Visualizzazioni totali

venerdì 30 novembre 2018

SANT'ANDREA, PAURA DELLA MORTE E ANNUNCIO / 30 novembre

Crocifissione di sant'Andrea - Caravaggio.

La Chiesa prega presentando sant’Andrea come annunciatore del Vangelo e pastore. La nostra fede è fondata sull’annuncio della Buona Notizia cioè della morte vinta da Gesù prima nel cuore con la fiducia totale nel Padre suo e nostro, e poi nella carne con la Risurrezione nel suo vero corpo.
Se è così perché l’Annuncio è quasi sparito dalle nostre iniziazioni cristiane, o era per lo più rimasto come un finale glorioso che prova la divinità di Gesù e non come una Redenzione, un cambiamento di rotta per l’Umanità intera? Recitava il Catechismo di san Pio X (n. 72): “La Risurrezione di Cristo si dice il fondamento di nostra religione, perché ci venne data da Gesù Cristo istesso come prova principale di sua divinità e della verità della nostra fede”. Tutto vero ovviamente! ma è detto in una prospettiva statica e giuridica, diversa dall’annuncio degli Apostoli: “Fratello, se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo.” (Rom 10,9; prima lettura). Anzi, molto spesso la stessa fede in Dio era data per scontata e non come un incontro personale con Gesù nella mia storia.
Tutto questo porta una conseguenza forte sulla formazione dei cristiani: tutto si riduce sostanzialmente a un perfezionamento morale, alla correzione dai vizi e all’esercizio delle virtù, nella speranza di essere abbastanza bravi da meritare il paradiso. Per cui conta sopratutto la bontà raggiunta dall’uomo, e se un ateo o un lontano si comporta bene è considerato più cristiano del cristiano praticante. Questo aumenta la confusione tra chi è cristiano e non, e sopratutto sull’utilità del Cristianesimo come salvezza, perché in fondo tutto dipende dallo sforzo e dalla buona volontà dell’uomo. È chiaro che il comportamento retto ha un valore e se qualcuno, come Gandhi, vive a un livello elevatissimo lo Spirito delle Beatitudini siamo sicuri che Dio c’entra, anche se non è battezzato. Il problema è quando l’uomo mediocre che non va in chiesa giudica quelli che vanno in chiesa, guardando la loro pagliuzza e negando di avere lui la trave. Che bisogno c'è di andare in chiesa, ricevere i sacramenti …? Molti battezzati vanno in chiesa come si va in un tempio pagano a chiedere grazie o a evitare la collera di Dio, non si lasciano toccare dalla grazia, né guidare dallo Spirito. A che serve loro che Gesù sia risorto? la loro religione, pur rivestita di immagini e nomi cristiani, non è diversa da un’altra religione pagana o da un umanesimo conformato alla propria coscienza onesta.
Ma perché si è arrivato a rimuovere così tanto l’annuncio della risurrezione dalla predicazione e la formazione cristiane? Secondo padre Virginio Spiccacci, gesuita napoletano e fondatore della Comunità della Buona Notizia, è la rimozione della morte che impedisce di parlare di risurrezione, perché non c'è risurrezione senza prima la morte. Ora la Lettera agli Ebrei (2,14) afferma che l’uomo è tenuto schiavo tutta la vita da questa paura della morte di cui il diavolo ha il potere. E siccome la morte continua ad esistere, pur cercando di distrarsi il più possibile, di non parlarne, la stessa croce di Gesù che non si può cancellare rimane senza speranza, senza prospettiva di risurrezione.
L’altro giorno un giovane, visibilmente scosso da quello che aveva fatto l’infermiera che ha iniettato veleno nelle vene dei suoi bambini, ha chiesto: cosa passa nella mente di una madre che uccide i suoi figli? Una cosa è certa, una madre che uccide i suoi figli (e si uccide dopo) è una persona che ha perso la speranza. E le speranze umane possono scomparire, rivelarsi illusorie o insufficienti. La Speranza in Dio non delude. È tempo per noi cristiani di guardare in faccia la morte, la nostra morte, ingoiata dalla Vittoria della Risurrezione. La croce gloriosa di Cristo è l’unità di misura dell’universo. è tempo di riempire il mondo del suo annuncio, come hanno fatto sant’Andrea e gli altri Apostoli.

Prima Lettura  Rm 10,9-18   
La fede viene dall’ascolto e l’ascolto riguarda la parola di Cristo.
Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani  
Fratello, se con la tua bocca proclamerai: «Gesù è il Signore!», e con il tuo cuore crederai che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo. Con il cuore infatti si crede per ottenere la giustizia, e con la bocca si fa la professione di fede per avere la salvezza.
Dice infatti la Scrittura: «Chiunque crede in lui non sarà deluso». Poiché non c’è distinzione fra Giudeo e Greco, dato che lui stesso è il Signore di tutti, ricco verso tutti quelli che lo invocano. Infatti: «Chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato».
Ora, come invocheranno colui nel quale non hanno creduto? Come crederanno in colui del quale non hanno sentito parlare? Come ne sentiranno parlare senza qualcuno che lo annunci? E come lo annunceranno, se non sono stati inviati? Come sta scritto: «Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annuncio di bene!».
Ma non tutti hanno obbedito al Vangelo. Lo dice Isaìa: «Signore, chi ha creduto dopo averci ascoltato?». Dunque, la fede viene dall’ascolto e l’ascolto riguarda la parola di Cristo. Ora io dico: forse non hanno udito? Tutt’altro:
«Per tutta la terra è corsa la loro voce,
e fino agli estremi confini del mondo le loro parole».

Salmo Responsoriale  
Dal Salmo 18
Per tutta la terra si diffonde il loro annuncio.
I cieli narrano la gloria di Dio,
l’opera delle sue mani annuncia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il racconto
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
Senza linguaggio, senza parole,
senza che si oda la loro voce,
per tutta la terra si diffonde il loro annuncio
e ai confini del mondo il loro messaggio.

Canto al Vangelo  
Mt 4,19
Alleluia, alleluia.

Venite dietro a me,
vi farò pescatori di uomini.
Alleluia.


Vangelo  Mt 4,18-22
Essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Dal vangelo secondo Matteo
In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.
Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedèo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.

Nessun commento:

Posta un commento