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lunedì 21 maggio 2018

MEMORIA DI MARIA MADRE DELLA CHIESA: RALLEGRIAMOCI PER QUESTA NUOVA FESTA MARIANA

 Madonna dei Palafrenieri (Particolare) - Caravaggio.

Papa Francesco ha voluto creare una nuova memoria della Madonna, invocandola “Madre della Chiesa”. Paolo VI, che sarà canonizzato ad ottobre, l’ha proclamata solennemente Madre della Chiesa a conclusione della terza sessione del Concilio Vaticano II, come frutto dell’insegnamento conciliare. È bello onorare la Madonna come Madre di tutti i credenti nel suo Figlio, nati dal suo sacrificio, lei prima testimone in tutto di Lui, della sua incarnazione, della sua umanità, del suo amore obbediente fino all’orrore della morte in croce, della sua risurrezione vittoriosa dai morti!
Collocando questa memoria al lunedì dopo la Pentecoste, cioè all’inizio del tempo della Chiesa dopo la contemplazione più profonda del Mistero Pasquale, papa Francesco, papa eminentemente mariano, ci indica quanto Maria è importante per il nostro cammino ecclesiale, e sottolinea che questo cammino deve avere le caratteristiche stesse della Madonna: tenero, materno, vicino alla persona.
Infatti il Vangelo scelto per questa memoria liturgica è l’atto di affidamento alla sua madre da parte di Gesù, morente in croce, del discepolo che amava. In questo discepolo è raffigurata tutta la Chiesa, siamo inclusi tutti noi (Gv 19, 25-34).  La Chiesa nella sua vita e nella evangelizzazione, deve avere le caratteristiche di Maria.
Per la prima lettura invece la Chiesa ci propone due possibilità: Genesi 3, 9-15.20 con l’annuncio ad Adamo ed Eva dell’inimicizia tra la donna e la sua stirpe da una parte e il demonio dall’altra.  Come abbiamo visto ieri che al materialismo senza cuore dell’umanità che si vuol costruire senza Dio, il Signore risponde con Abramo, fragile e ferito profondamente nel suo cuore di uomo, così alla disobbedienza di Eva e Adamo il Signore oppone l’obbedienza totale e fiduciosa di Maria, nuovo Eva.
La seconda possibilità è la lettura di Atti 1, 12-14: Maria, nel Cenacolo, partecipa all’attesa dello Spirito Santo, sostenendo con la sua fede gli Apostoli fin dai primi momenti della vita della Chiesa e così, continua a farlo lungo i secoli, ricordandoci il primato del rapporto con Dio, il primato della preghiera perseverante e concorde.
I fedeli del Rito ambrosiano (la diocesi di Milano) da Pentecoste alla Festa dell’Assunta vivono il “Tempo dello Spirito” mentre noi ricominciano subito con il Tempo Ordinario.  Nonostante o forse proprio per questo motivo, la Chiesa ambrosiana ha apprezzato molto l’iniziativa di papa Francesco, e, malgrado  che, per la differenza di Rito, ci siano ancora dei passi formali da compiere perché questa nuova memoria entri ufficialmente nel loro calendario, il vescovo di Milano ha chiesto ai suoi fedeli di celebrarla subito, assieme a noi fedeli del Rito Romano.
Grazie papa Francesco, grazie di essere così devoto di Maria e così illuminato da Lei nel tuo magistero e governo.

Prima Lettura  Gen 3,9-15.20
Madre di tutti i viventi.
Dal libro della Genesi
[Dopo che l’uomo ebbe mangiato del frutto dell’albero,] il Signore Dio lo chiamò e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell’albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?». Rispose l’uomo: «La donna che tu mi hai posta accanto mi ha dato dell’albero e io ne ho mangiato». Il Signore Dio disse alla donna: «Che hai fatto?». Rispose la donna: «Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato».
Allora il Signore Dio disse al serpente:
«Poiché hai fatto questo,
maledetto tu fra tutto il bestiame
e fra tutti gli animali selvatici!
Sul tuo ventre camminerai
e polvere mangerai
per tutti i giorni della tua vita.
Io porrò inimicizia fra te e la donna,
fra la tua stirpe e la sua stirpe:
questa ti schiaccerà la testa
e tu le insidierai il calcagno».
L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi.
Parola di Dio.

Oppure: At 1, 12-14
Erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme a Maria,
la madre di Gesù.


Dagli Atti degli Apostoli 
[Dopo che Gesù fu assunto in cielo, gli apostoli] ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a Gerusalemme quanto il cammino permesso in giorno di sabato.
Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi: vi erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo.
Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui.

Salmo Responsoriale  Dal Salmo 86
R. Salvami, Signore, per la tua misericordia.

Sui monti santo egli l’ha fondata;
il Signore ama le porte di Sion
più di tutte le dimore di Giacobbe.   
R.

Di te si dicono cose gloriose, città di Dio!
Si dirà di Sion: «L'uno e l'altro in essa sono nati
e lui,  l'Altissimo, la mantiene salda ».   
R.

Il Signore registrerà nel libro dei popoli:
«Là costui è nato».
E danzando canteranno:
«Sono in te tutte le mie sorgenti».   
R.
 
Canto al Vangelo 
Alleluia, alleluia.

Vergine felice,
che hai generato il Signore;
beata Madre della Chiesa
che fai ardere in noi
lo Spirito del tuo Figlio Gesù Cristo.
Alleluia.

  
Vangelo  Gv 19, 25-34
Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!
  

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.
Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.
Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: «Ho sete». Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse: «È compiuto!». E, chinato il capo, consegnò lo spirito.
Era il giorno della Parasceve e i Giudei, perché i corpi non rimanessero sulla croce durante il sabato – era infatti un giorno solenne quel sabato –, chiesero a Pilato che fossero spezzate loro le gambe e fossero portati via. Vennero dunque i soldati e spezzarono le gambe all’uno e all’altro che erano stati crocifissi insieme con lui. Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.


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