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venerdì 5 maggio 2023

LA RISURREZIONE POTENZIA E ACCELERA IL CAMMINO DELL'UMANITÀ / giovedì e venerdì IV sett. di Pasqua.

Sinagoga. Il luogo della proclamazione
della Parola è al centro dell'Assemblea.

Paolo e i suoi compagni, giunti in una città, di sabato vanno nella sinagoga. Anche se Paolo chiama l’evangelizzazione il suo culto spirituale (Rom 12,1), non tralasciano di unirsi agli altri ebrei per celebrare il sabato con loro. L'evangelizzatore non abbandona la Comunità e continua a nutrirsi per sé stesso. Guai a colui che diventa solo un professionista della missione e non più un fratello in mezzo ai fratelli. 

I capi della sinagoga, vedendo forestieri, li invitano a dare la loro testimonianza per esortare l’Assemblea. Paolo coglie l’occasione per annunciare la Buona Notizia. Qual è la Buona Notizia?: Tutto ciò che Dio ha fatto per il popolo fin dalla chiamata di Abramo e dei suoi discendenti fino ad oggi! L’importante è che Dio agisca a nostro favore nella Storia e compia le sue promesse. Chi crede in colui che il Padre ha mandato e lo accetta come suo Signore e si lascia guidare, influenzare, istruire da lui, è salvo. 

La Storia riceve quindi un impulso formidabile con la vittoria di Gesù sulla morte perché permette di vivere diversamente (dimensione morale) e di continuare a realizzare il progetto di Dio nel mondo (dimensione storica). Non si possono dissociare queste due dimensioni. Il dinamismo della Storia e della Chiesa è proprio la Risurrezione. Sembra invece che per molti battezzati questo dinamismo della Storia non ci sia. Gesù è visto solo come il massimo della perfezione (ed è vero) e il giudice che ferma la Storia sotto la sua Perfezione irraggiungibile. Il Cristianesimo allora non è più il motore della Storia ma un pesante giogo morale che schiaccia, frena ogni vitalità proprio per le sue esigenze morali. Come mai?

N.B.: “esilio” in greco è “paroikia”. La  Parrocchia è quindi una Comunità in esilio che cammina verso la vera Patria che si raggiunge solo passando da questo mondo al Regno di Dio. Questo passaggio inizia nella conversione ma si realizza pienamente solo attraverso la morte fisica che obbliga il credente a lasciare ogni cosa e a riporre tutta la sua fiducia nella promessa del Padre. C'è questa tensione verso il cielo in me e in te?


Prima Lettura   At 13, 13-33 Dalla discendenza di Davide Dio inviò come salvatore Gesù.

Dagli Atti degli Apostoli

Salpàti da Pafo, Paolo e i suoi compagni giunsero a Perge, in Panfìlia. Ma Giovanni si separò da loro e ritornò a Gerusalemme. Essi invece, proseguendo da Perge, arrivarono ad Antiòchia in Pisìdia, e, entrati nella sinagòga nel giorno di sabato, sedettero. Dopo la lettura della Legge e dei Profeti, i capi della sinagòga mandarono a dire loro: «Fratelli, se avete qualche parola di esortazione per il popolo, parlate!».

Si alzò Paolo e, fatto cenno con la mano, disse: «Uomini d’Israele e voi timorati di Dio, ascoltate. Il Dio di questo popolo d’Israele scelse i nostri padri e rialzò il popolo durante il suo esilio in terra d’Egitto, e con braccio potente li condusse via di là. Quindi sopportò la loro condotta per circa quarant’anni nel deserto, distrusse sette nazioni nella terra di Canaan e concesse loro in eredità quella terra per circa quattrocentocinquanta anni.

Dopo questo diede loro dei giudici, fino al profeta Samuèle. Poi essi chiesero un re e Dio diede loro Sàul, figlio di Chis, della tribù di Beniamino, per quarant’anni. E, dopo averlo rimosso, suscitò per loro Davide come re, al quale rese questa testimonianza: “Ho trovato Davide, figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore; egli adempirà tutti i miei voleri”.

Dalla discendenza di lui, secondo la promessa, Dio inviò, come salvatore per Israele, Gesù. Giovanni aveva preparato la sua venuta predicando un battesimo di conversione a tutto il popolo d’Israele. Diceva Giovanni sul finire della sua missione: “Io non sono quello che voi pensate! Ma ecco, viene dopo di me uno, al quale io non sono degno di slacciare i sandali”».

 a noi è stata mandata la parola di questa salvezza.

Gli abitanti di Gerusalemme infatti e i loro capi non hanno riconosciuto Gesù e, condannandolo, hanno portato a compimento le voci dei Profeti che si leggono ogni sabato; pur non avendo trovato alcun motivo di condanna a morte, chiesero a Pilato che egli fosse ucciso.

Dopo aver adempiuto tutto quanto era stato scritto di lui, lo deposero dalla croce e lo misero nel sepolcro. Ma Dio lo ha risuscitato dai morti ed egli è apparso per molti giorni a quelli che erano saliti con lui dalla Galilea a Gerusalemme, e questi ora sono testimoni di lui davanti al popolo.

E noi vi annunciamo che la promessa fatta ai padri si è realizzata, perché Dio l’ha compiuta per noi, loro figli, risuscitando Gesù, come anche sta scritto nel salmo secondo: “Mio figlio sei tu, io oggi ti ho generato”». 


Canto al Vangelo    Gv 14,6  Alleluia, alleluia. Io sono la via, la verità e la vita, dice il Signore. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Alleluia.

Vangelo   Gv 14, 1-6 Io sono la via, la verità e la vita.

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”? Quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, verrò di nuovo e vi prenderò con me, perché dove sono io siate anche voi. E del luogo dove io vado, conoscete la via».

Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai; come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me». 


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