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sabato 3 novembre 2018

EVANGELIZZAZIONE E PRE-EVANGELIZZAZIONE / sabato XXX° sett. T.O.

Gesù nel vangelo mette in guardia di non scegliere i primi posti.


Gesù nel Vangelo fa pre-evangelizzazione. Parte, come quasi sempre, dal punto in cui si trovano i suoi interlocutori. In questo caso essi scelgono i posti che li fa apparire più importanti. Come può ascoltare la Parola di Dio uno che cerca i primi posti?
San Paolo invece parla di evangelizzazione: la base di tutto è Cristo, crocifisso per amore in espiazione per i peccati di tutto il mondo, abbassato in quella morte infame e risorto, costituito Signore e Giudice dei vivi e dei morti. L’importante è che se ne parli, affinché ognuno possa misurarsi con questa notizia e scegliere. Quante volte si dice di una buona soluzione: “purtroppo pochi lo sanno”, “questa cosa è poco conosciuta”. In quel tempo chi poteva solo immaginare un avvenimento così straordinario, cioè che uno accetti di essere crocifisso per tutti i peccati dell’umanità e che la morte sia vinta? Chi poteva solo pensare che la via della salvezza fosse accettare questo amore gratuito e seguire gli insegnamenti di questo Gesù? Era necessario farlo conoscere, perché non si poteva inventare. Allora san Paolo afferma che anche se lo fa con un doppio fine, chiunque annuncia Cristo costituisce un bene. Certo, il suo incontro con Gesù l’ha trasformato e la sua vita lo testimonia, ma la base di questa trasformazione non è il suo sforzo di osservare con zelo i precetti come faceva prima, ma l’essersi sentito amato gratuitamente nel suo peccato e invitato ad affidarsi a questo amore.
Questa generazione non conosce Cristo, ha bisogno di conoscere l’amore gratuito e liberante di Dio nel suo Figlio Gesù Cristo. Ieri ho sentito tanta gioia nel vedere i volti più distesi e illuminati di un piccolo gruppo di persone che hanno creduto all’amore di Dio. Eppure qualcuno era già un frequentatore di chiesa e abituato a pregare.

Prima Lettura  Fil 1, 18b-26
Per me il vivere è Cristo e il morire un guadagno. 
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Fratelli, purché in ogni maniera, per convenienza o per sincerità, Cristo venga annunciato, io me ne rallegro e continuerò a rallegrarmene. So infatti che questo servirà alla mia salvezza, grazie alla vostra preghiera e all’aiuto dello Spirito di Gesù Cristo, secondo la mia ardente attesa e la speranza che in nulla rimarrò deluso; anzi nella piena fiducia che, come sempre, anche ora Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia che io viva sia che io muoia.
Per me infatti il vivere è Cristo e il morire un guadagno. Ma se il vivere nel corpo significa lavorare con frutto, non so davvero che cosa scegliere. Sono stretto infatti fra queste due cose: ho il desiderio di lasciare questa vita per essere con Cristo, il che sarebbe assai meglio; ma per voi è più necessario che io rimanga nel corpo.
Persuaso di questo, so che rimarrò e continuerò a rimanere in mezzo a tutti voi per il progresso e la gioia della vostra fede, affinché il vostro vanto nei miei riguardi cresca sempre più in Cristo Gesù, con il mio ritorno fra voi.

   
Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 41 
L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente.
Come la cerva anela
ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela
a te, o Dio. 
L’anima mia ha sete di Dio,
del Dio vivente:
quando verrò e vedrò
il volto di Dio?
Avanzavo tra la folla,
la precedevo fino alla casa di Dio,
fra canti di gioia e di lode
di una moltitudine in festa. 

Canto al Vangelo 
  Mt 11,29 
Alleluia, alleluia.

Prendete il mio giogo sopra di voi, dice il Signore,
e imparate da me, che sono mite e umile di cuore.
Alleluia.

Vangelo  
 Lc 14, 1.7-11
Chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato. 
Dal vangelo secondo Luca 
Un sabato Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei per pranzare ed essi stavano a osservarlo.
Diceva agli invitati una parabola, notando come sceglievano i primi posti: «Quando sei invitato a nozze da qualcuno, non metterti al primo posto, perché non ci sia un altro invitato più degno di te, e colui che ha invitato te e lui venga a dirti: “Cédigli il posto!”. Allora dovrai con vergogna occupare l’ultimo posto. Invece, quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perché quando viene colui che ti ha invitato ti dica: “Amico, vieni più avanti!”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato». 


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