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domenica 20 maggio 2018

LA LOTTA CONTRO LA MORTE: DALLA TORRE DI BABELE ALLA PENTECOSTE

Santa Maria d'Anglona, costruzione della Torre di Babele.

L’uomo lotta angosciato contro la morte e tutto ciò che minaccia la sua vita, contro la stessa fragilità della sua condizione, e cerca i mezzi per sconfiggere questi pericoli. Può sembrare a qualcuno strano ma uno dei mezzi che l’uomo ha pensato per sconfiggere la morte e trascendere la condizione umana, entrare nel divino, è stato quello che di creare torri immense come quella di Babele, come ci racconta la Genesi al Capitolo 11. Solo una leggenda inventata di sana pianta dalla Bibbia? Non solo le ziggurat ma anche le piramide egiziane, ecc. sono la prova che la Bibbia racconta una verità profonda.
Il risultato però non è quello della stabilità e della vittoria sulla fragilità e la morte, ma della divisione e della separazione, di una fragilità più grande, dopo un’apparente e entusiasta unità, perché era un progetto fatto senza il Dio vivente. Era fondato sull’orgoglio umano che è la più grande causa di violenza e di divisione. Infatti subito il racconto della torre di Babele, il libro della Genesi ci dona la risposta di Dio, il suo piano di salvezza per assicurare all’uomo vita, stabilità e felicità: questa risposta è Abramo, figlio di Terach, la sua fede e quella della sua discendenza che porta nei secoli e nella sua carne fragile la Promessa di Dio e la sua Fedeltà.
Per questo motivo la tradizione ebraica confronta direttamente Abramo e la Torre di Babele. Infatti presenta Abramo come uno degli operai che costruiscono la Torre di Babele e che si ribella perché vede che, in questo progetto, i mattoni hanno molto più valore della vita umana. Allora Abramo si allontana, abbandona il progetto della Torre di Babele e comincia a rivolgersi senza saperlo al Dio vivente.
La prima lettura della Messa di Pentecoste racconta la fine del cammino di Abramo: la piena risposta di Dio alla Torre di Babele è l’effusione dello Spirito Santo che unisce in comunione tra loro e con il Dio vivente persone molto diverse come cultura, storia, usi, e sopratutto lingue, e supera le incomprensioni e l’incapacità di comunicare.
Nella seconda lettura San Paolo ci chiede di osservare da quale spirito siamo guidati. Dallo spirito della carne, che porta alla morte e alle tante divisioni, o dallo Spirito di Dio che porta alla vita e alla pace?
L’uomo carnale pensa che l’autenticità della religione si misura dal successo, dal numero dei partecipanti, dai mezzi impiegati, dalla visibilità, dall’ufficialità, dai posti di onore nelle chiese, ecc. E quando cerca l’unità come gli uomini di Babele, lo fa per “farsi un nome”. Il figlio di Dio invece misura l’autenticità della sua fede sul frutto che genera in lui e nella sua comunità lo Spirito Santo. Egli invita il Paràclito, Padre dei Poveri, a guarire il suo cuore malato e debole. Questo chiede la Chiesa elevando la stupenda preghiera che abbiamo recitato insieme durante la Messa, la Sequenza allo Spirito Santo. Impariamo a memoria questa preghiera e usiamola spesso come preghiera di guarigione spirituale e come esame di coscienza.

Prima Lettura (della Liturgia della Veglia)  Gn 11,1-9
La si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra.

Dal libro della Gènesi
Tutta la terra aveva un’unica lingua e uniche parole. Emigrando dall’oriente, gli uomini capitarono in una pianura nella regione di Sinar e vi si stabilirono.
Si dissero l’un l’altro: «Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco». Il mattone servì loro da pietra e il bitume da malta. Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo, e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra».
Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che i figli degli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: «Ecco, essi sono un unico popolo e hanno tutti un’unica lingua; questo è l’inizio della loro opera, e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l’uno la lingua dell’altro».
Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.

Salmo Responsoriale  Dal Salmo 32
Su tutti i popoli regna il Signore.

Il Signore annulla i disegni delle nazioni,
rende vani i progetti dei popoli.
Ma il disegno del Signore sussiste per sempre,
i progetti del suo cuore per tutte le generazioni.

Beata la nazione che ha il Signore come Dio,
il popolo che egli ha scelto come sua eredità.
Il Signore guarda dal cielo:
egli vede tutti gli uomini.

Dal trono dove siede
scruta tutti gli abitanti della terra,
lui, che di ognuno ha plasmato il cuore
e ne comprende tutte le opere.  

Prima Lettura  At 2, 1-11
Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare.

Dagli atti degli apostoli
Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.
Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: «Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamìti; abitanti della Mesopotàmia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell’Asia, della Frìgia e della Panfìlia, dell’Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirène, Romani qui residenti, Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio». 

Salmo Responsoriale  Dal Salmo 103
Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra.

Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza;
la terra è piena delle tue creature.

Togli loro il respiro: muoiono,
e ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,
e rinnovi la faccia della terra.

Sia per sempre la gloria del Signore;
gioisca il Signore delle sue opere.
A lui sia gradito il mio canto,
io gioirò nel Signore. 
 
Seconda Lettura
  Gal 5, 16-25
Il frutto dello Spirito.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Fratelli, camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste.
Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge. Del resto sono ben note le opere della carne: fornicazione, impurità, dissolutezza, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere. Riguardo a queste cose vi preavviso, come già ho detto: chi le compie non erediterà il regno di Dio.
Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c'è Legge. Quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la carne con le sue passioni e i suoi desideri. Perciò se viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito.

Sequenza
Vieni, Santo Spirito,
manda a noi dal cielo
un raggio della tua luce.

Vieni, padre dei poveri,
vieni, datore dei doni,
vieni, luce dei cuori.

Consolatore perfetto,
ospite dolce dell'anima,
dolcissimo sollievo.

Nella fatica, riposo,
nella calura, riparo,
nel pianto, conforto.

O luce beatissima,
invadi nell'intimo
il cuore dei tuoi fedeli.

Senza la tua forza,
nulla è nell'uomo,
nulla senza colpa. 

Lava ciò che è sordido,
bagna ciò che è arido,
sana ciò che sanguina. 

Piega ciò che è rigido,
scalda ciò che è gelido,
drizza ciò ch'è sviato. 

Dona ai tuoi fedeli
che solo in te confidano
i tuoi santi doni. 

Dona virtù e premio,
dona morte santa,
dona gioia eterna.

Canto al Vangelo 
Alleluia, alleluia.

Vieni, Santo Spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli
e accendi in essi il fuoco del tuo amore.
Alleluia.

  
Vangelo  Gv 15, 26-27; 16, 12-15
Lo Spirito di verità vi guiderà a tutta la verità.


Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio.
Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà»

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