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martedì 27 agosto 2019

VEDERTI CRISTIANO CATTOLICO PRIMA DI MORIRE / santa Monica 27 agosto

sant'Agostino e santa Monica a Ostia.

San Paolo, malgrado le sofferenze subite a Filippi, trova in Dio il coraggio di annunciare il Vangelo di Vita ai tessalonicesi benché anche lì trovi molte difficoltà, lotte. Annunciare il Vangelo provoca sempre resistenze e difficoltà. “Se va tutto liscio non va bene”. Anche santa Monica ha voluto con tenacia e malgrado le contraddizioni annunciare al suo figlio il Vangelo di Cristo. Dice poco prima della sua fine: “C'era un solo motivo per cui desideravo rimanere ancora un poco in questa vita: vederti cristiano cattolico, prima di morire”. Cristiano CATTOLICO. La precisazione non è superflua. In quel tempo c'erano molti cristiani e anche vescovi eretici, ariani oppure di altre sette, che non riconoscevano il vescovo di Roma. Agostino e sua madre fanno parte invece della Chiesa Cattolica, in comunione con il vescovo di Roma, fedeli al deposito della fede.
Quante madri, nonne (padri, nonni) si consumano oggi perché i loro figli e nipoti siano cristiani con una fede viva, cristiani cattolici, fedeli al deposito della fede, guidati dai legittimi pastori in comunione con il vescovo di Roma? Trasmettere la fede e educare nella disciplina di Cristo, nella vita buona e gioiosa del Vangelo, è la più grande opera di amore verso i figli e una grande responsabilità. 
Non è mai stato facile trasmettere la fede. La storia di santa Monica ce lo insegna. Allo stesso tempo  Monica ci incoraggia e ci stimola. Ma forse figli e nipoti si allontanano dalla Chiesa perché non hanno ricevuto una buona testimonianza, hanno visto tanta cura per le cose del mondo le minuzie e poca per i valori principali della fede: l’adorazione in spirito e verità, la giustizia, la misericordia e la fedeltà.

Prima Lettura  1 Ts 2, 1-8
Avremmo desiderato trasmettervi non solo il Vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita. 
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
Voi stessi, fratelli, sapete bene che la nostra venuta in mezzo a voi non è stata inutile. Ma, dopo avere sofferto e subìto oltraggi a Filippi, come sapete, abbiamo trovato nel nostro Dio il coraggio di annunciarvi il vangelo di Dio in mezzo a molte lotte.
E il nostro invito alla fede non nasce da menzogna, né da disoneste intenzioni e neppure da inganno; ma, come Dio ci ha trovato degni di affidarci il Vangelo così noi lo annunciamo, non cercando di piacere agli uomini, ma a Dio, che prova i nostri cuori.
Mai infatti abbiamo usato parole di adulazione, come sapete, né abbiamo avuto intenzioni di cupidigia: Dio ne è testimone. E neppure abbiamo cercato la gloria umana, né da voi né da altri, pur potendo far valere la nostra autorità di apostoli di Cristo.
Invece siamo stati amorevoli in mezzo a voi, come una madre che ha cura dei propri figli. Così, affezionati a voi, avremmo desiderato trasmettervi non solo il vangelo di Dio, ma la nostra stessa vita, perché ci siete diventati cari.

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 138
Signore, tu mi scruti e mi conosci. 

Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo,
intendi da lontano i miei pensieri,
osservi il mio cammino e il mio riposo,
ti sono note tutte le mie vie.
La mia parola non è ancora sulla lingua
ed ecco, Signore, già la conosci tutta.
Alle spalle e di fronte mi circondi
e poni su di me la tua mano.
Meravigliosa per me la tua conoscenza,
troppo alta, per me inaccessibile. 

Canto al Vangelo 
 Eb 4,12  
Alleluia, alleluia.

La parola di Dio è viva, efficace:
discerne i sentimenti e i pensieri del cuore.
Alleluia.
 
Vangelo
   Mt 23, 23-26
Queste erano le cose da fare, senza tralasciare quelle.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù parlò dicendo:
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno sono pieni di avidità e d’intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi pulito».   

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