre religioni e le genuine libertà. Rendi a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio. Non inorgoglirti delle tue conquiste fino a dimenticare le loro possibili conseguenze negative; non deprimerti per la perdita quantitativa della tua grandezza nel mondo o per le crisi sociali e culturali che ti percorrono. Tu puoi essere ancora faro di civiltà e stimolo di progresso per il mondo. Gli altri continenti guardano a te e da te si attendono la risposta che san Giacomo diede a Cristo: “Lo posso”.

Ma io come vivo queste mie radici, anzi, la mia fede nel Cristo risorto?

Sono senz’altro il fico senza frutti di cui parla Gesù. E non sono passati 3 o 4 anni ma 10 volte di più, eppure non sono stato ancora tagliato. Forse il Signore ha fatto per me una edizione riveduta e corretta del Vangelo?! Questa immensa misericordia mi deve riempire di gratitudine ma non deve illudermi. La vita sta passando e arriverà comunque a termine. Forse domani. Come mi presenterei? Non ti preoccupare, basta chiedere perdono… Esatto, ma il problema è che non sono nemmeno tanto allenato a chiedere umilmente perdono. Mi viene più naturale giustificarmi….

Certamente non crediamo che gli ucraini sui quali si è abbattuta questa mostruosa e infernale violenza e sono morti, fossero più peccatori. Ma oggi Gesù dice: “se non ti converti perirai allo stesso modo”. Parla della nostra morte spirituale, la “morte seconda”. Lasciamoci scuotere dalle parole che Gesù ci dice nel suo immenso Amore per aprirci pienamente alla dimensione sacra della nostra vita verso Dio e verso il prossimo.

 

Prima Lettura  Es 3,1-8a.13-15
Io-Sono mi ha mandato a voi.

venerdì 18 marzo 2022

CARISSIMO FRATELLO TI UCCIDO / venerdì 2a sett. Quaresima.

 


Gesù racconta ai farisei la parabola dei vignaioli omicidi. La loro netta condanna mostra che non pensano minimamente di essere presi di mira. I cattivi sono gli altri, loro stanno nel giusto. Gesù non riesce ad aprire loro gli occhi ma suscita solo la loro ira contro di sé.

Il nostro camminare nella Chiesa in buona fede non deve mai diventare presunzione di essere nel giusto. La Chiesa è santa, ha le chiavi della Vita Eterna, ma io posso sempre essere condizionato dalle mie idee, dal mio peccato, dalla mia ignoranza fino al punto di sbagliare in parte o anche totalmente!

La lettura di oggi ne dà un esempio molto chiaro. I fratelli di Giuseppe, trascurati da Giacobbe (non hanno neppure la stessa madre per placare i loro animi), si lasciano sopraffare dall’invidia e dall’odio. Fino alla fine non dimenticano di essere fratelli ma non ne vivono la realtà. Avranno poi un profondo senso di colpa che li accompagnerà tutta la vita, ma intanto la loro condotta è guidata dalle loro pulsioni primarie. Anche noi rischiamo troppo spesso di avere le parole giuste senza troppo preoccuparci di approfondirne il senso, la ricchezza, le conseguenze che implicano. Nessuno è mai arrivato è chiaro, ma qualche voltaper esempio, parliamo di comunità  lì dove non c'è nemmeno la struttura di una comunità, il nostro comportamento è estraneo alle realtà che invochiamo o sbandieriamo. In questo modo si può arrivare per gradi fino al peggio. Purtroppo abbiamo sentito in questi giorni espressioni come “popoli fratelli”, “siamo un solo popolo”, “uniti nella fede”, usate per coprire l’aggressione del popolo fratello, il bombardamento della parte "sbagliata" del popolo.

 

Prima Lettura   Gn 37, 3-4. 12-13. 17b-28
Eccolo! È arrivato il signore dei sogni! Orsù, uccidiamolo!

giovedì 17 marzo 2022

INFERNO, PARADISO, UN ABISSO E' FISSATO TRA LORO. / giovedì 2a sett. Quaresima.

 


1. Due sono le vie, una della vita e una della morte, e la differenza è grande fra queste due vie. 2. Ora questa è la via della vita: innanzi tutto amerai Dio che ti ha creato, poi il tuo prossimo come te stesso; e tutto quello che non vorresti fosse fatto a te, anche tu non farlo agli altri. 3. Ecco pertanto l'insegnamento che deriva da queste parole: benedite …

Grande è la differenza tra le due vie. Un grande abisso è fissato tra loro. Le letture di oggi ci dicono quanto questa verità di base è presente sempre nella Bibbia, nella mente di Dio. Eppure noi non siamo mai totalmente da una parte… Ma ecco che ciò che è impossibile all’uomo: stare solo dalla parte del bene, non è impossibile a Dio perché a lui tutto è possibile. E vuole salvarci, anzi, consolarci, risarcirci dalla sofferenza. Quella sofferenza che è prodotta dal male (per cui ci ribelliamo) e che lui ha schiodato dal male per inchiodarla all’amore, prendendola su di sé e trasformandola (grazie infinite al Padre missionario che, dalla sua esperienza, ha espresso questo su TV2000 questo pomeriggio). Lui trasfigura ciò che i non noi è sfigurato. Davvero “Benedetto l’uomo che confida nel Signore e il Signore è la sua fiducia”.

La carità, la condivisione, l’apertura all’altro è da sempre la via di Dio. E risiede nel cuore dell’uomo, anche il più semplice, persino l’analfabeta. Il cuore dell'uomo è l'alleato di Dio. Il cuore però si può aprire o chiudere. Uno deve quindi essere attento al proprio cuore, ai suoi movimenti intimi.  Il ricco dall’inferno invoca un prodigio per convertire i suoi fratelli (è una parabola, nessun dannato ha pensieri di misericordia, di amore gratuito). Abramo gli risponde: chi non apre il cuore alla predicazione della Parola di Dio quando essa bussa al suo cuore, non è convertito da un segno.

 

Prima Lettura  Ger 17, 5-10
Maledetto chi confida nell'uomo; benedetto chi confida nel Signore.

mercoledì 16 marzo 2022

LETTERA DI PAPA FRANCESCO A V. PUTIN NEL 2013, IN OCCASIONE DEL G20

 


Sui Social molti celebrano l’iniziativa di papa Francesco di consacrare Russia e Ucraina al Cuore Immacolato di Maria il 25 marzo prossimo. Rallegriamoci e prepariamo a questo evento. Solo la fede può renderlo efficace. Persino l’Eucaristia, pur essendo efficace oggettivamente, necessita della fede per estendere i suoi benefici. Infatti con tutte le messe celebrate nel mondo c'è poca pace. 

Per la conversione contano anche la Parola, le convinzioni, le idee. Se comprendo che un atteggiamento non produce effetti buoni tenderò ad evitarlo, se acquisisco una convinzione profonda, porterà frutto nella mia vita. Per questo, sapendo dei problemi già allora pendenti, papa Francesco ha scritto una lettera nel 2013 a Putin e, tramite lui, a tutti i membri del G20.  Lettera al Presidente della Federazione Russa, S.E. il Sig. Vladimir Putin, in occasione del Vertice del G20 di San Pietroburgo (4 settembre 2013) | Francesco

Eccone un estratto:

… Il contesto attuale, altamente interdipendente, esige una cornice finanziaria mondiale, con proprie regole giuste e chiare, per conseguire un mondo più equo e solidale, in cui sia possibile sconfiggere la fame, offrire a tutti un lavoro degno, un’abitazione decorosa e la necessaria assistenza sanitaria. La Sua presidenza del G20 per l’anno in corso ha assunto l’impegno di consolidare la riforma delle organizzazioni finanziarie internazionali e di arrivare ad un consenso sugli standard finanziari adatti alle circostanze odierne. Ciononostante, l’economia mondiale potrà svilupparsi realmente nella misura in cui sarà in grado di consentire una vita degna a tutti gli esseri umani, dai più anziani ai bambini ancora nel grembo materno, non solo ai cittadini dei Paesi membri del G20, ma ad ogni abitante della Terra, persino a coloro che si trovano nelle situazioni sociali più difficili o nei luoghi più sperduti.

In quest’ottica, appare chiaro che nella vita dei popoli i conflitti armati costituiscono sempre la deliberata negazione di ogni possibile concordia internazionale, creando divisioni profonde e laceranti ferite che richiedono molti anni per rimarginarsi. Le guerre costituiscono il rifiuto pratico a impegnarsi per raggiungere quelle grandi mete economiche e sociali che la comunità internazionale si è data, quali sono, per esempio, i Millennium Development Goals. Purtroppo, i molti conflitti armati che ancora oggi affliggono il mondo ci presentano, ogni giorno, una drammatica immagine di miseria, fame, malattie e morte. Infatti, senza pace non c’è alcun tipo di sviluppo economico. La violenza non porta mai alla pace condizione necessaria per tale sviluppo.

martedì 15 marzo 2022

UMILIARCI PER PORRE FINE ALLA GUERRA / martedì 2a sett. Quaresima.

 

"Umiliarsi è lo stile di Dio". Papa Francesco.

“Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato”.

Il Signore denuncia con forza, talvolta “insultandoli”, i peccatori come oggi Isaia (Sono tante nella Bibbia le espressioni molto forti! Le posso usare anch’io  qualche volta? Solo qualche volta…). Ma Dio offre sempre la sua misericordia al primo accenno di pentimento. L’esigenza però del Vangelo rimane: chi si esalterà sarà umiliato (Lc 18:14: il fariseo e il pubblicano al Tempio).

Ma, ecco, chi si umilierà (volontariamente)sarà esaltato. Però Signore è già difficile accettare le umiliazioni! Anche se poi c'è un frutto buono: Bene per me se sono stato umiliato, perché impari ad obbedirti”.(Salmo 118,71; vedi i versetti 67 e 75: “con ragione mi hai umiliato”). E anche il Servo è stato umiliato: “Eppure egli si è caricato delle nostre sofferenze, si è addossato i nostri dolori e noi lo giudicavamo castigato, percosso da Dio e umiliato”. (Is 53:4).

Ma Gesù invita ad umiliarsi volontariamente! Lui lo ha fatto: “apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Per questo Dio l'ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome;” (Fil. 2,7-9).

Oggi chiederò a Dio di scoprire come umiliarmi volontariamente. Si sa che l’orgoglio gioca un ruolo fondamentale nell’inizio delle guerre e nella difficoltà a porci fine. Al momento in cui la ragione ci dice che è una follia intraprendere o continuare la guerra, l’orgoglio ci blocca. Anche nelle guerre più piccole, domestiche, quotidiane nostre.

 

Prima Lettura   Is 1, 10.16-20
Imparate a fare il bene, cercate la giustizia.