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martedì 23 ottobre 2018

SALVEZZA GRATUITA E OPEROSITA' / martedì XXIX° sett. T.O.



“Cristo è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola”. Cristo fa con gli efesini opera di mistagogo: cioè permette loro di prendere coscienza di quello che è successo nella loro vita, dei valori di cui sono stati fatti eredi e potrebbero non vedere, non valutare. C'era veramente un muro che separava ebrei e pagani e invece si ritrovano fratelli nel sacrificio di Cristo dal quale soffia un vento impetuoso che non è solo un vento di idee nuove ma una realtà: il dono dello Spirito Santo che viene ad abitare nei cuori e li trasforma.
Di fronte al vortice della croce scelta per amore per tutti, anche i più peccatori da parte di Gesù di Nazareth (uno che sceglie di subire il supplizio della croce per amore per tutti, anche i più peccatori! che shock!) e che risorge calpestando la morte, è tutta la visione del mondo che vacilla e cambia, tutta la storia della propria vita che viene riscritta alla luce di questo evento.
Però bisogna pure accogliere questo messaggio, reagire, aprirsi ad esso e metterci la propria fiducia. Se uno distribuisce monete d’oro per cui posso diventare ricchissimo in un solo momento, devo però raccogliere questo oro, e più grande sarà la mia capacità di raccoglierlo, più sarò ricco, con tutte le conseguenze positive per la mia vita. Gesù diceva ad una mistica: “fàtti capacità e io mi farò torrente!”. È quello che ci indica il Vangelo di oggi con l’immagine dei servi che aprono subito al loro padrone che, arrivando, li trova svegli e operosi.
Risuoni oggi nella nostra parrocchia lo “Shofar”, la tromba del Vangelo per risvegliare i morti e tutti quelli che si sono addormentati e introdurli nella Vita piena.

Prima Lettura  Ef 2, 12-22
Cristo è la nostra pace, colui che di due ha fatto una cosa sola.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, ricordatevi che in quel tempo eravate senza Cristo, esclusi dalla cittadinanza d’Israele, estranei ai patti della promessa, senza speranza e senza Dio nel mondo. Ora invece, in Cristo Gesù, voi che un tempo eravate lontani, siete diventati vicini, grazie al sangue di Cristo.
Egli infatti è la nostra pace,
colui che di due ha fatto una cosa sola,
abbattendo il muro di separazione che li divideva,
cioè l’inimicizia, per mezzo della sua carne.
Così egli ha abolito la Legge, fatta di prescrizioni e di decreti,
per creare in se stesso, dei due, un solo uomo nuovo,
facendo la pace,
e per riconciliare tutti e due con Dio in un solo corpo,
per mezzo della croce,
eliminando in se stesso l’inimicizia.
Egli è venuto ad annunciare pace a voi che eravate lontani,
e pace a coloro che erano vicini.
Per mezzo di lui infatti possiamo presentarci, gli uni e gli altri,
al Padre in un solo Spirito.
Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio, edificati sopra il fondamento degli apostoli e dei profeti, avendo come pietra d’angolo lo stesso Cristo Gesù. In lui tutta la costruzione cresce ben ordinata per essere tempio santo nel Signore; in lui anche voi venite edificati insieme per diventare abitazione di Dio per mezzo dello Spirito.

Salmo Responsoriale
   Dal Salmo 84
Il Signore annuncia la pace al suo popolo.
Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore:
egli annuncia la pace.
Sì, la sua salvezza è vicina a chi lo teme,
perché la sua gloria abiti la nostra terra. 
Amore e verità s’incontreranno,
giustizia e pace si baceranno.
Verità germoglierà dalla terra
e giustizia si affaccerà dal cielo.
Certo, il Signore donerà il suo bene
e la nostra terra darà il suo frutto;
giustizia camminerà davanti a lui:
i suoi passi tracceranno il cammino.     

Canto al Vangelo 
 Lc 21,36  
Alleluia, alleluia.

Vegliate in ogni momento pregando,
perché abbiate la forza di comparire davanti al Figlio dell’uomo.
Alleluia.

https://www.maranatha.it/images/crs4.jpgVangelo   Lc 12, 35-38 
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli. 
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli.
E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!».   

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