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giovedì 20 dicembre 2018

UN SI' CHE CAMBIA LA STORIA / 20 dicembre

Annunciazione - Beato Angelico.


Tra ieri e oggi la Scrittura ci presenta diverse reazioni alle proposte di Dio.
La fede troppo corta di Zaccaria che aspetta la grazia ma questa deve entrare nelle sue categorie. Dio va bene se fa la sua volontà in cambio della sua preghiera. Dio non è così.
La “fede” del re Acaz che è un politico come tanti politici di ogni tempo: si professa credente perché in quel tempo conviene, ma non ha nessuna intenzione di lasciare Dio intervenire. Allora si ammanta di formule super religiose per rifiutare la proposta di Dio. “Non voglio tentare Dio!”, significa in realtà: “Non ho nessuna fiducia in Dio, non voglio che cambi i miei piani”. Simili a lui ci sono quei  farisei che cercano di appropriarsi di Dio per avere un posto di rilievo, mettersi in primo piano, vantarsi delle loro opere, ecc… Dio evidentemente non cerca tali falsi “adoratori”.
Poi c'è la Vergine Maria. Come Zaccaria è sconvolta dalla proposta di Dio, presenta le sue difficoltà, ma si affida. Un sì definitivo, totale, stabile, anche se non sa esattamente dove la porterà. Infatti sembra che non capisca ancora che il suo Figlio morirà condannato sulla croce. È il vecchio Simeone al Tempio che glielo dice velatamente. La prospettiva dell’annuncio dell’angelo era dunque tutto piacere? Dio l’ha ingannata? No, lei sa subito di consegnarsi totalmente al Dio che vuole servire, di dover essere totalmente sua per una missione che la espropria di sé. Secondo san Luigi di Montfort già non cercava se stessa in nulla, nemmeno di conoscere i suoi gradi di perfezione. Adesso la parola dell’Angelo le fa vedere sicuramente che si romperanno tutti i suoi equilibri, le sue relazioni: con Giuseppe, con i suoi genitori e la sua famiglia, con la sua stessa vita che potrà essere difesa solo da Dio perché umanamente apparirà come una adultera. Ma la Vergine Maria mette tutta la sua vita a disposizione di Dio.
Il suo sì cambia la Storia. Prendendo dimora in quel sì, Dio dà una svolta alla quale nessuno avrebbe mai pensato! Dal Più Grande, Dio diventa anche il Più Piccolo. Da Akbar diventa Asghar!
Anche il mio sì cambierebbe la Storia se assomigliasse di più a quello della Vergine Maria.
Abbiamo detto sì al Signore tante volte, anche con voti solenni e definitivi, oppure con l’impegno sempre più profondo in un cammino di fede serio. Ma il nostro parlare, il nostro lamentarci, il nostro mormorare, il nostro difenderci, il nostro cercare di essere apprezzati al “nostro giusto valore”, ad essere rispettati, serviti, il nostro riportare con piacere pettegolezzi, fa vedere che ci riferiamo in tutto alla Parola di Dio, che abbiamo dato senza riserve la nostra vita al Signore povero casto ed obbediente? Fa vedere che crediamo in colui che fa risorgere dai morti e che confidiamo in Lui?
Coraggio! oggi il Signore ci propone ancora una volta di dire un sì, vero, totale, che cambia la Storia. Ma mentre stiamo lì, ai piedi del suo altare, alla sua presenza, il tuo cuore è pronto a dire questo sì senza riserve?

Prima Lettura   Is 7, 10-14
Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio.
Dal libro del profeta Isaìa
In quei giorni, il Signore parlò ad Àcaz: «Chiedi per te un segno dal Signore, tuo Dio, dal profondo degli inferi oppure dall’alto».
Ma Àcaz rispose: «Non lo chiederò, non voglio tentare il Signore».
Allora Isaìa disse: «Ascoltate, casa di Davide! Non vi basta stancare gli uomini, perché ora vogliate stancare anche il mio Dio? Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele». 

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 23
Ecco, viene il Signore, re della gloria.
Del Signore è la terra e quanto contiene:
il mondo, con i suoi abitanti.
È lui che l’ha fondato sui mari
e sui fiumi l’ha stabilito.
Chi potrà salire il monte del Signore?
Chi potrà stare nel suo luogo santo?
Chi ha mani innocenti e cuore puro,
chi non si rivolge agli idoli.
Egli otterrà benedizione dal Signore,
giustizia da Dio sua salvezza.
Ecco la generazione che lo cerca,
che cerca il tuo volto, Dio di Giacobbe. 

Canto al Vangelo 

Alleluia, alleluia.

O Chiave di Davide, che apri le porte del Regno dei cieli:
vieni, e libera l’uomo prigioniero che giace nelle tenebre.
Alleluia.

Vangelo
   Lc 1, 26-38

Ecco, concepirai e darai alla luce un figlio.
Dal vangelo secondo Luca
Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.  

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