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giovedì 31 maggio 2018

VISITAZIONE: LA VIA DELL'UOMO DIVINIZZATO / 31 maggio.



Ci sono scene del Vangelo particolarmente belle e forse anche ricche più di altre. Per me la Visitazione è una di queste.
Come indica la lettera ai Romani, la Carità caratterizza l'andare in fretta di Maria e il suo fermarsi a lungo lì dove c'è bisogno. Questo suo modo è anche innanzitutto interiore. E Maria è tutta da una parte. Non si accontenta di stimare gli altri, ma gareggia nello stimarli, è fervente nello spirito, costante e perseverante nel bene, premurosa nel condividere.
Tutto questo è impossibile per chi nutre desideri di grandezza. Ma ogni vero devoto di Maria lo sa bene e con zelo e amore si volge a ciò che è umile, cerca la vera gloria nel nascondimento, rifugge dall’apparire, dal successo.

mercoledì 30 maggio 2018

LIBERATI DALLA VOSTRA VUOTA CONDOTTA / mercoledì VIII° sett. T.O.

Ecco l'Uomo - Antonio Ciseri (Fonte Wikipedia).

Che cos'è la verità? (Fonte Wikipedia).

Un personaggio autorevole e lucido osservatore della vita politica del suo tempo disse duemila anni fa: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono.» A prendere le sue parole senza prospettiva potremmo dire che nulla è cambiato, la politica è sempre la stessa. Invece esaminando il contesto di allora, vediamo che le cose sono cambiate, in molto meglio. Quando pronuncia queste parole, a quali governanti Gesù può pensare? A Erode il Grande che uccise una delle sue mogli, alcuni dei suoi figli e centinaia di oppositori, temendo che complottassero per prendergli il trono (ci ricordiamo anche la strage dei bambini di Betlemme)? A suo figlio Erode Antipa che fece decapitare Giovanni Battista in carcere per non dispiacere alla “moglie” Erodiade e nessuno alla Corte trovò da ridire? A Ponzio Pilato che fu destituito nell’anno 36 per la durezza con la quale aveva soffocato nel sangue la rivolta disarmata dei Samaritani sul Monte Garizim (Lc 13,1) e che Filone di Alessandria descrive come corrotto, licenzioso e crudele, che rubava e condannava senza processo? Alle popolazioni assoggettate dai vincitori, depredate, deportate e ridotte in schiavitù? Al sistema della schiavitù nei popoli pagani che facevano vivere gli schiavi sotto il terrore della croce e nel timore di essere venduti separatamente, marito, moglie, figli? Al sistema di imposte affidato ai pubblicani, cioè a persone che avevano licenza di determinare come volevano le tasse e conservare il sovrappiù come guadagno personale?

martedì 29 maggio 2018

FACCIO CRISTIANESIMO, NON POLITICA!



Ho preso una iniziativa non abituale. E forse non sono stato capito da tutti, anche se sono contento del dialogo che ne è scaturito e ringrazio molti dell’amicizia. Ho invitato ieri a firmare una petizione di solidarietà per il Presidente Mattarella e vorrei spiegare il perché, una volta sola, da presbitero e testimone della fede cristiana.
La nostra Nazione vive un momento veramente molto delicato e rischioso. Il 4 marzo ci sono state elezioni politiche ma fino ad oggi non abbiamo un governo normale. Ognuno è libero di pensare ed esprimersi circa le cause che hanno portato a questa situazione. Si possono commentare anche le scelte del Presidente della Repubblica e la loro opportunità. Certo fa un po’ senso che persone che non hanno mai letto la Costituzione o che, se la leggono non hanno la formazione necessaria per parlarne in modo competente, sentenzino che il Presidente l’ha violata. Forse sarà utile ricordare che il Presidente Mattarella è, oltre che un politico di lungo corso, anche un giurista di formazione che ha insegnato all’Università per anni proprio Diritto Parlamentare. Forse sarà utile ricordare che specialmente nel faticoso processo di negoziato per la formazione del governo, molti, qualcuno con fastidio, hanno notato il suo procedere in tutto conforme alla Costituzione. Forse servirà ricordare che la Costituzione è la garanzia della Democrazia per tutti, non solo dei vincitori di turno e che questo permette all’altra metà che questa volta non ha vinto di non essere schiacciata. 

lunedì 28 maggio 2018

CIO' CHE E' IMPOSSIBILE AGLI UOMINI / lunedì VIII° sett T.O.



Cristo e il Giovane ricco - Henrich Hofmann.
Sempre gioiosi dunque perché la nostra eredità sta al sicuro, conservata nei cieli! (prima lettura).
Ma nel frattempo come vivere? L’ultima frase del Vangelo è frustrante pur essendo anche consolante. Gesù sembra dirci che, qualunque sforzo facciamo o faremo, vivremo sempre nella miseria dei nostri attaccamenti, dei nostri peccati, però, coraggio, ci promette la salvezza.
E per molto tempo l’ho capita così. Vivrò da verme tutta la vita ma poi il Signore non mi abbandonerà, mi salverà in ultimo. Massima umiltà e abbassamento ... Tutto questo è vero ma incompleto.

domenica 27 maggio 2018

IL DIO TRINITA' E ME / Solennità della Santissima Trinità

Trinità - Masaccio, Santa Maria Novella, Firenze.

Con il mandato di battezzare nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo il Vangelo di Matteo oggi ci consegna una delle frasi più facilmente riconoscibili riguardo al Mistero della SS. Trinità. Se in quella frase e in quel comando sono messi tutti e tre sullo stesso piano, essendo chiaramente Dio il Padre, così è Dio anche il Figlio da Lui generato, ed è Dio anche lo Spirito Santo.
Ma le letture di oggi ci spingono sopratutto ad avere un giusto rapporto con “Colui che parla dal fuoco”. Conta innanzitutto l'esperienza spirituale. Non che le parole del dogma, la catechesi, non siano importanti. Se (assumendoci tutte le responsabilità e le eventuali critiche di qualche anima bella), facciamo un paragone tra la media dei cristiani e la media dei credenti di un’altra religione, per esempio i musulmani, ci rendiamo conto che esiste una differenza tra coloro che hanno ricevuto l’insegnamento e i sacramenti cristiani e gli altri.

sabato 26 maggio 2018

DOVE C'E' LA MADONNA ... (FINE): LE CARATTERISTICHE DELLA VERA DEVOZIONE A MARIA



Concludiamo oggi questo assaggio del "Trattato" con, dopo la messa in guardia contro le falsificazioni, l'esposizione da parte del Montfort delle caratteristiche della Vera Devozione a Maria. Penso che questi righi risuoneranno dolci al cuore del lettore. Ma evitiamo una lettura superficiale. E forse il modo più sicuro e semplice per evitare il rischio di superficialità è di leggere con calma, in condizioni che permettano di meditare, ma soprattutto di rileggere più volte, magari anche a distanza di tempo. Per chi crede di comprendere tutto subito e di non aver bisogno di certe raccomandazioni, sarà utile ricordare che un certo Karol Wojtyla, quando scoprì questo libretto, si mise a leggerlo in continuazione, riprendendolo da capo appena arrivato alla fine. E questo lo fece per un lungo periodo. 
Quando anch'io ho scoperto il "Trattato" vi ho visto innanzitutto la promessa di sicurezza e maggiore facilità per la via della salvezza. E questo ci sta veramente nel testo del Montfort e nell'esperienza dei cristiani con Maria. Ma questa promessa la comprendevo come la possibilità di una conversione con lo sconto. Solo in un secondo tempo mi resi conto che era un aiuto a vivere pienamente le promesse battesimali e quindi una certezza maggiore di arrivare alla conversione totale, alla conformazione totale al Signore Gesù.

PARTE SECONDA – CAPITOLO TERZO
LA VERA DEVOZIONE A MARIA [105]

Scoperte e condannate le false devozioni alla Vergine santa, bisogna definire brevemente quella vera. Essa è: 1. interiore; 2. tenera; 3. santa; 4. costante; 5. disinteressata.
1. Devozione interiore [106] 
1) La vera devozione a Maria è interiore; parte, cioè, dalla mente e dal cuore; deriva dalla stima che si ha di lei, dall'alta idea che ci si forma delle sue grandezze e dall'amore che le si porta.
2. Devozione tenera [107] 

venerdì 25 maggio 2018

UNA RICHIESTA DI PREGHIERA URGENTISSIMA A FAVORE DI TANTE VITE UMANE / 25 maggio 2018


Manifestazione a favore dell'attuale articolo 8° della Costituzione in Irlanda. "Love both": "amare entrambe" le vite, quella della madre e quella figlio nel suo grembo.

Oggi stesso, 25 maggio, in Irlanda, il popolo vota pro o contro l’abrogazione di un articolo della Costituzione che protegge la vita fin dal suo concepimento.

In un tempo in cui ci sono segnali di risveglio e di resistenza vittoriosi contro la cultura della morte e le sue bugie, ci sono anche, come sappiamo, campagne ideologiche forti e provviste di grandi mezzi finanziari contro la vita e contro tutti i valori della famiglia.

DOVE C'E' LA MADONNA ... n.3 : ALTRI 5 TIPI DI FALSI DEVOTI.



In questa terza puntata meditiamo su altri 5 tipi di falsi devoti secondo la classifica del Montfort. Sono i devoti esteriori, presuntuosi, incostanti, ipocriti, interessati. Anche se l'intenzione della nostra devozione è sana, correggiamoci dai difetti che comportano queste false devozioni per rendere la nostra sempre più pura e gradita al Signore e alla Madonna.
3. I devoti esteriori [96] I devoti esteriori sono persone che fanno consistere tutta la devozione a Maria in pratiche esterne. Non hanno nessuna interiorità e quindi gustano soltanto l'aspetto esterno della devozione alla Vergine santissima. Recitano molti rosari, ma in fretta. Ascoltano parecchie messe, ma senza attenzione. Prendono parte a processioni, ma senza devozione. Si iscrivono a tutte le confraternite mariane, ma senza emendare la propria vita, né vincere le proprie passioni, né imitare le virtù di questa Vergine santissima. Non amano la sostanza della devozione, ma si attaccano a ciò che vi è di sensibile, in modo che se non trovano soddisfazioni nei loro pii esercizi, si scoraggiano e abbandonano tutto o fanno tutto a capriccio. Il mondo è pieno di questa specie di devoti esteriori. Nessuno più di loro critica le persone di orazione, le quali, pur avendo a cuore la modestia esteriore che accompagna sempre la vera devozione, si prendono però cura soprattutto dell'interiorità, come di ciò che è essenziale.

giovedì 24 maggio 2018

DOVE C'E' LA MADONNA IL DEMONIO NON ENTRA? / 2

San Luigi M. di Montfort.

Continuiamo a leggere alcuni paragrafi del Trattato della Vera Devozione a Maria del Montfort (riprendo all'inizio gli ultimi righi pubblicati ieri). Col suo stile a cavallo tra il  '600 e il '700, e tenendo conto del fatto che le sue osservazioni non sono esaustive ma solo esempi, le riflessioni di san Luigi di Montfort sono molto utili per esaminare lo stile della nostra devozione a Maria o almeno le parti d'ombra che ancora vi rimangono. 
(Nella edizione del "Trattato" pubblicata dai religiosi montfortani ci sono delle note semplici e preziose in calce al testo del Montfort, che rimettono questo testo nella luce dell'insegnamento e del vocabolario del Concilio Vaticano II, cosa molto utile! Per far vedere la distanza che ci separa culturalmente dal Montfort e come prendere il suo insegnamento senza svuotarlo, non ci può essere nulla di meglio di san Giovanni Paolo II. Il Montfort loda alcuni segni esterni, ricordando in particolare un pio padre gesuita che portava alla caviglia  una catenina in segno di "schiavitù d'amore verso la Madonna". Mai Giovanni Paolo II, che ha vissuto in modo così perfetto e con così tanti frutti lo spirito della consacrazione a Maria, si è sognato di mettersi una catenina alla caviglia!...)

PARTE SECONDA –
CAPITOLO SECONDO
DEFORMAZIONI DEL CULTO A MARIA [90]

mercoledì 23 maggio 2018

DOVE C'E' LA MADONNA IL DEMONIO NON PUO' ENTRARE! E' PROPRIO VERO?

S. Luigi Maria Grignon de Montfort.

Papa Francesco ha scritto in un tweet che “dove c'è la Madonna il demonio non può entrare”. È una grande e consolante verità e un incoraggiamento ad affidarci in tutto alla Vergine Santa come fanno lo stesso papa Francesco e i suoi predecessori. Tra tutti ricordiamo san Giovanni Paolo II che mise sul suo stemma episcopale il “Totus Tuus” proposto da san Luigi Maria di Montfort, e lo mantenne quando fu eletto vescovo di Roma.
È però necessario comprendere bene questa affermazione di papa Francesco. Non esiste magia, né automatismi, né formule magiche nel Cristianesimo, e la frase di papa Francesco che corrisponde alla migliore tradizione spirituale della Chiesa deve incoraggiare la nostra debolezza, a condizione però che siamo in buona fede e disposti ad un cammino di conversione personale totale. Esistono le malattie spirituali tra i cristiani, anche tra i devoti della Madonna e del Rosario!, anzi, come ci mette in guardia lo stesso Luigi di Montfort nel suo Trattato della Vera Devozione a Maria, esistono i falsi devoti e le false devozioni.

martedì 22 maggio 2018

SANTA RITA NON ESISTE NEL MESSALE! / 22 maggio

Roseto di santa Rita - Cascia.

Questa mattina dalle suore, mancava un bel numero delle signore che fanno il fioretto della messa quotidiana per il mese di maggio. Hanno forse spezzato il fioretto? No, sicuramente sono andate altrove a una messa in cui si benedicevano le rose di santa Rita, perché le suore hanno la scuola subito dopo la messa e quindi da loro niente rose. Intanto nel Messale non esiste nessuna santa Rita…  Che strano, una santa autentica non riscuote molto entusiasmo ufficiale da parte della Chiesa ma smuove le folle…

lunedì 21 maggio 2018

MEMORIA DI MARIA MADRE DELLA CHIESA: RALLEGRIAMOCI PER QUESTA NUOVA FESTA MARIANA

 Madonna dei Palafrenieri (Particolare) - Caravaggio.

Papa Francesco ha voluto creare una nuova memoria della Madonna, invocandola “Madre della Chiesa”. Paolo VI, che sarà canonizzato ad ottobre, l’ha proclamata solennemente Madre della Chiesa a conclusione della terza sessione del Concilio Vaticano II, come frutto dell’insegnamento conciliare. È bello onorare la Madonna come Madre di tutti i credenti nel suo Figlio, nati dal suo sacrificio, lei prima testimone in tutto di Lui, della sua incarnazione, della sua umanità, del suo amore obbediente fino all’orrore della morte in croce, della sua risurrezione vittoriosa dai morti!

domenica 20 maggio 2018

LA LOTTA CONTRO LA MORTE: DALLA TORRE DI BABELE ALLA PENTECOSTE

Santa Maria d'Anglona, costruzione della Torre di Babele.

L’uomo lotta angosciato contro la morte e tutto ciò che minaccia la sua vita, contro la stessa fragilità della sua condizione, e cerca i mezzi per sconfiggere questi pericoli. Può sembrare a qualcuno strano ma uno dei mezzi che l’uomo ha pensato per sconfiggere la morte e trascendere la condizione umana, entrare nel divino, è stato quello che di creare torri immense come quella di Babele, come ci racconta la Genesi al Capitolo 11. Solo una leggenda inventata di sana pianta dalla Bibbia? Non solo le ziggurat ma anche le piramide egiziane, ecc. sono la prova che la Bibbia racconta una verità profonda.

venerdì 18 maggio 2018

PAOLO E LA LUNGA ATTESA DEL GIUDIZIO / venerdì VII° sett. Pasqua

Paolo davanti a Festo, Agrippa e Berenice.

Domani dobbiamo finire la lettura a Messa degli Atti degli Apostoli perché si conclude il Tempo Pasquale. Per questo motivo si saltano molti episodi tra un brano e l’altro nella proclamazione liturgica. Questo forse ci nasconde la lunghezza di certi tempi. Paolo agli anziani di Efeso consegna le sue raccomandazioni e afferma con molta sicurezza che non si rivedranno più. Va a Gerusalemme e le nubi più nere sembrano addensarsi sulla sua vita. Ma non è subito la fine! È vero, sarà arrestato a Gerusalemme e, in qualche modo protetto dall’autorità romana però stando in carcere: da Gerusalemme sarà portato a Cesarea per maggiore sicurezza, lì ci sarà un avvicendamento tra i governatori e il nuovo governatore si troverà tra i vari problemi da affrontare anche quello di Paolo. Non sarà evidentemente la sua priorità. E passa il tempo … “in attesa di giudizio”…. Fin quando arriva il re Agrippa: è l’episodio che ascoltiamo oggi. Da lì poi Paolo andrà a Roma ecc.
Questa lettura mi suggerisce due riflessioni:

giovedì 17 maggio 2018

VIOLENZE IN TERRA SANTA: DIGIUNO E PREGHIERA IL 19 MAGGIO.

Scontri Striscia di Gaza - La Presse.

I Media ci rendono conto degli scontri in Terra Santa e dell’appello del Papa. Chi ha ragione tra i contendenti? E' difficile comprenderlo in una situazione così complicata, ma il problema, al nostro umile livello, non è quello. Il problema è che di violenza si muore, e non muoiono solo adulti ma anche ragazzini che pensano di fare un grande atto eroico e bruciano una vita, è morta un bambina di 8 mesi dopo aver inalato gli “innocui” gas lacrimogeni. Cosa ci faceva un bebè sul luogo degli scontri, lontana da casa sua? L'ha portata in braccio lo zio di 12 anni con il bus messa a disposizione dalla moschea per condurre i manifestanti alla zona frontiera! Nessuno l'ha fatto scendere ... Non è dunque una bandiera da mettere in giro per condannare la barbarie israeliana come fa qualcuno. Ma è morta, vittima innocente di questo clima ideologico di follia generale! Muoiono tanti feriti, e anche solo ammalati, per il blocco di Gaza: in questa situazione di emergenza la povertà estenuante diventa disastro umanitario perché mancano i mezzi di sussistenza di base: acqua, cibo, elettricità, medicine ….
A livello dei “Grandi”, da una parte e dall’altra, c'è chi soffia sul fuoco, incurante della vita dei poveri e dei piccoli. Noi invece vogliamo proteggere la vita ad ogni costo.

mercoledì 16 maggio 2018

AFFIDATI ALLA PAROLA DELLA GRAZIA CHE HA LA POTENZA DI EDIFICARE / mercoledì VII° sett. Pasqua

Prima riunione di papa Francesco con i vescovi del Cile.

Tra le tante intenzioni di preghiera che ognuno porta venendo a Messa, da quelle molto personali e struggenti o che comunque riguardano persone conosciute, agli avvenimenti tragici quotidianamente raccontati dai mass media (che dolore per quello che succede nella Terra di Gesù!), come cristiani non può non starci a cuore l’incontro del Papa con i vescovi cileni e che troviamo riflesso nelle letture di oggi.

martedì 15 maggio 2018

SHAHR RAMDAN, MESE DI RAMADAN 2018.


La scritta in cielo che disegna la luna crescente dice : Ramadan Karym.

Questa sera al tramonto ha avuto inizio il mese di Ramadan 2018 e durerà fino al tramonto del giovedì 14 giugno.

Ormai la notizia ha rilevanza anche sui Media, sia per la presenza di musulmani tra noi, sia per i rapporti sempre più intensi tra popoli diversi, ma da credenti lo vediamo in modo diverso. Si tratta di un mese di digiuno dall’alba al tramonto e dopo il tramonto di feste di famiglie e tra famiglie. Ed è anche un mese di preghiera più intensa. 
Ricordo che quando lavoravo in Algeria la differenza tra coloro che facevano piamente il digiuno e coloro che non ci riuscivano oppure lo subivano soltanto era abbastanza visibile. Chi “entrava” in questo mese di preghiera e digiuno, dimagriva leggermente e si ricaricava spiritualmente. Chi subiva solo il digiuno prendeva chili e ne usciva stanco, perché dopo il tramonto e prima dell’alba cercava di “riempirsi” il più possibile.
C'è, in questo mese, anche la dimensione molto importante della predicazione in moschea e sui mezzi di comunicazione. Se la predicazione è orientata verso la propria conversione a Dio è veramente un tempo di apertura dello spirito. Altrimenti la predicazione può diventare uno strumento per acuire le tensioni e chiudere lo spirito.

lunedì 14 maggio 2018

FAKE NEWS, COSA SONO, COME COMBATTERLE / 13 MAGGIO 2018



Ieri, era la Festa dell’Ascensione, era il 13 maggio, cioè il 101° anniversario delle apparizioni di Fatima, era la Festa della Mamma, e, come se non bastasse, era anche la 52° Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali. Malgrado tante sollecitazioni mi sembra importante non lasciar passare il Messaggio dato dal Papa in occasione di questa Giornata senza fermarci al suo contenuto.
Il Messaggio della Giornata di questo anno affronta il tema delle “fake news” così presenti nel mondo, specialmente quello digitale, e anche sui nostri gruppi Social. Gruppi Social di cristiani praticanti ma spesso sprovveduti e anche, diciamolo, non sempre responsabili.
Mi sembra che tutti possano leggere questo Messaggio e trarne profitto, anche chi non ha una cultura scolastica elevata, perché è scritto in modo molto semplice e si tratta di leggerlo per acquistare sapienza e non per farne un reso conto preciso. Basta afferrare qualche briciola, anche una sola espressione che nutre la riflessione e il cuore…
Dicevo che il problema delle fake news è presente anche sui nostri gruppi digitali di parrocchia e sembra che alcuni non vogliano sentire ragione. Do un esempio recentissimo: va girando da qualche anno “un’omelia scritta (sic) ieri (!!!) da papa Francesco”. Un membro mette questo testo sul gruppo. Ora, è un falso. Il responsabile glielo lo fa presente. Nemmeno due giorni dopo un altro membro mette la stessa “omelia scritta ieri”! sul gruppo. Cioè, c'è gente che pubblica cose che non hanno neppure letto, oppure non leggono affatto quello che mettono gli altri! In questo modo questi gruppi non sono più mezzi che facilitano la comunicazione, il confronto, la crescita insieme, ma una finzione negativa che è l’esatto contrario della vera comunicazione. E da parte di chi mette in giro questi testi c'è irresponsabilità.
Penso che dovremmo parlarne seriamente in qualche riunione. Intanto leggiamo con attenzione il Messaggio del papa e facciamo tesoro delle sue osservazioni.

MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
PER LA 52ma GIORNATA MONDIALE
DELLE COMUNICAZIONI SOCIALI

« La verità vi farà liberi (Gv 8,32).
Fake news e giornalismo di pace»

domenica 13 maggio 2018

ASCENSIONE: I CRISTIANI SONO MISSIONARI AFFIDATI ALLO SPIRITO SANTO



Nel Messale ci sono pochi Misteri che hanno il Memento proprio, sei per l’esattezza: la Domenica, Pasqua della Settimana, il Natale del Signore e l’Ottava, l’Epifania, la Pasqua dalla Veglia alla fine dell’Ottava, l’Ascensione, la Pentecoste. Questo ci indica la coscienza della Chiesa dell’importanza per Lei di questi Misteri fondatori. Non dimentichiamolo pensando all’Ascensione.
L’Ascensione segna la data di nascita della Chiesa. Ma è una Chiesa ancora debole perché non ha ricevuto, non ha accolto, la potenza dello Spirito Santo. Si farà solo con un rientrare in sé, in una preghiera intensa sostenuta dalla Vergine Maria, che si affida a Dio e sa di dipendere totalmente da lui.

LA DOTTRINA DELLA TRIBOLAZIONE DI PADRE JORGE M. BERGOGLIO (NOTE)

Foto di gruppo con Papa Francesco durante la sua visita a Nomadelfia pochi giorni fa.

Ho fatto quasi un furto ieri con il testo sulla Dottrina della Tribolazione in quanto l'ho ripreso dall'articolo della "Civiltà Cattolica", la rivista dei gesuiti, pubblicato il 5 maggio scorso. (https://www.laciviltacattolica.it/articolo/la-dottrina-della-tribolazione) e  ho tentato, forse in modo goffo, di riassumerlo e renderlo con parole più vicine ai laici in particolare che - anche loro, ahimè  - conoscono la tribolazione....
Come promesso aggiungo oggi due estratti di note dello stesso testo, molto illuminanti sull'argomento che tratta il futuro Papa Francesco.
Note: «In consonanza con questo [si riferisce al Decreto II della XIX Congregazione Generale, che elesse Generale il p. Ricci] si trova l’emozionante serie di lettere rivolte dal nuovo Generale ai suoi religiosi man mano che le prove si accumulano e i pericoli vanno accrescendosi. L’8 dicembre 1759, all’indomani dei decreti di Pombal che distruggevano le Province portoghesi, il P. Ricci invita alla preghiera per domandare anzitutto spiritum bonum, il vero spirito soprannaturale della vocazione, la perfetta docilità alla grazia divina. Di nuovo il 30 novembre 1761, nel momento in cui la Francia viene a sua volta raggiunta dalla tempesta, ciò che domanda è che si riponga del tutto la fiducia in Dio, si approfitti delle prove per la purificazione delle anime, si ricordi che esse ci avvicinano di più a Cristo, e servono anche per la maggior gloria di Dio. Il 13 novembre 1763 insiste sulla necessità di pregare e di rendere la preghiera più efficace con la santità della vita, raccomandando anzitutto l’umiltà, lo spirito di povertà e la perfetta obbedienza richiesta da sant’Ignazio. Il 16 giugno 1769, dopo l’espulsione dei gesuiti spagnoli, nuovo richiamo alla preghiera, allo zelo nel purificarsi dei minimi difetti. Infine, il 21 febbraio 1773, sei mesi prima della firma del breve Dominus ac Redemptor, nella mancanza di qualsiasi soccorso umano vuole vedere un effetto della misericordia di Dio, che invita coloro che prova a non confidare in altri se non in Lui; esorta ancora alla preghiera, ma per chiedere unicamente la conservazione di una Compagnia fedele allo spirito della sua vocazione: “Se, Dio non lo permetta, essa dovesse perdere quello spirito, importerebbe poco che venisse soppressa, dato che sarebbe divenuta inutile al fine per cui era stata fondata”. E termina con una calorosa esortazione a mantenere nella sua interezza lo spirito di carità, di unione, di obbedienza, di pazienza e di semplicità evangelica. Queste sono le parole con cui la Divina Provvidenza volle che si chiudesse la storia spirituale della Compagnia nel momento della prova suprema del sacrificio totale che le si stava per chiedere.

sabato 12 maggio 2018

LA DOTTRINA DELLA TRIBOLAZIONE SECONDO P. BERGOGLIO



In questo periodo di Pentecoste molti riceveranno il sacramento della Cresima, il sigillo dello Spirito Santo che dona il dono del discernimento. Ho letto un articolo della Civiltà Cattolica che riprende a proposito uno scritto dell'allora p. Bergoglio datato Natale 1987 che può fare tanto bene a tutti. 
E' l’introduzione ad alcune lettere di due Padri Generali della Compagnia di Gesù, in tempi di forte persecuzione e confusione, rivolte ai Gesuiti per aiutarli a non smarrirsi ma anzi, a rafforzarsi nella vita spirituale e ad uscire vittoriosi dalla prova. Secondo P. Spadaro, accettare questa dottrina di P. Bergoglio significa entrare nel cuore del pontificato che ha generato l’esortazione sulla santità «Gaudete et exsultate» come frutto maturo.
Provo a trarne l’insegnamento generale: Tutti, nel nostro cammino cristiano, incontriamo dubbi, prove, ingiustizie, perfino a volte anche un vero e proprio polverone di persecuzioni. D’altronde nessuno di noi è perfetto. E tutto questo può provocare confusione nel cuore, ribellione, chiusura, perdita di fede, scoraggiamento. Secondo p. Bergoglio queste lettere sono «una meraviglia di criteri di discernimento, di criteri di azione per non lasciarsi risucchiare dalla desolazione», per sfuggire la tentazione di «fermarsi a ruminare la desolazione».

giovedì 10 maggio 2018

PAOLO AD ATENE E A CORINTO: LO ZELO PER L'EVANGELIZZAZIONE / giovedì VI° sett. Pasqua

Raffaello - Paolo predica all'Aeropago.
Royal Collection of the United Kingdom, Pubblico dominio, 
https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1718078


 Ieri abbiamo ascoltato un’esperienza straordinaria di san Paolo: ad Atene rivolge un discorso agli areopagiti che si rivelerà un fiasco. Perché allora metterlo nella Sacra Scrittura? Perché impariamo che anche i santi sbagliano, anche loro vanno a tentativi, anche loro si espongono alla derisione e apprendono dai loro errori.
Cosa c'è che non va in questo discorso? Quello che dice san Paolo è tutto vero ma non risulta opportuno come annuncio, perché è rivolto all’intelligenza e non al cuore. La Risurrezione di Cristo è presentata come il grande miracolo che prova che Gesù è stato indicato da Dio come giudice del mondo, non come potenza che entra nella mia vita mortale e mi permette di superare la mia propria morte (le mie varie morti) e la paura di essa che mi tiene schiavo.

martedì 8 maggio 2018

NICK VUJICIC

Non mollare!
Forse le frasi di Nick Vujicic che ho riportato non sono le migliori per presentarlo o incoraggiare chi non lo conosce.

Ma va conosciuto meglio perché è un testimone di gioia cristiana eccezionale, che ha fatto le sue lotte e ha passato attraverso l'angoscia fin dalla nascita perché prima di avere una reazione profonda di amore verso di lui, aiutata anche dalla fede e dalla preghiera, la sua mamma è rimasta per settimane totalmente sgomenta e non l'ha neppure avvicinato e curato, mentre ogni neonato ne ha il bisogno vitale. Egli ha dunque sentito questo distacco. Poi la scuola e il paragone con gli altri man mano che cresceva... A otto anni il bilancio di quello che sarebbe stata la sua vita e la tentazione del suicidio. La sua vita non è stata così.







Su YouTube ci sono molti video suoi tradotti o doppiati in italiano  ...
Propongo questi:

Lezione di vita. Io amo vivere la vita, Nick Vujicic (24 minuti).
https://www.youtube.com/watch?v=cYUHm0FhSmI

Il coraggio di non arrendersi (8 minuti).
https://youtu.be/g_FoMiDjeIc

lunedì 7 maggio 2018

ANCHE VOI DATE TESTIMONIANZA PERCHE' SIETE CON ME FIN DA PRINCIPIO / lunedì VI° sett. Pasqua

Nick Vujicic e il suo primo bambino. Un testimone di Cristo da conoscere assolutamente.
"Non posso mostrarvi Dio, non posso mostrarvi un angelo,
ma una delle ragioni per cui non sono ateo, e una delle ragioni per cui non credo
che la scienza spieghi tutto è che ho visto miracoli e ho visto demoni."

Gesù promette il Paràclito, lo Spirito di verità, che dà testimonianza di Gesù, lo Spirito Santo. Questo Spirito l’abbiamo ricevuto fin dal battesimo, e si rafforza con la crescita della vita spirituale e il ricevere gli altri sacramenti. Com'è il nostro rapporto con lo Spirito Santo?

domenica 6 maggio 2018

TOR VERGATA, UN DISCORSO IMPORTANTE SULLA GRATITUDINE E LA MISSIONE




Ieri papa Francesco ha rivolto ai membri del Cammino Neocatecumenale un discorso affettuoso e insieme profondo e pratico, in particolare sull'evangelizzazione. Anche se questo incontro è stato coperto da dirette molto estese da reti nazionali, penso che serva poterlo rileggere e meditare.

INCONTRO INTERNAZIONALE IN OCCASIONE DEL 50° ANNIVERSARIO
DELL'INIZIO DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE
DISCORSO DEL SANTO PADRE FRANCESCO
Spianata di Tor Vergata (Roma)
Sabato, 5 maggio 2018


Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
Sono felice di incontrarvi e dire con voi: grazie! Grazie a Dio, e anche a voi, soprattutto a quanti hanno fatto un lungo viaggio per essere qui. Grazie per il “sì” che avete detto, per aver accolto la chiamata del Signore a vivere il Vangelo e ad evangelizzare. E un grande grazie va anche a chi ha iniziato il Cammino neocatecumenale cinquant’anni fa.
Cinquanta è un numero importante nella Scrittura: al cinquantesimo giorno lo Spirito del Risorto discese sugli Apostoli e manifestò al mondo la Chiesa. Prima ancora, Dio aveva benedetto il cinquantesimo anno: «Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo» (Lv25,11). Un anno santo, nel quale il popolo eletto avrebbe toccato con mano realtà nuove, come la liberazione e il ritorno a casa degli oppressi: «Proclamerete la liberazione nella terra per tutti i suoi abitanti – aveva detto il Signore –. […] Ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia» (v. 10). Ecco, dopo cinquant’anni di Cammino sarebbe bello che ciascuno di voi dicesse: “Grazie, Signore, perché mi hai davvero liberato; perché nella Chiesa ho trovato la mia famiglia; perché nel tuo Battesimo le cose vecchie sono passate e gusto una vita nuova (cfr 2 Cor 5,17); perché attraverso il Cammino mi hai indicato il sentiero per scoprire il tuo amore tenero di Padre”.

venerdì 4 maggio 2018

UNA LETTERA DAL CONCILIO E I SUOI PORTATORI / venerdì V° sett. Pasqua.

Icona presa dal Sito Vatican Insider, con un articolo di Gianni Gennari.

Il testo degli Atti fa vedere come la Chiesa primitiva metteva in pratica ciò che Gesù dice nel Vangelo di oggi:
-“Nessuno ha un amore più grande di questo, dare la vita per i propri amici” dice Gesù: Barnaba e Paolo sono "persone che hanno rischiato la loro vita per il nome del Signore Gesù Cristo". Anche Barsabba e Sila, scelti per accompagnarli, sono “igumeni”, guide, tra i fratelli. Ci ricordiamo san Cipriano che chiede scusa alla Comunità perché, di propria iniziativa, ha nominato Lettore un giovane: L'ha fatto perché questo giovane, benché sia stato poi liberato, arrestato e incarcerato, ha testimoniato al rischio della sua vita la sua fede in Cristo. La Chiesa ha bisogno di Testimoni. Sono loro che portano la Buona Notizia e la rendono credibile.

GAUDETE ET EXSULTATE Invocazione finale a Maria e conclusione.

Vergine Maria e bambino - Vetrate di Yvetot.


Arriviamo alla fine del testo del Papa. Sono contento che , grazie a questo stupido ricopiarlo sul Blog, qualcuno abbia potuto leggerlo e trarne profitto, come mi hanno detto alcuni. Questi ultimi due paragrafi, così brevi, sono molto importanti. Per chi lo vuole anche uno sguardo alle note può essere di grande aiuto.

* * *
176. Desidero che Maria coroni queste riflessioni, perché lei ha vissuto come nessun altro le Beatitudini di Gesù. Ella è colei che trasaliva di gioia alla presenza di Dio, colei che conservava tutto nel suo cuore e che si è lasciata attraversare dalla spada. È la santa tra i santi, la più benedetta, colei che ci mostra la via della santità e ci accompagna. Lei non accetta che quando cadiamo rimaniamo a terra e a volte ci porta in braccio senza giudicarci. Conversare con lei ci consola, ci libera e ci santifica. La Madre non ha bisogno di tante parole, non le serve che ci sforziamo troppo per spiegarle quello che ci succede. Basta sussurrare ancora e ancora: «Ave o Maria…».
177. Spero che queste pagine siano utili perché tutta la Chiesa si dedichi a promuovere il desiderio della santità. Chiediamo che lo Spirito Santo infonda in noi un intenso desiderio di essere santi per la maggior gloria di Dio e incoraggiamoci a vicenda in questo proposito. Così condivideremo una felicità che il mondo non ci potrà togliere.
Dato a Roma, presso San Pietro, il 19 marzo, Solennità di San Giuseppe, dell’anno 2018, sesto del mio Pontificato.
Francesco



[1] Benedetto XVI, Omelia per il solenne inizio del ministero petrino (24 aprile 2005): AAS 97 (2005), 708.
[2] In ogni caso suppone che vi sia fama di santità e un esercizio, almeno in grado ordinario, delle virtù cristiane: cfr Lett. ap. in forma di Motu proprio Maiorem hac dilectionem (11 luglio 2017), art. 2c: L’Osservatore Romano, 12 luglio 2017, p. 8.
[3] Conc. Ecum. Vat. II, Cost. dogm. Lumen gentium, 9.
[4] Cfr Joseph Malègue, Pierres noires. Les classes moyennes du Salut, Paris 1958.

giovedì 3 maggio 2018

GAUDETE ET EXSULTATE Capitolo V nn. 158-175

Santa Giovanna d'Arco.

CAPITOLO QUINTO: COMBATTIMENTO, VIGILANZA E DISCERNIMENTO
158. La vita cristiana è un combattimento permanente. Si richiedono forza e coraggio per resistere alle tentazioni del diavolo e annunciare il Vangelo. Questa lotta è molto bella, perché ci permette di fare festa ogni volta che il Signore vince nella nostra vita.
Il combattimento e la vigilanza
159. Non si tratta solamente di un combattimento contro il mondo e la mentalità mondana, che ci inganna, ci intontisce e ci rende mediocri, senza impegno e senza gioia. Nemmeno si riduce a una lotta contro la propria fragilità e le proprie inclinazioni (ognuno ha la sua: la pigrizia, la lussuria, l’invidia, le gelosie, e così via). È anche una lotta costante contro il diavolo, che è il principe del male. Gesù stesso festeggia le nostre vittorie. Si rallegrava quando i suoi discepoli riuscivano a progredire nell’annuncio del Vangelo, superando l’opposizione del Maligno, ed esultava: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una folgore» (Lc 10,18).
Qualcosa di più di un mito
160. Non ammetteremo l’esistenza del diavolo se ci ostiniamo a guardare la vita solo con criteri empirici e senza una prospettiva soprannaturale. Proprio la convinzione che questo potere maligno è in mezzo a noi, è ciò che ci permette di capire perché a volte il male ha tanta forza distruttiva. È vero che gli autori biblici avevano un bagaglio concettuale limitato per esprimere alcune realtà e che ai tempi di Gesù si poteva confondere, ad esempio, un’epilessia con la possessione demoniaca. Tuttavia, questo non deve portarci a semplificare troppo la realtà affermando che tutti i casi narrati nei vangeli erano malattie psichiche e che in definitiva il demonio non esiste o non agisce. La sua presenza si trova nella prima pagina delle Scritture, che terminano con la vittoria di Dio sul demonio.[120] Di fatto, quando Gesù ci ha lasciato il “Padre Nostro” ha voluto che terminiamo chiedendo al Padre che ci liberi dal Maligno. L’espressione che lì si utilizza non si riferisce al male in astratto e la sua traduzione più precisa è «il Maligno». Indica un essere personale che ci tormenta. Gesù ci ha insegnato a chiedere ogni giorno questa liberazione perché il suo potere non ci domini.
161. Non pensiamo dunque che sia un mito, una rappresentazione, un simbolo, una figura o un’idea.[121] Tale inganno ci porta ad abbassare la guardia, a trascurarci e a rimanere più esposti. Lui non ha bisogno di possederci. Ci avvelena con l’odio, con la tristezza, con l’invidia, con i vizi. E così, mentre riduciamo le difese, lui ne approfitta per distruggere la nostra vita, le nostre famiglie e le nostre comunità, perché «come leone ruggente va in giro cercando chi divorare» (1 Pt 5,8).