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martedì 6 agosto 2019

FRAGILITA' TRASFIGURATA / 6 agosto



Le letture di oggi mettono in evidenza la grandezza del progetto di Dio riguardo all’uomo e la gloria che gli è donata, anche se nascosta in una natura che rimane fragile fisicamente, psicologicamente e spiritualmente. Gesù rivela la sua gloria mentre il suo aspetto e il suo comportamento è stato sempre quello di un uomo umile e semplice al punto di sorprendere assolutamente i suoi concittadini quando ha cominciato a predicare. Questa incarnazione nella semplice, fragile e gloriosa natura umana, ma CAPACE DI DIO, continua a scandalizzare. Vorremmo ancora un Messia trionfante, non sottomesso ma fonte di privilegi, una Chiesa trionfante, una Cristianità che si confonda con lo Stato, un Messia che “ristabilisca il Regno d'Israele…”. Il fatto che tu sia così evidentemente limitato non significa che non ci sia dentro di te questa gloria e questa potenza straordinarie del tuo essere figlio di Dio. Scoprila! Mettila al primo posto, con la stessa umiltà, sullo stesso cammino di Gesù. Senza pensare di essere forte. Gli Apostoli che hanno fatto questa esperienza travolgente con Gesù sul Monte Tabor non hanno saputo perseverare nel quotidiano e appena 40 giorni dopo, secondo la Tradizione, spaventati e scandalizzati dalla croce sono fuggiti, hanno rinnegato colui di cui riconoscevano che aveva Parole di Vita Eterna.
Papa Paolo VI ci da l’esempio di questa unione di splendore divino nella fragilità della carne. Non aveva grande salute e la sua formazione sacerdotale si è svolta per lo più a casa dei suoi genitori perché non capace di sopportare il rigore del seminario. Come sappiamo lui considerato dalla stampa il Papa triste, il Papa debole è morto proprio nel giorno della Trasfigurazione! Ma c'è un episodio che mi sembra significativo in modo speciale: nel mese prima della sua morte Paolo VI si è raccolto presso la tomba del Cardinale che lo aveva chiamato a lavorare in Vaticano e pregava: “Mi hai fatto entrare nella Curia Romana, aiutami ad entrare in cielo!” Possibile che un Santo – riconosciuto oggi tale dalla Chiesa – si sia trovato così piccolo di fronte al mistero della morte e del giudizio di Dio? Molti altri aspetti della vita di Paolo VI ci aiutano a comprendere questo mistero della Trasfigurazione.

Prima Lettura  Dn 7,9-10.13-14
La sua veste era candida come la neve.

Dal libro del profeta Daniele
Io continuavo a guardare,
quand’ecco furono collocati troni
e un vegliardo si assise.
La sua veste era candida come la neve
e i capelli del suo capo erano candidi come la lana;
il suo trono era come vampe di fuoco
con le ruote come fuoco ardente.
Un fiume di fuoco scorreva
e usciva dinanzi a lui,
mille migliaia lo servivano
e diecimila miriadi lo assistevano.
La corte sedette e i libri furono aperti.
Guardando ancora nelle visioni notturne,
ecco venire con le nubi del cielo
uno simile a un figlio d’uomo;
giunse fino al vegliardo e fu presentato a lui.
Gli furono dati potere, gloria e regno;
tutti i popoli, nazioni e lingue lo servivano:
il suo potere è un potere eterno,
che non finirà mai,
e il suo regno non sarà mai distrutto. 

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 99

Il Signore regna, il Dio di tutta la terra.
Il Signore regna: esulti la terra,
gioiscano le isole tutte.
Nubi e tenebre lo avvolgono,
giustizia e diritto sostengono il suo trono. 
I monti fondono come cera davanti al Signore,
davanti al Signore di tutta la terra.
Annunciano i cieli la sua giustizia,
e tutti i popoli vedono la sua gloria. 
Perché tu, Signore,
sei l’Altissimo su tutta la terra,
eccelso su tutti gli dèi. 
   

Seconda Lettura 
 2 Pt 1,16-19

Questa voce, noi l'abbiamo udita scendere dal cielo.
Dalla seconda lettera di san Pietro apostolo
Carissimi, vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signore nostro Gesù Cristo, non perché siamo andati dietro a favole artificiosamente inventate, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua grandezza.
Egli infatti ricevette onore e gloria da Dio Padre, quando giunse a lui questa voce dalla maestosa gloria: «Questi è il Figlio mio, l’amato, nel quale ho posto il mio compiacimento». Questa voce noi l’abbiamo udita discendere dal cielo mentre eravamo con lui sul santo monte.
E abbiamo anche, solidissima, la parola dei profeti, alla quale fate bene a volgere l’attenzione come a lampada che brilla in un luogo oscuro, finché non spunti il giorno e non sorga nei vostri cuori la stella del mattino.

Canto al Vangelo  
 Mt 17,5c
Alleluia, alleluia.

Questi è il Figlio mio, l’amato:
in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo.
Alleluia.
Vangelo  Lc 9,28b-36
Mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto.
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare.
Mentre pregava, il suo volto cambiò d'aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elia, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme.
Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Egli non sapeva quello che diceva.
Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All'entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l'eletto; ascoltatelo!».
Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che aveva­no visto.


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