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mercoledì 6 aprile 2022

LA VERA FEDE: MA ANCHE SE DIO NON CI LIBERASSE ... / mercoledì V sett. Quaresima.





Daniele e i suoi compagni, a rischio della vita, rifiutano di adorare una statua. Rispondono al re : « il nostro Dio, che serviamo, può liberarci … . Ma anche se non ci liberasse, sappi, o re, che noi non serviremo mai i tuoi dèi e non adoreremo la statua d’oro che tu hai eretto».

Ci colpisce la liberazione prodigiosa dei questi tre giovani dalla fornace. Nabucodònosor ne concepisce un grande rispetto per loro e per il loro Dio. Ma il loro vero annuncio non è la liberazione. È, invece, "Dio ci può liberare «Ma anche se non ci liberasse, sappi, o re, che noi non serviremo mai i tuoi dèi »".

C'è la fede commerciale alla quale troppe persone – anche chi viene in Chiesa – si fermano: Dio vale in quanto mi fa la grazia che gli chiedo, sennò “perdo la fede”. E poi c'è la fede vera: Dio è Dio, e io non sono Dio ma sua creatura. Lo adoro nella sua libertà. Certamente desidero anch'io tanti doni. Ma la mia dignità è di essere libero di rimanergli fedele anche se non mi fa la grazia desiderata, anche se mi sento abbandonato (vd: «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonatoMt  27:46; Mc 15:34). Se non ottengo la grazia non “perdo la fede”, né mi chiedo “quale peccato posso aver fatto per essere trattato così!?”. I peccati ci sono, e vanno riconosciuti a prescindere dalle mie fortune o sfortune perché Dio non ci tratta secondo i nostri schemi. Celebrando la Pasqua nei campi di concentramento, gli ebrei dicevano: “anche se il Messia tarda a venire credo fermamente nelle promesse di Dio” e morivano nella fede. Ma non è forse contraddittorio con il Dio amore e la nostra necessità di segni e favori divini? Tu stesso sei venuto alla fede anche sentendo che “Qualcuno” si occupava di te mentre cercavi Dio e non era più possibile chiamare tutto coincidenze? Appoggiarsi solo su una convinzione intima non è forse fideismo, col rischio di fanatismo religioso?

Dio si rivela – affinché crediamo –attraverso parole ma anche attraverso eventi. Ha scelto la via della Storia, e la Storia è fatta di parole e avvenimenti. Gesù ha fatto molti miracoli. Però egli invita tutti ad avere fede in Dio e nel suo amore, anche quegli ammalati che non ha guarito. Purtroppo la minestra tristemente riscaldata tipo “scrivi Amen e fra tre ore avrai un miracolo”, anche nelle sue forme più evolute, viene sempre servita di nuovo anche nelle parrocchie e nei gruppi di preghiera, e attira. Questo è radicalmente fuorviante. Infatti nel Vangelo di oggi Gesù va più lontano: dice che si può credere a lui come Messia, pensare di essere suo discepolo e rimanere così all’esterno della fede da avere ancora intimamente il diavolo come padre! (Giovanni 8, 44). Per questo motivo, in Esodo, Dio dice: Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù nel cielo né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra”. (Eso 20,4; vedi De 4:16.23; De 5:8; De 27:15). E noi rispondiamo: "il tuo volto, Signore, io cerco”. (Salmo 26,8).

 

Prima Lettura      Dn 3, 14-20. 46-50. 91-92. 95
Dio ha mandato il suo angelo e ha liberato i suoi servi.


Dal libro del profeta Daniele
In quei giorni il re Nabucodònosor disse: «È vero, Sadrac, Mesac e Abdènego, che voi non servite i miei dèi e non adorate la statua d’oro che io ho fatto erigere? Ora se voi, quando udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, dell’arpa, del salterio, della zampogna e di ogni specie di strumenti musicali, sarete pronti a prostrarvi e adorare la statua che io ho fatto, bene; altrimenti, in quel medesimo istante, sarete gettati in mezzo a una fornace di fuoco ardente. Quale dio vi potrà liberare dalla mia mano?».
Ma Sadrac, Mesac e Abdènego risposero al re Nabucodònosor: «Noi non abbiamo bisogno di darti alcuna risposta in proposito; sappi però che il nostro Dio, che serviamo, può liberarci dalla fornace di fuoco ardente e dalla tua mano, o re. Ma anche se non ci liberasse, sappi, o re, che noi non serviremo mai i tuoi dèi e non adoreremo la statua d’oro che tu hai eretto».
Allora Nabucodònosor fu pieno d’ira e il suo aspetto si alterò nei confronti di Sadrac, Mesac e Abdènego, e ordinò che si aumentasse il fuoco della fornace sette volte più del solito. Poi, ad alcuni uomini fra i più forti del suo esercito, comandò di legare Sadrac, Mesac e Abdènego e gettarli nella fornace di fuoco ardente.
I servi del re, che li avevano gettati dentro, non cessarono di aumentare il fuoco nella fornace, con bitume, stoppa, pece e sarmenti. La fiamma si alzava quarantanove cùbiti sopra la fornace e uscendo bruciò quei Caldèi che si trovavano vicino alla fornace. Ma l’angelo del Signore, che era sceso con Azarìa e con i suoi compagni nella fornace, allontanò da loro la fiamma del fuoco della fornace e rese l’interno della fornace come se vi soffiasse dentro un vento pieno di rugiada. Così il fuoco non li toccò affatto, non fece loro alcun male, non diede loro alcuna molestia.
Allora il re Nabucodònosor rimase stupito e alzatosi in fretta si rivolse ai suoi ministri: «Non abbiamo noi gettato tre uomini legati in mezzo al fuoco?». «Certo, o re», risposero. Egli soggiunse: «Ecco, io vedo quattro uomini sciolti, i quali camminano in mezzo al fuoco, senza subirne alcun danno; anzi il quarto è simile nell’aspetto a un figlio di dèi».
Nabucodònosor prese a dire: «Benedetto il Dio di Sadrac, Mesac e Abdènego, il quale ha mandato il suo angelo e ha liberato i servi che hanno confidato in lui; hanno trasgredito il comando del re e hanno esposto i loro corpi per non servire e per non adorare alcun altro dio all’infuori del loro Dio». 

Salmo Responsoriale   Dn 3,52-56
A te la lode e la gloria nei secoli.

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri,
Benedetto il tuo nome glorioso e santo.

Benedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso,
Benedetto sei tu sul trono del tuo regno.

Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi
e siedi sui cherubini,
Benedetto sei tu nel firmamento del cielo..

Canto al Vangelo   Cf  Lc 8,15
Lode e onore a te, Signore Gesù!
Beati coloro che custodiscono la parola di Dio
con cuore integro e buono
e producono frutto con perseveranza.
Lode e onore a te, Signore Gesù!

Vangelo   Gv 8, 31-42
Se il Figlio vi farà liberi, sarete liberi d'avvero.

Dal vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro».
Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro».
Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato».

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