Gesù si proclama Figlio di Dio in modo molto forte, "facendosi Dio". Possiamo dire che nulla nelle profezie annunciava veramente la venuta di Dio nella carne. Certo, nella Bibbia c'è un movimento crescente di vicinanza e di comunione di Dio con il suo popolo. Ma più che altro si comprenderà a posteriori. Anche se ci sono vari passi nella Bibbia, come per esempio Ezechiele 34, 11 - 12 : “Perché così dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna. … “. Ma si pensava ad un intervento di Dio attraverso un profeta o un re guidato da lui al punto di essere infallibile, oppure ad un intervento straordinario di Dio dall’alto dei cieli, attorniato di angeli splendenti. Insomma nessuno aveva pensato all'incarnazione. E dopo la Risurrezione l'incarnazione è stata oggetto di dibattiti accesi, combattuta dalle sette e anche all’interno della Chiesa che ha dovuto fare vari Concili per stabilire che il Messia era generato, non creato, della stessa natura del Padre. Anche ai nostri giorni l’Incarnazione rimane scandalosa.
Tanto più che Gesù la “estende” agli uomini. Per essere più precisi, Gesù parla di adozione degli uomini a figli di Dio, di divinizzazione dell’uomo. “Vedete quale grande amore ci ha dato il Padre per essere chiamati figli di Dio, e lo siamo realmente! Per questo il mondo non ci conosce: perché non ha conosciuto lui. Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato. Sappiamo però che quando egli si sarà manifestato, noi saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è”. (1 Gv 3, 1-2).
Ai capi del popolo, Gesù che si proclama Figlio di Dio e quindi uguale a Dio non va proprio giù. Si bloccano; Gesù mette in pericolo tutto l’edificio mentale. E sentono necessario eliminarlo per bestemmia.
Eppure, fin dalla scelta di Abramo e la promessa di Isacco, Dio va sempre al di là dei pensieri degli uomini, ci sorprende sempre. Non in qualsiasi modo, ma certamente non agisce nel modo che avremmo pianificato noi, escogitato noi. Comprendiamo la prudenza della Chiesa di fronte a fenomeni inattesi. Ma chi tappezza Roma con manifesti in favore della Messa tradizionale rinnega semplicemente la Chiesa, la sua Tradizione e soprattutto la sua Autorità (“come il Padre ha mandato me, io mando voi, chi vi ascolta, ascolta me…”).
Mentre Gesù invita a guardare alle opere che compie da parte del Padre per aprire la mente e il cuore al Mistero che porta, i capi si impuntano sulla sua “bestemmia”, non mettono in dubbio le loro certezze. Il popolo invece si accontenta di guardare alle opere e molti credono in lui. Il loro approccio a Gesù e alla sua opera è più diretto, semplice. Non è detto che andranno oltre per cercare di conoscere Gesù nella sua natura profonda. L’Incarnazione e le sue conseguenze rimangono sempre scandalose.
Prima Lettura Ger 20, 10-13 Il Signore è al mio fianco come un prode valoroso.
Dal libro del profeta Geremìa