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giovedì 6 dicembre 2018

COP 24 IN POLONIA: SOLO DODICI ANNI PER INVERTIRE LA ROTTA DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO



I Media ci danno poche notizie e non proprio esaltanti dal vertice ONU sui cambiamenti climatici in corso in Polonia. La mobilitazione che ha preceduto e accompagnato il vertice di Parigi, anche qui da noi, non si è ripetuta e mi chiedo perché.
Infatti, da allora, la situazione è solo peggiorata, i tempi a nostra disposizione si sono accorciati, fenomeni atmosferici straordinari e devastatori hanno cominciato a toccarci da vicino in Italia e sentiamo che è un crescendo, il costo economico e sociale di questi fenomeni è reale e pesante e potrebbe portare a collassi.
Ma nessuno vuole prendere le misure necessarie. I tentativi del Presidente francese per favorire la transizione ecologica hanno un fondamento scientifico molto serio ma, calati dall’alto e fatti pesare sulle fasce sociali meno favorite, sono stati un fallimento. Purtroppo, parlando di tutto l’Occidente, è anche vero che la resistenza che incontrano le proposte ecologiche va oltre una comprensibile esigenza di giustizia sociale di cui ha sempre parlato papa Francesco, in particolare affrontando proprio il tema dell’ “ecologia integrale” nella Laudato Sii. Sembra piuttosto che nessuno voglia prendere coscienza di ciò che è sotto gli occhi di tutti, o peggio, anche se qualcuno riconosce la gravità della situazione presente, nessuno voglia rinunciare a ciò che causa inquinamento nel proprio stile di vita, nessuno voglia fare lo sforzo di cercare soluzioni alternative.
Sembra che il mondo sia una nave Titanic diretta all’iceberg che la farà affondare, e al timone della quale, invece del capitano che indica una rotta, ci sia il cuoco che discute con i passeggeri del menù del pranzo affinché sia gradito. È vero che l’economia è importante, ma la ricerca del senso della vita, i valori sono indispensabili. E la mancanza di senso della vita, la mancanza di valori hanno un costo economico e sociale enorme.
Cosa fai per limitare i tuoi consumi non necessari? Sei sciupone riguardo al cibo, i vestiti, il riscaldamento, i trasporti, ecc … Cosa fai per non inquinare? Abbandoni rifiuti per strada, non hai cura dei rifiuti più pericolosi: olio motore, pile, ecc. … Cosa fai per le “4 R” dei rifiuti (Ridurre, Riutilizzare, Riciclare, Recuperare)? Non usi la sporta riutilizzabile per fare la spesa, … Chiedi la grazia al Signore confessando i tuoi peccati contro l’ambiente?
Vedo che ci sono miliardi di miliardi spesi per l’esplorazione spaziale. In particolare ci sono “progetti di colonizzazione del pianeta Marte” da qui al 2030. Tutti esaltati per progetti di creazione di colonie abitate con coltivazioni sotto serra, densificazione e ossigenazione dell’atmosfera di Marte in modo che sia respirabile per gli esseri viventi, in primis l’uomo, ecc. Parlando di questo ultimo aspetto gli scienziati ammettono che un progetto del genere esige come minimo 500 anni per giungere ad un risultato apprezzabile. “Ma – dicono – dobbiamo farlo perché l’umanità possa emigrare nel caso in cui la vita sulla terra sia impossibile per via dell’inquinamento!” Ascoltare queste parole in un documentario mi fa venire dubbi sulla mia intelligenza. Se tutto va per il meglio Marte sarà abitabile con una qualità della vita discreta nel 2550. Ma se si dice che da qui al 2050 la vita rischia di essere sconvolta dal cambiamento climatico, ci interessa ancora una data come il 2550? Per trasportare ogni mezzo chilo di materiale alla Stazione Spaziale Internazionale (400 km di quota) il costo è di 10 000 dollari. Per trasportare mezzo chilo di materiale sulla luna (384 000 km dalla Terra in media) il costo è dell’ordine del milione di dollari, per andare su Marte (56 milioni di km la distanza minima) il costo avvicina il miliardo di dollari. Non siamo capaci di risolvere i problemi di povertà sulla Terra, come potremmo offrire una via di salvezza all’umanità con questi costi? Inoltre, non siamo capaci di andare d’accordo sulla Terra per progetti di sviluppo e di pace, anzi, facciamo guerre dappertutto, pensiamo seriamente che trasportati su Marte, come per incanto, la cooperazione tra gli uomini sarebbe esemplare e in modo duraturo?
La realtà è che non abbiamo un Pianeta B e dobbiamo a tutti i costi, fare ognuno il nostro massimo per preservare la Terra e migliorarla. Cominciando dalle cose piccole, sapendo che tutto è connesso. Perché una realtà connessa funzioni bene, devo per forza rinunciare al mio egoismo, anche quando questo egoismo si presenta sotto nomi che possono sembrare più innocui come superficialità o negligenza.
“Non fare il male è bene, ma non fare il bene è male” (papa Francesco).

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