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martedì 29 maggio 2018

FACCIO CRISTIANESIMO, NON POLITICA!



Ho preso una iniziativa non abituale. E forse non sono stato capito da tutti, anche se sono contento del dialogo che ne è scaturito e ringrazio molti dell’amicizia. Ho invitato ieri a firmare una petizione di solidarietà per il Presidente Mattarella e vorrei spiegare il perché, una volta sola, da presbitero e testimone della fede cristiana.
La nostra Nazione vive un momento veramente molto delicato e rischioso. Il 4 marzo ci sono state elezioni politiche ma fino ad oggi non abbiamo un governo normale. Ognuno è libero di pensare ed esprimersi circa le cause che hanno portato a questa situazione. Si possono commentare anche le scelte del Presidente della Repubblica e la loro opportunità. Certo fa un po’ senso che persone che non hanno mai letto la Costituzione o che, se la leggono non hanno la formazione necessaria per parlarne in modo competente, sentenzino che il Presidente l’ha violata. Forse sarà utile ricordare che il Presidente Mattarella è, oltre che un politico di lungo corso, anche un giurista di formazione che ha insegnato all’Università per anni proprio Diritto Parlamentare. Forse sarà utile ricordare che specialmente nel faticoso processo di negoziato per la formazione del governo, molti, qualcuno con fastidio, hanno notato il suo procedere in tutto conforme alla Costituzione. Forse servirà ricordare che la Costituzione è la garanzia della Democrazia per tutti, non solo dei vincitori di turno e che questo permette all’altra metà che questa volta non ha vinto di non essere schiacciata. 
La Costituzione preserva anche il futuro dei diritti di tutti, anche dei vincitori di oggi, sia perché, per un progresso civile pacifico e realmente duraturo, conviene che chi governa tenga conto dei diritti, del sentire, degli interessi legittimi delle minoranze, e sia perché domani gli elettori delusi possono portare al potere altre formazioni politiche. Il fatto di aver ottenuto il 50,1 % dei voti non permette a nessuno di arrogarsi il diritto di rappresentare “il voto popolare” ad esclusione degli altri. Il Presidente Mattarella ha affermato essersi ribellato contro evidenti forzature contro la Costituzione e nessuno finora ha portato argomenti seri che dimostrino il contrario. Ma tant’è. Mi fermo qui. Questo blog non ha finalità politica ma di formazione cristiana. Ed è in questo senso che devo parlare dei principi che i cristiani in quanto tali seguono nella vita pubblica e nella politica. La politica secondo Dio deve e può essere “altissima carità”.
Ora in questi giorni ci sono state reazioni contro il Presidente della Repubblica che non seguono il buon senso di chi vuole un vivere civile che unisca un popolo e favorisca il suo progresso, sono indegne di persone che si dicono democratiche e a maggior ragione sono sbagliate da parte di chi si dice cristiano.
Chi ha buon senso sa che non si possono licenziare i cittadini, perché sono concittadini e non dipendenti, e che, quindi, per formare un popolo bisogna tener conto di chi non la pensa come me, e garantire tutti. Per questo servono Istituzioni e Simboli che servano e rappresentano l’unità del popolo italiano. Il Presidente della Repubblica è una di queste Istituzioni indispensabili per l’unità e quindi il futuro di un popolo. Non significa che come uomini, tutti i Presidenti siano uguali o perfetti. Non lo sono nemmeno i Papi … Però il Presidente della Repubblica è il Presidente della Repubblica. Anzi, come francese ho costatato concretamente che il sistema politico italiano permette di avere come Prima Carica dello Stato persone di grande valore e veramente super partes, mentre nel regime presidenziale francese oppure americano, il Presidente è più compromesso con la parte politica che lo ha eletto, per non dire altro.
Offendere il Presidente della Repubblica significa offendere la propria Nazione, l’unità del proprio popolo, il suo presente e il suo futuro e quindi anche se stessi.
Ma in quanto cristiano, trovo un insegnamento divino che mi dia indicazioni su come comportarmi in questi casi? Certamente!
Dice san Pietro nella sua prima lettera, al capitolo 2 (13-17): “13 State sottomessi ad ogni istituzione umana per amore del Signore: sia al re come sovrano, 14 sia ai governatori come ai suoi inviati per punire i malfattori e premiare i buoni. 15 Perché questa è la volontà di Dio: che, operando il bene, voi chiudiate la bocca all'ignoranza degli stolti. 16 Comportatevi come uomini liberi, non servendovi della libertà come di un velo per coprire la malizia, ma come servitori di Dio. 17 Onorate tutti, amate i vostri fratelli, temete Dio, onorate il re.”
Anche san Paolo tocca l’argomento in modo molto chiaro scrivendo a Timoteo (1Tm 2,1-8): 1 Ti raccomando dunque, prima di tutto, che si facciano domande, suppliche, preghiere e ringraziamenti per tutti gli uomini, 2 per i re e per tutti quelli che stanno al potere, perché possiamo trascorrere una vita calma e tranquilla con tutta pietà e dignità. 3 Questa è una cosa bella e gradita al cospetto di Dio, nostro salvatore, 4 il quale vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità. 5 Uno solo, infatti, è Dio e uno solo il mediatore fra Dio e gli uomini, l'uomo Cristo Gesù, 6 che ha dato se stesso in riscatto per tutti. Questa testimonianza egli l'ha data nei tempi stabiliti, 7 e di essa io sono stato fatto banditore e apostolo - dico la verità, non mentisco -, maestro dei pagani nella fede e nella verità. 8 Voglio dunque che gli uomini preghino, dovunque si trovino, alzando al cielo mani pure senza ira e senza contese.
Si tratta per Paolo di rispettare l’istituzione in quanto tale (mica gli imperatori o i piccoli re orientali non erano corrotti in quel tempo!!!) per amore del Signore. È importante notare inoltre che san Paolo punta innanzitutto sul dovere di aiutare tutti a salvarsi, e la salvezza passa attraverso l’evangelizzazione che deve primeggiare sull’impegno politico. Quindi la salvezza eterna prima del benessere sociale e politico! Ma notiamo che l’evangelizzazione è facilitata da una vita sociale pacifica e degna (anche economicamente) e dal rispetto delle Istituzioni e non da un clima di contrapposizione sociale e di agitazione di piazza. L’antisistema che qualcuno propone come la soluzione a tutti i problemi, ahimè non lo è mai. La Storia ce lo testimonia con costanza. Solo gli ignoranti o gli smemorati possono infiammarsi tanto per la vittoria di un partito o di un progetto politico. I cristiani poi sanno che esiste il peccato originale! Certamente votare è buono ed è pure un dovere, e si cerca con attenzione il miglior candidato, il miglior progetto. Conta certamente la buona amministrazione, il buon governo. Ma pensare che se qualcuno arriva al governo tutto si aggiusterà e che se non ci riesce tutto crolla, è da bambini! Le urla, gli insulti, le messe sotto accusa, gli auguri funesti non vengono dallo Spirito di Gesù ma da un altro spirito.
La prospettiva di Gesù è chiara: è quella del sale e della luce, del lievito nella pasta. Non di conquistare il potere ma di rimboccarsi le maniche e operare il bene dal basso, in prima persona. “Perché questa è la volontà di Dio: che, operando il bene, voi chiudiate la bocca all'ignoranza degli stolti. Comportatevi come uomini liberi, non servendovi della libertà come di un velo per coprire la malizia, ma come servitori di Dio. Onorate tutti, amate i vostri fratelli, temete Dio, onorate il re.
Solo da lì può partire tutto il resto.

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