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giovedì 25 maggio 2023

QUANDO LA CAMORRA VUOLE COMANDARE NELLA CHIESA (02): I FAVORITISMI (Gc 2,1-10) / MAGGIO 2023.


Completo la riflessione sulla mentalità perversa che vuol dettare legge nelle parrocchie, iniziata in occasione della dura reazione dei confratelli della Madonna di Casaluce contro il vescovo di Aversa (
La Gioia del Vangelo: QUANDO LA CAMORRA VUOLE COMANDARE IN CHIESA: LA PROCESSIONE DELLA MADONNA DI CASALUCE. / MAGGIO 2023.). Uno dei pilastri della mentalità camorristica è il favoritismo che si ritrova anche nelle nostre parrocchie. Si favorisce "l'amico, "chi conta", chi vuole apparire, essere speciale, ottenere trattamenti di favore, anche nelle manifestazioni religiose, nella celebrazione dei sacramenti. E si giustificano questi trattamenti di favore come “carità”, “comprensione” mentre sono esattamente il contrario. Ogni debolezza della Chiesa in questo campo mantiene e rafforza una mentalità che sta proprio all'opposto del messaggio evangelico, quando non rafforza il potere della malavita sul popolo.

Il favoritismo è esattamente il contrario del messaggio evangelico. La questione è quindi molto seria. Bisogna aprire gli occhi e lottare sul nascere contro questa perversione del Messaggio di Cristo. 

Ne era ben cosciente lo Spirito Santo fin dai primi anni della Chiesa! San Giacomo scrive alla comunità di Gerusalemme, costituita prevalentemente di Ebrei convertiti a Cristo, quindi gente che pensa di sapere già tutto, e segue le tradizioni spurie imparate da bambini. Il testo che segue è Parola di Dio!

“Fratelli miei, la vostra fede nel Signore nostro Gesù Cristo, Signore della gloria, sia immune da favoritismi personali. Supponiamo che, in una delle vostre riunioni, entri qualcuno con un anello d'oro al dito, vestito lussuosamente, ed entri anche un povero con un vestito logoro. Se guardate colui che è vestito lussuosamente e gli dite: "Tu siediti qui, comodamente", e al povero dite: "Tu mettiti là, in piedi", oppure: "Siediti qui ai piedi del mio sgabello", non fate forse discriminazioni e non siete giudici dai giudizi perversi?

Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri agli occhi del mondo, che sono ricchi nella fede ed eredi del Regno, promesso a quelli che lo amano? Voi invece avete disonorato il povero! Non sono forse i ricchi che vi opprimono e vi trascinano davanti ai tribunali? Non sono loro che bestemmiano il bel nome che è stato invocato sopra di voi? Certo, se adempite quella che, secondo la Scrittura, è la legge regale: Amerai il prossimo tuo come te stesso, fate bene. Ma se fate favoritismi personali, commettete un peccato e siete accusati dalla Legge come trasgressori. Poiché chiunque osservi tutta la Legge, ma la trasgredisca anche in un punto solo, diventa colpevole di tutto” (Giacomo 2,1-10).


Ma forse esagero dicendo che la mentalità della Camorra  e i favoritismi esistono in parrocchia? Purtroppo no. Ci sono molti esempi piccoli e anche più grandi e, guarda caso, sono a favore di certa gente e non di altri. Un solo esempio eclatante piuttosto recente: la famiglia voleva usare all'uscita degli sposi dei coriandoli che, come sappiamo, volano dappertutto fino ai balconi dei vicini e sporcano la piazza per giorni, specialmente quando piove. Intervengo anch'io: “non farlo, il parroco l’ha vietato”. Risponde un gruppo di persone inserite nei servizi parrocchiali: “Che ci importa del parroco (!), questi sono amici, è “gente in mezzo alla via”, bisogna accontentarli, danno grosse offerte!”. 

Purtroppo parliamo di persone inserite nelle attività parrocchiali che discriminano i poveri e i semplici e difendono i privilegi di un sistema oppressore della società. Notiamo che il fatto citato sopra è molto peggiore dell'esempio presentato da san Giacomo, eppure egli chiama i cristiani che fanno discriminazioni "giudici dai giudizi perversi". San Giacomo lo dice chiaramente: l’amore del prossimo è l'essenza della Legge di Dio, ma senza discernimento ciò che chiami amore del prossimo può essere esattamente il contrario. Non avere chiarezza su questo punto scredita gravemente la Chiesa e il suo annuncio; distrugge ogni compattezza della comunità parrocchiale, introducendo un doppio disordine: scompare ogni regola e ciascuno cerca di comandare, di allargare il suo potere. Non si è più figli della Chiesa che come Madre mi aiuta a raggiungere la salvezza attraverso l'umiltà di Cristo, la disciplina del Signore, ma padroni che usano la Chiesa per i propri comodi o progetti di dominio. 


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