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giovedì 7 aprile 2022

DIO ESISTE? CERTO, IO SONO EBREO / giovedì V sett. Quaresima.

 

Grande Cristo - Antonio Mariotti.

Al Cardinale Lustiger, nato da una famiglia ebraica (Jean Marie Lustiger fu l’unico sopravvissuto della sua famiglia, denunciata ai nazisti da un vicino per appropriarsi dei loro beni!), battezzato a 14 anni, un giornalista chiese: “ma Dio esiste davvero?” Egli rispose: “Certo, io sono ebreo” (citazione da “Le choix de Dieu” – "La scelta di Dio" TEA, 1991).

A noi, poco familiari con la Parola di Dio, può sembrare un’affermazione strana, presuntuosa, senza fondamento. Eppure è un’evidenza teologica: senza Dio, Abramo e la sua famiglia diventata popolo, non sarebbero ciò che sono. La loro Storia è quello che Dio ha fatto per loro e come vi hanno risposto. Dio cambia il nome di Abram in AbraHam (Abramo nella pronuncia italiana), e il nome di Sarai in SaraH. Imponendo loro una delle lettere del suo Nome ( ‘HWH), Dio li associa più strettamente a sé, "li imparenta a sé".

Però, pensiamoci! avere Dio come parente stretto! È vero, anche noi abbiamo la dolce preghiera popolare che dice: “san Giuseppe m’è Pate e Giesù Cristo è mio parient’”. Ma questo rivolgersi familiare che invoca protezione non ha il senso della Storia di salvezza che travalica le generazioni e va verso un compimento che hanno gli ebrei! (eppure come cristiani siamo stati inseriti in questa Storia della Salvezza, innestati nell'Ulivo Buono che sono loro).

Ma c'è anche il rovescio possibile: avere Dio come Parente supremo ma vicino, così incluso nella vita quotidiana, può portare a considerarsi proprietari di Lui, dell'Alleanza. Ed ecco che Gesù, questo giovanissimo maestro galileo uscito dal nulla viene a minare alla radice le posizioni acquisite, butta a terra ogni pretesa clericale. È il compito di ogni profeta non di corte e per questo i veri profeti trovano opposizione: “Ora essi dissero: «Venite e tramiamo insidie contro Geremia, perché la legge non verrà meno ai sacerdoti, né il consiglio ai saggi, né l'oracolo ai profeti. Venite, colpiamolo per la sua lingua e non badiamo a tutte le sue parole»”. Ger 18:18. Stiamo attenti a dare per scontata la nostra fede, a dire di conoscere veramente Gesù. Potremmo essere come quei farisei svergognati da lui e ribellarci come loro. Stiamo attenti alla tentazione del clericalismo che abita anche nel cuore dei laici.

LINKS DEI POST CHE TRATTANO DELL'ARGOMENTO: 

 

Prima Lettura    Gn 17, 3-9
Diventerai padre di una moltitudine di nazioni.

Dal libro della Gènesi
In quei giorni Abram si prostrò con il viso a terra e Dio parlò con lui:
«Quanto a me, ecco, la mia alleanza è con te:
diventerai padre di una moltitudine di nazioni.
Non ti chiamerai più Abram,
ma ti chiamerai Abramo,
perché padre di una moltitudine di nazioni ti renderò.
E ti renderò molto, molto fecondo; ti farò diventare nazioni e da te usciranno dei re. Stabilirò la mia alleanza con te e con la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione, come alleanza perenne, per essere il Dio tuo e della tua discendenza dopo di te. La terra dove sei forestiero, tutta la terra di Canaan, la darò in possesso per sempre a te e alla tua discendenza dopo di te; sarò il loro Dio».
Disse Dio ad Abramo: «Da parte tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te, di generazione in generazione».

Salmo Responsoriale  
 Dal Salmo 104
Il Signore si è sempre ricordato della sua alleanza.

Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca.

Voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
È lui il Signore, nostro Dio:
su tutta la terra i suoi giudizi.

Si è sempre ricordato della sua alleanza,
parola data per mille generazioni,
dell’alleanza stabilita con Abramo
e del suo giuramento a Isacco.

Canto al Vangelo
   Sal 94,8 
Lode e onore a te, Signore Gesù!

Oggi non indurite il vostro cuore,
ma ascoltate la voce del Signore.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

Vangelo
  
 Gv 8, 51-59
Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno.

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: “Se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno”». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?».
Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia».
Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono».
Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio. 

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