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mercoledì 7 novembre 2018

MA QUESTI CRISTIANI CHE TIPI SONO?



Com'è il cristiano? La prima cosa che ne dice san Paolo è che è innanzitutto obbediente, addirittura di più se l’apostolo è assente! Come mai? Perché con l’Apostolo presente sono più rilassato cioè so che potrà correggermi o sciogliere un mio dubbio, ma lui assente devo essere ancora più attento a non sbagliare. La ragione di fondo dell’obbedienza del cristiano è che bisogna dedicarsi alla salvezza “metà fòbou kaì tròmou”, con timore e tremore, oppure come dice la nuova traduzione “con rispetto e timore”. Comunque è una cosa molto seria proprio perché Dio stesso mi ha eletto e mi avvolge del suo amore particolare.
Questa presenza di Dio e la certezza che faccio parte di un piano divino mi spinge a non mormorare, perché tutto ha un senso anche se non lo capisco per adesso, e perché ho una missione: testimoniare la salvezza in mezzo a tanti compagni di strada, una generazione intera “tortuosa e stravolta”. Questi aggettivi visti in senso morale significano malvagità e perversione. Posso pensare anche a tanti che vivono senza colpa nel labirinto del proprio soggettivismo e delle opinioni alla moda, senza che la loro vita abbia veramente un senso, né si trasformi in cammino di maturazione. Quanti oggi vivono ripiegati sul proprio vittimismo e stravolti dal relativismo generale!
Quando non ci sono valori oggettivi, il non giudicare, la tolleranza, finiscono per togliere ogni energia alle persone buone nella lotta contro il male. Invece, prima ancora che il non credente o la persona smarrita possa ragionare, la presenza di un cristiano autentico è una luce che arriva al cuore, a condizione che questi tenga “salda la parola della vita”. Cioè la Croce che manifesta l’amore folle di Dio ed è la misura di ogni realtà del creato.
Come ha fatto san Paolo a trasformare pagani, educati in questa mentalità malvagia e perversa, modellati su dèi che danno l’esempio dell’orgoglio e della lussuria, dell’inganno, della gelosia e dell’invidia, a diventare figli di Dio obbedienti e irreprensibili? Questa trasformazione miracolosa è segno della risurrezione di Cristo, costituito Signore e Spirito vivificante. Spirito che viene ad abitare per la fede nei credenti. È la forza del Kerigma che rinnova il mondo. 


Invece di lottare in un combattimento incessante sempre sulla difesa, perché non ti lasci guidare da Dio, obbedendo al suo disegno d'amore?

Prima Lettura   Fil 2, 12-18
Dedicatevi alla vostra salvezza. È Dio infatti che suscita in voi il volere e l’operare.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Filippési
Miei cari, voi che siete stati sempre obbedienti, non solo quando ero presente ma molto più ora che sono lontano, dedicatevi alla vostra salvezza con rispetto e timore. È Dio infatti che suscita in voi il volere e l’operare secondo il suo disegno d’amore.
Fate tutto senza mormorare e senza esitare, per essere irreprensibili e puri, figli di Dio innocenti in mezzo a una generazione malvagia e perversa. In mezzo a loro voi risplendete come astri nel mondo, tenendo salda la parola di vita.
Così nel giorno di Cristo io potrò vantarmi di non aver corso invano, né invano aver faticato. Ma, anche se io devo essere versato sul sacrificio e sull’offerta della vostra fede, sono contento e ne godo con tutti voi. Allo stesso modo anche voi godetene e rallegratevi con me. 

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 26 
Il Signore è mia luce e mia salvezza. 
Il Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura? 
Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario.
Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.
  
Canto al Vangelo 
  1 Pt 4,14
Alleluia, alleluia.

Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo,
perché lo Spirito di Dio riposa su di voi.
Alleluia.

Vangelo
   Lc 14, 25-33
Chi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo. 
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, una folla numerosa andava con Gesù. Egli si voltò e disse loro:
«Se uno viene a me e non mi ama più di quanto ami suo padre, la madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo. Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo.
Chi di voi, volendo costruire una torre, non siede prima a calcolare la spesa e a vedere se ha i mezzi per portarla a termine? Per evitare che, se getta le fondamenta e non è in grado di finire il lavoro, tutti coloro che vedono comincino a deriderlo, dicendo: “Costui ha iniziato a costruire, ma non è stato capace di finire il lavoro”.
Oppure quale re, partendo in guerra contro un altro re, non siede prima a esaminare se può affrontare con diecimila uomini chi gli viene incontro con ventimila? Se no, mentre l’altro è ancora lontano, gli manda dei messaggeri per chiedere pace.
Così chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo». 
 

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