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giovedì 28 gennaio 2021

SAN TOMMASO E LA SHOAH / San Tommaso d'Aquino, 28 gennaio

 


Da anni il 27 gennaio è "Giornata della Memoria". La memoria di san Tommaso d’Aquino cade l’indomani e accostare questo grande santo alla tragedia della Shoah può essere utile.

San Tommaso (1225 circa – 1274, in pieno rinnovamento ecclesiale con san Francesco e san Domenico in particolare) diceva: con un musulmano o un pagano abbiamo in comune la ragione, con un ebreo c'è inoltre l’Antico Testamento, con un cristiano c'è in più il Nuovo Testamento. Ed egli osò fare una sintesi nuova di tutta la realtà alla luce della Rivelazione cristiana usando i testi dei filosofi dell’antichità greca che suscitavano allora grandissimo interesse e anche timori (da poco alla Sorbona di Parigi era permesso studiarli).

Questa novità poderosa di san Tommaso (e ispirata, anche grazie ad una vita di santità) fece di lui il “Dottore Comune”  della Chiesa. E come sempre si verificò per la sua opera il fenomeno della recezione. In sintesi ogni recezione si realizza in vari gradi tra due poli: a un’estremità c'è chi assimila solo il contenuto di un’opera, magari riducendola a solo alcuni aspetti e all’altra estremità c'è chi invece assimila il metodo per andare eventualmente oltre nei contenuti. San Tommaso era un innovatore radicato nella Tradizione ma per qualcuno è diventato un idolo. Infatti chi assimila soltanto i contenuti spesso si accontenta di ripeterli come fossero la Parola definitiva che non può essere corretta e oltre la quale non si può andare. Oggi, frange di cattolici conservatori che rigettano il Concilio Vaticano II e l’insegnamenti di tutti gli ultimi Papi, da Giovanni XXIII a Francesco passando per Benedetto XVI, prendono abusivamente spunto da Tommaso d’Aquino e da alcuni suoi scritti per sostenere la tesi degli ebrei come popolo “deicida”.

Jules Isaac pubblicò nel 1962 “L’Enseignement du mépris” (l’insegnamento del disprezzo). Aveva perso ad Auschwitz moglie e figlia « solo perché si chiamavano Isaac ». Jules Isaac sa che l’antisemitismo è anteriore al Cristianesimo ma costata che questi è profondamente radicato tra i cristiani, facendo spazio nella mentalità comune ad una “barbara e disumana concezione della giustizia di Dio” e, addirittura alla “negazione del valore universale del mistero della Croce e della Redenzione”! Così hanno potuto svilupparsi discriminazioni, eccessi e crimini contro gli ebrei fino alla follia nazista. Purtroppo molti di noi si ricordano di aver sentito che: « La “dispersione d'Israele” è stato il castigo mandato da Dio sul “popolo deicida” dopo la crocifissione di Gesù (da lì la teoria dell’ “ebreo errante”). Già al tempo di Gesù i giudei erano un “popolo degenerato” e lo sono rimasti  ».

Bisogna assolutamente responsabilizzarci tutti per combattere con attenzione e determinazione le idee e gli atteggiamenti devianti, di disprezzo, prendendo coscienza che come, in tutti i campi, un insegnamento o un confronto di qualità possono sostenere e perfino aprire meravigliosi cammini positivi, la mancanza di rigore e di attenzione possono farci strumenti passivi e anche attivi (anche solo con il copia incolla imprudente) di idee e mentalità negative di cui non conosciamo quale impatto potranno avere. Assieme alle idee, le amicizie personali sono fondamentali.

 

Prima Lettura   Eb 10,19-25 

Nella pienezza della fede, manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza per stimolarci a vicenda nella carità.

Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, poiché abbiamo piena libertà di entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesù, via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne, e poiché abbiamo un sacerdote grande nella casa di Dio, accostiamoci con cuore sincero, nella pienezza della fede, con i cuori purificati da ogni cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura.
Manteniamo senza vacillare la professione della nostra speranza, perché è degno di fede colui che ha promesso.
Prestiamo attenzione gli uni agli altri, per stimolarci a vicenda nella carità e nelle opere buone. Non disertiamo le nostre riunioni, come alcuni hanno l’abitudine di fare, ma esortiamoci a vicenda, tanto più che vedete avvicinarsi il giorno del Signore. 

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 23

Noi cerchiamo il tuo volto, Signore.

Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito.

Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli.

Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe.

   

Canto al Vangelo   Sal 118,105

Alleluia, alleluia. Lampada per i miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino. Alleluia.
 
  

 Vangelo   Mc 4,21-25  
La lampada viene per essere messa sul candelabro. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi.

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù diceva [alla folla]: «Viene forse la lampada per essere messa sotto il moggio o sotto il letto? O non invece per essere messa sul candelabro? Non vi è infatti nulla di segreto che non debba essere manifestato e nulla di nascosto che non debba essere messo in luce. Se uno ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
Diceva loro: «Fate attenzione a quello che ascoltate. Con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi; anzi, vi sarà dato di più. Perché a chi ha, sarà dato; ma a chi non ha, sarà tolto anche quello che ha».

 

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