“E nessuno lo arrestò, perché non era ancora venuta la sua ora”. (Giovanni 8,20). Un’altra volta nel Vangelo di Giovanni troviamo la stessa frase: “Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora”. (Giovanni 7, 30). Capita a Gesù altre volte, per esempio a Nazareth quando i presenti nella sinagoga “presi da ira” lo trascinano fin sul monte per precipitarlo giù e lui se ne va “passando in mezzo a loro” (Luca 4,30). Gesù ha coscienza che nulla gli impedirà di portare a termine l’opera che il Padre che ha tutto nelle mani, gli ha affidato, perché è sempre fedele al volere del padre. "In quel momento si avvicinarono alcuni farisei a dirgli: "Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere". Egli rispose loro: "Andate a dire a quella volpe: "Ecco, io scaccio demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia opera è compiuta. Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io prosegua nel cammino, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme". (Luca 13,31-33). È desideroso e insieme angosciato che venga quell’ora. Umanamente vorrebbe evitarla: “Adesso l'anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest'ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest'ora!” (Giovanni 12, 27), ma dice di sì al Padre e questa fedeltà gli permette di vincere Satana, di gettarlo fuori (Giovanni 12, 31) e di amare i suoi “fino alla fine” (Giovanni 13, 1) (Satana è vinto dall’amore assoluto, dall’amore fino alla fine).
Anche per noi esiste il “non era ancora venuta la sua ora”. Santa Teresina prendeva le medicine per obbedienza, mortificata perché costose e "inutili". Era convinta che la sua malattia, mortale per la medicina di allora, era tutta nelle mani di Dio e che lei sarebbe morta solo quando avrebbe compiuto l’opera che il Signore le aveva affidato. Tra i giovani boy scouts c'era questo invito al coraggio : “non dire che sei morto prima di essere morto”. È importante per ogni cristiano sapere che ha un’opera da compiere e che, se non tenta il Signore (Matteo 4,7), potrà portarla a compimento malgrado le sue debolezze, perché sta nelle mani di un Padre Onnipotente e fedele che da un senso alla sua vita e gli ha già preparato un posto nel suo Regno.
Dal libro del profeta Daniele Dn 13,41c-62