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domenica 27 maggio 2018

IL DIO TRINITA' E ME / Solennità della Santissima Trinità

Trinità - Masaccio, Santa Maria Novella, Firenze.

Con il mandato di battezzare nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo il Vangelo di Matteo oggi ci consegna una delle frasi più facilmente riconoscibili riguardo al Mistero della SS. Trinità. Se in quella frase e in quel comando sono messi tutti e tre sullo stesso piano, essendo chiaramente Dio il Padre, così è Dio anche il Figlio da Lui generato, ed è Dio anche lo Spirito Santo.
Ma le letture di oggi ci spingono sopratutto ad avere un giusto rapporto con “Colui che parla dal fuoco”. Conta innanzitutto l'esperienza spirituale. Non che le parole del dogma, la catechesi, non siano importanti. Se (assumendoci tutte le responsabilità e le eventuali critiche di qualche anima bella), facciamo un paragone tra la media dei cristiani e la media dei credenti di un’altra religione, per esempio i musulmani, ci rendiamo conto che esiste una differenza tra coloro che hanno ricevuto l’insegnamento e i sacramenti cristiani e gli altri.
Però rimane la domanda alla quale ognuno deve rispondere in coscienza: “chi è Dio, concretamente per me?” “vivo da figlio di Dio?”. Un piccolo test molto semplice consiste a chiedere o chiedersi: oltre al Padre nostro che sai a memoria e forse reciti senza pensare al significato delle parole, nella tua vita quotidiana, quando ti rivolgi a Dio ti viene spontaneo chiamarlo “Babbo mio”, “Padre, Padre mio”, viverlo così? Credo che pochissimi sono quelli che lo fanno. Eppure, siamo chiamati figli di Dio e lo siamo realmente, anche se quello che saremo in paradiso non ci è stato ancora rivelato, ci dice l’apostolo Giovanni. Ma posso trascorrere tutta la vita come se la grazia del mio battesimo fosse messa da parte.
Ci rendiamo conto che nulla è automatico e che qualcuno che non è battezzato può essere più vicino a Dio, più in comunione con Lui di me. Ma non possiamo rimanere su questa costatazione. Dal nostro battesimo scaturisce questo potente e accorato invito: “battezzato, ringrazia Dio per quello che hai ricevuto e diventa quello che sei!”.

Prima Lettura  Dt 4, 32-34. 39-40
Il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra; e non ve n'è altro.
 

Dal libro del Deuteronòmio
Mosè parlò al popolo dicendo: «Interroga pure i tempi antichi, che furono prima di te: dal giorno in cui Dio creò l'uomo sulla terra e da un'estremità all'altra dei cieli, vi fu mai cosa grande come questa e si udì mai cosa simile a questa? Che cioè un popolo abbia udito la voce di Dio parlare dal fuoco, come l'hai udita tu, e che rimanesse vivo?
O ha mai tentato un dio di andare a scegliersi una nazione in mezzo a un'altra con prove, segni, prodigi e battaglie, con mano potente e braccio teso e grandi terrori, come fece per voi il Signore, vostro Dio, in Egitto, sotto i tuoi occhi?
Sappi dunque oggi e medita bene nel tuo cuore che il Signore è Dio lassù nei cieli e quaggiù sulla terra: non ve n'è altro.
Osserva dunque le sue leggi e i suoi comandi che oggi ti do, perché sia felice tu e i tuoi figli dopo di te e perché tu resti a lungo nel paese che il Signore, tuo Dio, ti dà per sempre». 

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 32
Beato il popolo scelto dal Signore.

Retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell'amore del Signore è piena la terra.

Dalla parola del Signore furono fatti i cieli,
dal soffio della sua bocca ogni loro schiera.
Perché egli parlò e tutto fu creato,
comandò e tutto fu compiuto.

Ecco, l'occhio del Signore è su chi lo teme,
su chi spera nel suo amore,
per liberarlo dalla morte
e nutrirlo in tempo di fame.

L'anima nostra attende il Signore:
egli è nostro aiuto e nostro scudo.
Su di noi sia il tuo amore, Signore,
come da te noi speriamo.

Seconda Lettura  
Rm 8, 14-17

Avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».
 

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani

Fratelli, tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio. E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi, per mezzo del quale gridiamo: «Abbà! Padre!».
Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria. 

Canto al Vangelo
  Cf Ap 1,8
Alleluia, alleluia.

Gloria al Padre, al Figlio, allo Spirito Santo:
a Dio che è, che era e che viene.
Alleluia.

 
   
Vangelo 
 Mt 28, 16-20
Battezzate tutti popoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
 

Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, gli undici discepoli andarono in Galilea, sul monte che Gesù aveva loro indicato.
Quando lo videro, si prostrarono. Essi però dubitarono.
Gesù si avvicinò e disse loro: «A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ed ecco, io so­no con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo».


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