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lunedì 7 marzo 2022

LEGGENDO IL VANGELO, COME SI PUO' FARE LA GUERRA? / lunedì 1a sett. Quaresima.

"Tutto quello che avete fatto a uno solo
di questi miei fratelli più piccoli,
l’avete fatto a me". Mariupol: Kirill,
18 mesi, ucciso da una scheggia di bomba.

 

Leggendo il Vangelo, come si può fare la guerra? È ovvio che la guerra offensiva è un crimine. Ma essa è sempre frutto di propaganda menzognera, per cui molti sono convinti che sia una guerra giusta. Ho un grande dolore nel cuore pensando al patriarca Kyrill che ha ribadito domenica che in Ucraina è in corso una guerra giusta "metafisica" per preservare i credenti ortodossi dalle forze del male, nominando esplicitamente la lobby gay (l'omelia in italiano si può trovare qui sul sito del Patriarcato di Mosca: Патриаршая проповедь в Неделю сыропустную после Литургии в Храме Христа Спасителя / Патриарх / Патриархия.ru). Quale differenza con le parole di papa Francesco, anche se alcuni lo accusano di eccessiva prudenza! Ma anche la guerra difensiva è molto rischiosa, potendo colpire innocenti e trascinare i difensori in sentimenti lontani dal Vangelo. Eppure la carità difende i deboli, gli oppressi, è pronta a sacrificare la propria vita per difendere gli inermi dall’ingiusto aggressore.

Il comandamento “non ucciderai”, “ʾ ttirəẕā” come applicarlo? Si sa che la saggezza pagana dice “si vis pacem, para bellum”, “se vuoi la pace, prepara la guerra” e che la deterrenza saggia deve poter essere graduale, come ogni legittima difesa anche privata. Ma sappiamo anche che la pace è frutto della giustizia, e che la giustizia si costruisce giorno dopo giorno (“si vis pacem, cole justitiam” = se vuoi la pace, coltiva la giustizia: è il motto dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro dell’ONU). Come bilanciare i due aspetti? Nessuno lascia la sua casa alla mercé dei predoni di passaggio ma soltanto alzare muri non porta alla pace. Bisogna avere il coraggio di rompere il cerchio della semplice difesa e diffidenza. Coraggio che può arrivare fino all’eroismo. Si sa che l’eroismo è raro. I popoli profondamente pacifici non sono fatti di soli eroi. Allora impegnarci in tutte le azioni di perdono e di tessitura di rapporti positivi di pace che sono alla nostra portata, senza dimenticare che Gesù ha fatto una scelta radicale nel suo digiuno nel deserto, abbracciando tutti, tutti noi che siamo canna incrinata e fiamma smorta e aprendoci la via dell’amore incondizionato, dell’eroismo dell’amore divino, folle e stolto, eppure più saggio della sapienza degli uomini, debole ma più forte degli uomini. Ma tutto questo può avvenire solo guidati dallo Spirito Santo (1 Cor, cap. 1 e 2). L’amore divino non è una legge ma un dono. Il pacifismo in quanto “legge” è un’ingenuità che non regge (o un inganno voluto come certi movimenti pacifisti di parte). Ma l’umanità ha bisogno di pace, ha bisogno di eroi guidati da Dio, ha bisogno di Gesù.  

 

Prima Lettura   Lv 19, 1-2. 11-18
Giudica il tuo prossimo con giustizia.

Dal libro del Levìtico
Il Signore parlò a Mosè e disse:
«Parla a tutta la comunità degli Israeliti dicendo loro: “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo.
Non ruberete né userete inganno o menzogna a danno del prossimo.
Non giurerete il falso servendovi del mio nome: profaneresti il nome del tuo Dio. Io sono il Signore.
Non opprimerai il tuo prossimo, né lo spoglierai di ciò che è suo; non tratterrai il salario del bracciante al tuo servizio fino al mattino dopo.
Non maledirai il sordo, né metterai inciampo davanti al cieco, ma temerai il tuo Dio. Io sono il Signore.
Non commetterete ingiustizia in giudizio; non tratterai con parzialità il povero né userai preferenze verso il potente: giudicherai il tuo prossimo con giustizia. Non andrai in giro a spargere calunnie fra il tuo popolo né coopererai alla morte del tuo prossimo. Io sono il Signore.
Non coverai nel tuo cuore odio contro il tuo fratello; rimprovera apertamente il tuo prossimo, così non ti caricherai d’un peccato per lui. Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il tuo prossimo come te stesso. Io sono il Signore”».

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 18
Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.

La legge del Signore è perfetta,
rinfranca l’anima;
la testimonianza del Signore è stabile,
rende saggio il semplice.

I precetti del Signore sono retti,
fanno gioire il cuore;
il comando del Signore è limpido,
illumina gli occhi.

Il timore del Signore è puro,
rimane per sempre;
i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti.

Ti siano gradite le parole della mia bocca;
davanti a te i pensieri del mio cuore,
Signore, mia roccia e mio redentore.  

Canto al Vangelo  
 2 Cor 6,2
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!
Ecco ora il momento favorevole,
ecco ora il giorno della salvezza!
Lode a te, o Cristo, re di eterna gloria!

Vangelo 
  Mt 25,31-46
Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me.

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”.
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

1 commento:

  1. "Impegnarci in tutte le azioni di perdono e di tessitura di rapporti positivi di pace che sono alla nostra portata"!
    Punto cruciale e determinante in ogni relazione personale, sociale e nazionale.
    Questo è alla nostra portata perché lo Spirito e la Parola ci spingono e ci sostengono nel farlo.
    Il resto sono chiacchiere o angoscia amplificata, per noi che ci sentiamo impotenti davanti ai mancati negoziati di pace tanto desiderati.

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