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lunedì 22 ottobre 2018

OMAGGIO A GIOVANNI PAOLO II, OMAGGIO A PIETRO E ALLO SPIRITO SANTO / 22 ottobre



Giovanni Paolo II! Chi non ha ricevuto immensamente da lui? La sua santità è evidente: la sua fede, la sua preghiera, la sua fortezza nelle prove, la profondità del suo Magistero, il suo amore verso tutti, specialmente i poveri, sono sotto gli occhi di tutti. Quante strade ha aperto allargando le vie dei suoi predecessori! In soli 33 giorni Giovanni Paolo I ha inaugurato vari modi che Giovanni Paolo II ha solo dovuto riprendere: per esempio l’abbandonare il “Noi majestatis” che Paolo VI ha usato fino alla fine per dire “Io”. Ma Giovanni Paolo II ha reso stabili modi nuovi del Concilio Vaticano II e li ha fatto conoscere al mondo e agli stessi fedeli della Chiesa. Per esempio i viaggi in ogni nazione della Terra. Molte altre iniziative sono sue, come gli incontri di Assisi.
Eppure oggi, in particolare con il fatto degli abusi sessuali, vediamo oggi limiti alla sua azione, anche se è stato lui, con il Prefetto della Congregazione della Fede che egli aveva scelto, il Cardinale Ratzinger, ad aprire una stagione nuova nella Chiesa per la lotta contro questi scandalosi abusi.
Le conclusioni che vengono fuori da questa riflessione sono molto importanti.
Il Papa è limitato: Se da una parte vediamo che almeno per gli ultimi 150 anni, i Papi scelti per presiedere alla Chiesa universale hanno saputo di dare risposte, volta per volta, ai problemi più urgenti e importanti del momento, un Papa, anche il più santo, è limitato. Con Marcial Maciel, fondatore dei “Legionari di Cristo”, papa Giovanni Paolo II ha fatto un errore di valutazione.
Pietro è la roccia che conferma i fratelli e chi è con Pietro sta al sicuro. Ma Pietro è una roccia vivente, non è un pezzo di marmo destinato ad essere eterno, in sé. È il Timoniere della nave della Chiesa nei flutti della Storia perché la Chiesa è sempre in cammino. Non è ancorata al porto. San Paolo sembrava a molti suoi correligionari ebrei uno che aveva abbandonato la Legge dei Padri. Egli risponde: non sono senza la Legge di Dio, essendo nella Legge di Cristo! (cfr. 1 Cor. 9,21).
a.       Questa limitatezza di Pietro ci fa capire che, in comunione con Pietro e sotto il suo discernimento, altri contribuiscono al progresso e alla riforma della Chiesa. È sempre successo così lungo i secoli, con i vari santi fondatori o con fenomeni popolari. Quindi, anch’io devo ascoltare lo Spirito Santo per fare la mia parte, anch’io sono importante nel piano di Dio. Non siamo solo esecutori ma parte di un corpo vivo che cresce, anzi, siamo figli di un unico Padre e fratelli tra noi. Uno solo è il Cristo. L'ho capito alla sua morte quando stavo per entrare nella Basilica di San Pietro per rendere omaggio alla sua salma. Ho ricevuto così tanto da lui che mi è sembrato naturale spendere una giornata intera in una fila per passare di corsa, pressato dai dipendenti della Basilica, davanti al suo catafalco. In quel momento ho visto che ero così legato, ero così abituato a vedere solo in quell'uomo il Papa, che non pensavo nel mio cuore che potesse scomparire. Tutti quelli che si legano troppo ad una persona, ad una epoca, ad alcuni usi o anche ad alcuni modi di esprimere la fede mortificano la loro alleanza con Cristo.

b.      Le costanti nell'azione dei papi diversi sono il segno che esiste una strada voluta da Dio. Guardando solo agli ultimi 7 papi, da Pio XII a papa Francesco per intenderci, le differenze tra loro di epoca, di formazione, di esperienze e di temperamento è formidabile. Eppure ci sono delle costanti nelle loro scelte che non possono non indicare un bene profondo in queste scelte e/o la guida dello Spirito Santo. Con le differenze di sensibilità, la continuità dei Papi attuali nell’applicazione del Concilio Vaticano II mette in risalto in modo evidente che fanno la volontà di Dio. Per grazia siamo salvi!

Prima Lettura   Ef 2, 1-10
Ci ha risuscitati con Cristo e con lui ci ha fatti sedere nei cieli.
Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesìni
Fratelli, voi eravate morti per le vostre colpe e i vostri peccati, nei quali un tempo viveste alla maniera di questo mondo, seguendo il principe delle potenze dell'aria, quello spirito che ora opera negli uomini ribelli.
Nel numero di quei ribelli, del resto, siamo vissuti anche tutti noi, un tempo, con i desideri della nostra carne, seguendo le voglie della carne e i desideri cattivi; ed eravamo per natura meritevoli d'ira, come gli altri.
Ma Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i peccati, ci ha fatti rivivere con Cristo: per grazia infatti siete stati salvati. Con lui ci ha anche risuscitati e ci ha fatti sedere nei cieli, in Cristo Gesù, per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontà verso di noi in Cristo Gesù.
Per questa grazia infatti siete salvi mediante la fede; e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio; né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene.
Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesù per le opere buone che Dio ha predisposto perché noi le praticassimo. 

Salmo Responsoriale   Dal Salmo 99
Salvàti dall'amore, cantiamo un canto nuovo. 
Acclamate al Signore, voi tutti della terra,
servite il Signore nella gioia,
presentatevi a lui con esultanza. 
Riconoscete che il Signore è Dio;
egli ci ha fatti e noi siamo suoi,
suo popolo e gregge del suo pascolo. 
Varcate le sue porte con inni di grazie,
i suoi atri con canti di lode,
lodatelo, benedite il suo nome.
Buono è il Signore,
eterna la sua misericordia,
la sua fedeltà per ogni generazione.  

Canto al Vangelo 
  Cf Mt 6,19.20 
Alleluia, alleluia.

Non accumulate tesori sulla terra, ma nel cielo,
perché è là dov'è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore.
Alleluia.

Vangelo   
Lc 12, 13-21
Quello che hai preparato di chi sarà?
Dal vangelo secondo Luca
In quel tempo, uno della folla gli disse a Gesù: «Maestro, di' a mio fratello che divida con me l'eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell'abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni».
Disse poi una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e datti alla gioia. Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà?
Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio».  

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