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giovedì 22 novembre 2018

MALATTIA MENTALE E AZIONE DEL DEMONIO 3 / 4

 Senza nome, autore sconosciuto - OPG

4.     Capita a tutti di sentirsi attaccati intimamente dal male, da un presenza oscura. Ora vorremmo essere solo luce e quindi abbiamo tendenza a rinnegare quello che sentiamo negativo invece di farlo emergere. Se provo odio per una persona cara, oppure per la mamma, i figli, ecc., sembra mostruoso e inaccettabile. Se credo che sia il demonio a parlare in me, mi credo attaccato da lui, sento la sua presenza, la sua voce, ecc., a maggior ragione vorrò allontanare questa “presenza”. Invece, dirò  tranquillamente al presunto demonio: “vieni con me al Signore Gesù”.  Se si tratta veramente del demonio il ricorso fiducioso al Signore lo indebolirà sempre di più. Se è un conflitto interiore che si manifesta in uno sdoppiamento (due parti di me che sento come due entità separate: io e il demonio), porterò la mia “parte oscura”, sofferente, al Signore che mi accoglierà tutto intero e mi aiuterà nel processo di accettazione e di guarigione della parte oscura o malata. Non avrò bisogno di rinnegare una parte di me pur desiderando vivere nella luce. Questo atteggiamento è fondato sulla fede. In Isaia (30,15) c'è un versetto meraviglioso: «Nella conversione e nella calma sta la vostra salvezza, nell'abbandono confidente sta la vostra forza». Purtroppo Isaia aggiunge mestamente: “Ma voi non avete voluto”.

San Giovanni della Croce dice che “uno, affetto persino di “melancholia” (malattia mentale), se entra nella notte oscura della fede guarisce e la sua anima è tutta sana perché è tutta agita dall’amore”. Per notte oscura della fede Giovanni della Croce non intende fideismo ma il fondare al 100% la propria vita sulla fiducia in Dio e sulla guida spirituale del Vangelo. Niente oscurantismo ma fede vissuta con molta razionalità: se il Vangelo e Gesù sono la verità, fidarmi dell’amore di Dio credendo più alla verità che alle mie sensazioni, paure, fobie, ecc. mi guarisce da esse, mi dà lucidità e libertà dalle mie nevrosi. Forse un’immagine utile è il pilotaggio agli strumenti negli aerei. I miei sensi spontanei non mi possono più guidare o mi darebbero indicazioni fuorvianti ma grazie agli strumenti posso atterrare. È una posizione molto ragionata e razionale che comporta una verifica severa della bontà degli strumenti di pilotaggio. Così è per la fede.
Va sottolineato che il Vangelo è un libro spirituale e non un ricettario e quindi va letto con l’aiuto della Chiesa e messo in pratica con la guida dello Spirito Santo e non con letteralismo che uccide. Questo non significa annullare il contenuto del Vangelo ma viverlo con la semplicità concreta di chi sa che si tratta di un libro spirituale e non di un codice di leggi.
Lecitamente un terapeuta non credente che riconosce in Gesù una figura positiva può raccomandare all’ammalato credente che si sente impossessato dal demonio di confidare nel Signore, di dargli più importanza, anzi, di dare importanza assoluta al Signore di fronte al demonio, di “staccare la spina” al demonio per “attaccare la spina” al Signore. Ovviamente la collaborazione tra terapeuta e prete è auspicabile e proficua. Un amico (ultimamente mi ha confidato che all’OPG aveva rubato di nascosto qualche volta un po’ di vino di messa) quando è arrivato era pieno di allucinazioni mistiche. Dopo otto giorni con la terapia adeguata quasi non si riconosceva. Siccome non era capace di criticare razionalmente la sua esperienza ha continuato per un po’ a dirmi che prima l’arcangelo gli parlava e all’OPG non più!  
5.     Dice san Paolo nella sua lettera ai Filippesi (4,4-9): “Rallegratevi nel Signore, sempre; ve lo ripeto ancora, rallegratevi. La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini. Il Signore è vicino! Non angustiatevi per nulla, ma in ogni necessità esponete a Dio le vostre richieste, con preghiere, suppliche e ringraziamenti; e la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù. In conclusione, fratelli, tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri. Ciò che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, è quello che dovete fare. E il Dio della pace sarà con voi!”
La pace di Dio che sorpassa ogni intelligenza è un’esperienza reale che si può fare comunemente.
Dove c’è il Signore, può essere permesso al demonio di disturbare esternamente, ma non può stare “allo stesso posto” dove sta il Signore. Se mi lascio salvare dal Signore il demonio per forza perde influenza e potere. Attaccare la spina al Signore, portargli tutto, il mio più  mostruoso peccato, reale o presunto, il “male che sta dentro di me” o che “mi attacca dal di fuori” mi salva, anche nel senso che permette di sbloccare ciò che un’educazione moralista può avermi impedito di accettare e che nego appartenermi attribuendolo al demonio. Di gente bloccata in questo modo è piena la società. Il modo più comune di reagire è allora di buttare tutta la colpa su … i genitori, il marito, la moglie, la società, ecc. C’è anche chi pensa di patire tutte queste sfortune per colpa “della fattura”, del demonio, ecc.. Anche nelle nostre chiese c’è gente così e qualche prete poco illuminato può rafforzare questi atteggiamenti, con effetti disastrosi. Ho incontrato qualche caso del genere all’OPG. Purtroppo è difficile smontare questi convincimenti. Ma la preghiera fiduciosa è sempre un aiuto. Ricordo un altro internato che mi chiedeva se "sapevo fare delle preghiere" perché sentiva di "avere il demonio dentro" che lo attaccava. Pregando insieme senza nessun riferimento al demonio si sentiva sollevato. 
6.      Il capitolo 5 della lettera ai Galati è molto importante per aiutare a distinguere tra lo spirito di egoismo dell’uomo (chiamato “carne”) dal quale trae vantaggio il demonio in senso lato, e l’azione dello Spirito di Dio:  - “Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Purché questa libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la carne (secondo l’egoismo), ma mediante la carità siate a servizio gli uni degli altri. Tutta la legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: amerai il prossimo tuo come te stesso. Ma se vi mordete e divorate a vicenda, guardate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri! - Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare i desideri della carne; la carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste. - Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete più sotto la legge. Del resto le opere della carne sono ben note: fornicazione, impurità, libertinaggio, idolatria, stregonerie, inimicizie, discordia, gelosia, dissensi, divisioni, fazioni, invidie, ubriachezze, orge e cose del genere; circa queste cose vi preavviso, come già ho detto, che chi le compie non erediterà il regno di Dio. Il frutto dello Spirito invece è amore, gioia, pace, pazienza, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé; contro queste cose non c'è legge. - Ora quelli che sono di Cristo Gesù hanno crocifisso la loro carne con le sue passioni e i suoi desideri. Se pertanto viviamo dello Spirito, camminiamo anche secondo lo Spirito. Non cerchiamo la vanagloria, provocandoci e invidiandoci gli uni gli altri” (Gal: 5,13-26).


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