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lunedì 25 aprile 2022

CHIEDIAMO A GRAN VOCE LA PACE, DAI BALCONI E PER LE STRADE! PACE!

 



Per favore, per favore: non abituiamoci alla guerra, impegniamoci tutti a chiedere a gran voce la pace, dai balconi e per le strade! Pace!

 Papa Francesco ha detto che la Pace è la primaria responsabilità di tutti noi e ci ha chiesto di manifestare questo nostro impegno anche in modo visibile, oltre la preghiera e i gesti ri riconciliazione. Mettiamo tutti ai nostri balconi, luoghi di lavoro, ecc., un segno per la Pace. 

Il Papa ha detto nel suo messaggio Urbi et Orbi della Domenica di Pasqua:

 Sia pace per la martoriata Ucraina, così duramente provata dalla violenza e dalla distruzione della guerra crudele e insensata in cui è stata trascinata. Su questa terribile notte di sofferenza e di morte sorga presto una nuova alba di speranza! Si scelga la pace. Si smetta di mostrare i muscoli mentre la gente soffre. Per favore, per favore: non abituiamoci alla guerra, impegniamoci tutti a chiedere a gran voce la pace, dai balconi e per le strade! Pace! Chi ha la responsabilità delle Nazioni ascolti il grido di pace della gente. Ascolti quella inquietante domanda posta dagli scienziati quasi settant’anni fa: «Metteremo fine al genere umano, o l’umanità saprà rinunciare alla guerra?» (Manifesto Russell-Einstein, 9 luglio 1955).

Porto nel cuore tutte le numerose vittime ucraine, i milioni di rifugiati e di sfollati interni, le famiglie divise, gli anziani rimasti soli, le vite spezzate e le città rase al suolo. Ho negli occhi lo sguardo dei bambini rimasti orfani e che fuggono dalla guerra. Guardandoli non possiamo non avvertire il loro grido di dolore, insieme a quello dei tanti altri bambini che soffrono in tutto il mondo: quelli che muoiono di fame o per assenze di cure, quelli che sono vittime di abusi e violenze e quelli a cui è stato negato il diritto di nascere.

Nel dolore della guerra non mancano anche segni incoraggianti, come le porte aperte di tante famiglie e comunità che in tutta Europa accolgono migranti e rifugiati. Questi numerosi atti di carità diventino una benedizione per le nostre società, talvolta degradate da tanto egoismo e individualismo, e contribuiscano a renderle accoglienti per tutti.

Il conflitto in Europa ci renda più solleciti anche davanti ad altre situazioni di tensione, sofferenza e dolore, che interessano troppe regioni del mondo e non possiamo né vogliamo dimenticare.

Sia pace per il Medio Oriente, … pace per Gerusalemme e pace per coloro che la amano (cfr Sal 121 [122]), cristiani, ebrei, musulmani. Possano israeliani, palestinesi …

Sia pace e riconciliazione per i popoli del Libano, ... della Siria e dell’Iraq, e in particolare per tutte le comunità cristiane che vivono in Medio Oriente. Sia pace anche per la Libia,  … e per lo Yemen, ... per il Myanmar, .... e per l’Afghanistan,  Sia pace per tutto il continente africano,– in particolare nella zona del Sahel – ... l’Etiopia, .... la Repubblica Democratica del Congo,  .... le popolazioni  del Sudafrica orientale, colpito da devastanti alluvioni. le popolazioni dell’America Latina, ... il cammino di riconciliazione che la Chiesa Cattolica canadese sta percorrendo con i popoli autoctoni...

Cari fratelli e sorelle, ogni guerra porta con sé strascichi che coinvolgono tutta l’umanità: dai lutti al dramma dei profughi, alla crisi economica e alimentare di cui si vedono già le avvisaglie. Davanti ai segni perduranti della guerra, come alle tante e dolorose sconfitte della vita, Cristo, vincitore del peccato, della paura e della morte, esorta a non arrendersi al male e alla violenza. Fratelli e sorelle, lasciamoci vincere dalla pace di Cristo! La pace è possibile, la pace è doverosa, la pace è primaria responsabilità di tutti!

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