Abbiamo ascoltato ieri la Passione del Signore secondo il racconto di Luca, “scrittore della mansuetudine di Cristo” (Luca 22,1- 23, 57). Vediamo che nella concitazione dell’avvicinarsi della Passione “Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo compimento”, e nello svolgersi della medesima, malgrado una sofferenza estrema, Gesù manifesta a tutti misericordia e tratti di bontà, dimenticando sé stesso per aprirsi a ciascuno. Ci commuove il suo guarire l’orecchio tranciato del servo del sommo sacerdote venuto “con spade e bastoni” per arrestarlo. Eppure una lettura frettolosa può farci pensare che in alcuni momenti Gesù sia duro. Infatti l’ora è difficile e le risposte di Gesù riguardano questioni gravi. E, inoltre, Gesù dice la verità. Siamo abituati che per essere misericordiosi bisogna spesso dire bugie o nascondere la verità. Gesù è veramente misericordioso perché dice sempre la verità.
lunedì 14 aprile 2025
COME VIVERE LA SETTIMANA SANTA? / Lunedì Santo 2025
sabato 12 aprile 2025
NOI SIAMO POVERI DI "SÌ" E RICCHI DI "SE"/ Domenica delle Palme 2025
Maria, dopo il tuo “sì” il Verbo si fece carne nel tuo grembo; ora adagiata sul tuo grembo c'è la sua carne martoriata: quel bimbo che tenevi tra le braccia è un cadavere straziato. Eppure adesso, nel momento più sofferto, risplende la tua offerta: una spada ti trapassa l’anima e la tua preghiera continua ad essere un “sì” a Dio. Maria, noi siamo poveri di “sì” e ricchi di “se”: se avessi avuto genitori migliori, se fossi stato più compreso e amato, se mi fosse andata meglio la carriera, se non ci fosse quel problema, se solo non soffrissi più, se Dio mi ascoltasse… Perennemente a chiederci il perché delle cose, fatichiamo a vivere il presente con amore. Tu avresti tanti “se” a dire a Dio, ma dici ancora “sì”.
GIUSEPPE D'ARIMATEA: HAI DATO A CRISTO MENTRE PENSAVI CHE NON POTESSE FARE NULLA PER TE / Vigilia delle Palme 12 - 04 - 2025
Giuseppe: il nome che insieme a Maria sta all’alba del Natale, segna pure l’alba della Pasqua. Giuseppe di Nazaret sognò e con coraggio prese Gesù per salvarlo da Erode; tu, Giuseppe di Arimatea, ne prendi il corpo, senza sapere che un sogno impossibile e meraviglioso si realizzerà proprio lì, nel sepolcro che hai dato a Cristo quando pensavi che lui non potesse più fare nulla per te. Invece è proprio vero che ogni dono fatto a Dio riceve una ricompensa più grande. Giuseppe di Arimatea, sei il profeta del coraggio audace. Per fare il tuo dono a un morto, vai dal temuto Pilato e lo preghi, così da poter regalare a Gesù il sepolcro che avevi fatto costruire per te. La tua preghiera è tenace e alle parole seguono le opere.
venerdì 11 aprile 2025
GESÙ SFUGGÌ DALLE LORO MANI / Venerdì V sett. Quaresima, 2025.
Geremia perseguitato chiede vendetta sui suoi nemici al Signore. Chiede per loro fallimento, vergogna eterna e incancellabile e per sé di poter vedere questa vendetta realizzarsi. Sappiamo che non è stato esaudito in questa vita. Pensando che Gesù compie la Parola ci rendiamo conto come il suo senso di vendetta che invoca anche lui attraverso i salmi, è straordinariamente evoluto: la sua vendetta è stata di vincere la durezza di cuore dei suoi nemici morendo per loro e conquistando i loro cuori a Dio. Pensiamo anche noi a quanta strada abbiamo da fare per sintonizzarci con il pensiero del Signore anche se egli accetta i nostri sentimenti ancora poco maturi. (vedi:La Gioia del Vangelo: POSSA IO VEDERE LA TUA VENDETTA SUI MIEI NEMICI / sabato IV sett. Quaresima )
Nel Vangelo Gesù ha discussioni molto forti con i suoi avversari. Lui, Dio, si sottomette alla critica più radicale come lo siamo anche noi e ha come argomento per provare che la sua missione viene da Dio, le opere che fa. Anche i primi cristiani potevano provare la verità della loro fede solo con il loro comportamento. Solo così il Cristianesimo ha potuto diffondersi. Questa realtà è sfumata terribilmente oggi. In tantissimi casi non è nemmeno sentita come esigenza che la fede si dimostri con le opere (Giacomo 2, 18). Grazie Signore che vivi totalmente la nostra condizione e le nostre difficoltà di evangelizzazione. Mi chiedo anche con quali emozioni Gesù ha vissuto quel “egli sfuggì dalle loro mani”. Anche questa scena è estremamente umana.
Prima Lettura Il Signore è al mio fianco come un prode valoroso.
Dal libro del profeta Geremìa Ger 20,10-13
giovedì 10 aprile 2025
GUERRA GIUSTA, IL MALINTESO / Dalla professoressa Marie Grand, LA CROIX. Aprile 2025
Rubo al giornale La Croix un articolo che mi è stato mandato dalla Francia e ve lo propongo in una mia traduzione italiana perché è molto utile dissipare il clima di confusione che c'è attorno a noi sulla tragedia della guerra. Confusione che troppo spesso è solo emotiva ma anche aggressiva (guerrafondaia!) con giudizi pesanti e anche insulti per chi non è schierato con me, e mantiene uno spirito di mormorazione su tutto e tutti senza il necessario sforzo di riflessione e di comprensione.
Guerra giusta, l'equivoco Giornale LA CROIX / 31 MARZO 2025 Marie Grand, Professoressa di Filosofia e direttrice del Collège Supérieur a Lyon.
Il concetto di "guerra giusta" ha cattiva fama e spesso i cristiani rimproverano sé stessi per averlo teorizzato (in particolare attraverso Sant'Agostino o San Tommaso). Non dovrebbero. Perché di fronte alla guerra ci sono solo tre possibilità: il pacifismo, il “realismo” e la dottrina della "guerra giusta". E quest'ultima opzione è ben lungi dall'essere la più assurda.
GESÙ SHOCK : HAI PER PADRE IL DIAVOLO! / Giovanni 8,43-50. Aprile 2025
43 Perché non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alle mie parole, 44 voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna. 45 A me, invece, voi non credete, perché dico la verità. 46 Chi di voi può convincermi di peccato? Se dico la verità, perché non mi credete? 47 Chi è da Dio ascolta le parole di Dio: per questo voi non le ascoltate, perché non siete da Dio". 48 Gli risposero i Giudei: "Non diciamo con ragione noi che sei un Samaritano e hai un demonio?". 49 Rispose Gesù: "Io non ho un demonio, ma onoro il Padre mio e voi mi disonorate. 50 Io non cerco la mia gloria; vi è chi la cerca e giudica. (Gv 8,43-50)
Ecco il brano che la liturgia non proclama saltando direttamente al versetto 51 oggi. Riprendiamo il filo: “A queste sue parole, molti credettero in lui”. Molto spesso quando una persona che non conosco si confessa o chiede l’atto di idoneità per i padrini, chiedo: credi in Dio? credi in Gesù Cristo? credi nella Chiesa? In genere la risposta è sì, senza esitazioni. Queste risposte positive aiutano a fare il punto e a ben disporre il cuore. Ma non significa che chi dice di credere in Cristo lo conosce, ha letto e meditato il Vangelo. È la stessa cosa per quei giudei. E Gesù li aiuta ad aprire gli occhi su sé stessi, sulla loro reale situazione. Pensano, come i nostri battezzati, che tutto è scontato, a posto, mentre non è assolutamente vero. Gesù li aiuta a scavare dentro sé stessi. Non sono veramente liberi come vuole Dio, non hanno Abramo come Padre né Dio.
mercoledì 9 aprile 2025
GESÙ DICE A PERSONE CHE HANNO CREDUTO IN LUI CHE DIO NON È LORO PADRE! NON C'È UN ERRORE NELLA TRADUZIONE DEL VANGELO? / mercoledì VI sett d Quaresima, 2025.
Gesù si rivolge a persone che hanno creduto in lui. Per la nostra mentalità (di cristiani scadenti) questo passo e il suo seguito (Gv 8,43-50) che la liturgia prudentemente salta, è terribilmente scioccante. Per inciso, se Gesù dice che la verità rende liberi, è davvero prudente saltare una parte difficile del Vangelo, in modo che i fedeli comuni, che non leggono il Vangelo a casa o in un cammino di fede, non sappiano mai che Gesù ha detto queste parole e il perché? Certo, è prudente, ma è prudenza spirituale o non piuttosto carnale, secondo la mentalità del mondo? Come se la Chiesa avesse paura di proporre il Vangelo liberatore per intero… Giovanni Paolo II scriveva che c'è la legge della gradualità ma non la gradualità della legge. Cosa significa? Ogni iniziazione pedagogica procede per passi successivi, progressivi. Per la prima lezione ti insegno ad impugnare la matita e a fare bastoncini verticali, ma il mio obiettivo è che tu sappia scrivere e leggere sempre meglio!
Ma vediamo il brano di oggi: già riassume in poche battute ciò che in un cammino di fede si fa attraverso mesi, forse anni di progressi. Gesù va anche lui per gradi ma subito fa capire che credere in lui significa camminare, cambiare, conoscere la sua Parola, il suo insegnamento e rimanervi fedeli : «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». E già questo agita molto i suoi ascoltatori che non capiscono che si possa dir loro che hanno bisogno di diventare liberi, e si offendono! Sono già ebrei, super preparati! In duemila anni non è cambiato nulla. Gli stessi preti dimenticano che la porta per accedere al battesimo è la conversione che si fonda sull’ascolto del kerigma e il sentirsi trafiggere il cuore perché fin qui appunto ho visto Dio a modo mio e mi sono sempre comportato secondo i miei criteri e non i suoi. "Il peccato" è non credere a Cristo come Via, Verità e Vita. E chi commette il peccato non rinasce dallo Spirito per quanto dica molte preghiere, faccia attività in parrocchia, venga sempre a messa. Rinascere dallo Spirito è necessario affinché, da figlio della carne e del peccato, diventi figlio di Dio. Se la Parola non trova posto in me, non diventa la mia guida, e voglio continuare a vivere secondo i miei criteri, significa che Gesù e la sua Parola mi danno fastidio: voglio "ucciderlo". Nessuno si scoraggi! Bussa con costanza, questa porta si aprirà.
Gesù stringe sempre di più i suoi ascoltatori perché scoprano chi è il loro vero padre.
Lo vedremo commentando i versetti 43 - 50. Ma già chiediamoci: questi giudei sono credenti, pronti a dichiararsi suoi discepoli e a far festa perché Dio ha mandato finalmente il Messia atteso. Com'è possibile che Abramo non sia il loro padre? Egli è nostro padre nella fede, quindi vuol dire che non hanno fede, ma và…! E Gesù aggiunge che Dio non è il loro padre! Ma non siamo tutti figli di Dio?! Non siamo tutti cristiani? Siamo forse bestie? Che esagerazione, che complicazione, ma se tutti i preti dicono il contrario, cioè che tutti gli uomini sono figli di Dio, che tutti vanno in paradiso, non è che interpreti il Vangelo in un modo tutto tuo? A domani.
Dal libro del profeta Daniele Dn 3,14-20.46.50.91-92.95
martedì 8 aprile 2025
OMICIDIO SUICIDIO A MARANO. FIGLIE DI GERUSALEMME PIANGETE SUI VOSTRI FIGLI!
Quando sono arrivato a Marano ho sentito tra l’altro nel cuore con forza: Quinto: non uccidere!
Non sapevo a cosa si potesse riferire esattamente. Ovunque - purtroppo - l’aborto è stato metabolizzato nelle nostre famiglie, “cristiane” e non. Nascono sempre meno bambini down, per esempio. Visto che la possibilità di avere figli down aumenta con l’età della madre e ci si sposa sempre più tardi, mentre non esiste cura contro questa sindrome, si arriva a farci una domanda globale molto logica e triste.
Ma soprattutto nel nostro mondo occidentale sta crescendo la violenza privata. La malavita organizzata uccide di meno. Per le sanzioni penali più difficili da evitare e le vendette incrociate cominciano a comprendere che conviene trovare altri mezzi di pressione per imporsi. Invece aumentano le violenze private, fino all’omicidio, specialmente tra giovani, per uno sgarro, per gelosia, per “motivi futili”, perché si portano senza ragione seria, pistole, coltelli. In un anno abbiamo assistito a Marano stesso a due omicidi volontari per questo tipo di motivi. L’ultimo, ieri è stato omicidio-suicidio per gelosia.
lunedì 7 aprile 2025
CORAGGIO, NESSUNO TI FERMERÀ FINCHÉ NON AVRAI COMPIUTO L'OPERA DEL SIGNORE / Lunedì V sett. Quaresima, 2025.
“E nessuno lo arrestò, perché non era ancora venuta la sua ora”. (Giovanni 8,20). Un’altra volta nel Vangelo di Giovanni troviamo la stessa frase: “Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora”. (Giovanni 7, 30). Capita a Gesù altre volte, per esempio a Nazareth quando i presenti nella sinagoga “presi da ira” lo trascinano fin sul monte per precipitarlo giù e lui se ne va “passando in mezzo a loro” (Luca 4,30). Gesù ha coscienza che nulla gli impedirà di portare a termine l’opera che il Padre che ha tutto nelle mani, gli ha affidato, perché è sempre fedele al volere del padre. "In quel momento si avvicinarono alcuni farisei a dirgli: "Parti e vattene via di qui, perché Erode ti vuole uccidere". Egli rispose loro: "Andate a dire a quella volpe: "Ecco, io scaccio demòni e compio guarigioni oggi e domani; e il terzo giorno la mia opera è compiuta. Però è necessario che oggi, domani e il giorno seguente io prosegua nel cammino, perché non è possibile che un profeta muoia fuori di Gerusalemme". (Luca 13,31-33). È desideroso e insieme angosciato che venga quell’ora. Umanamente vorrebbe evitarla: “Adesso l'anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest'ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest'ora!” (Giovanni 12, 27), ma dice di sì al Padre e questa fedeltà gli permette di vincere Satana, di gettarlo fuori (Giovanni 12, 31) e di amare i suoi “fino alla fine” (Giovanni 13, 1) (Satana è vinto dall’amore assoluto, dall’amore fino alla fine).
Anche per noi esiste il “non era ancora venuta la sua ora”. Santa Teresina prendeva le medicine per obbedienza, mortificata perché costose e "inutili". Era convinta che la sua malattia, mortale per la medicina di allora, era tutta nelle mani di Dio e che lei sarebbe morta solo quando avrebbe compiuto l’opera che il Signore le aveva affidato. Tra i giovani boy scouts c'era questo invito al coraggio : “non dire che sei morto prima di essere morto”. È importante per ogni cristiano sapere che ha un’opera da compiere e che, se non tenta il Signore (Matteo 4,7), potrà portarla a compimento malgrado le sue debolezze, perché sta nelle mani di un Padre Onnipotente e fedele che da un senso alla sua vita e gli ha già preparato un posto nel suo Regno.
Dal libro del profeta Daniele Dn 13,41c-62
domenica 6 aprile 2025
UNO SI PENTE ALL'ULTIMO MOMENTO E DIO LO PERDONA: NON È GIUSTO! / Perché Dio è giusto invece? aprile 2025
“Ci sforziamo di vivere il Vangelo, con fatica. Uno che ha ucciso o fatto una vita di peccato, si pente all’ultimo momento, Dio lo perdona e ci ritroviamo sullo stesso livello per Dio. Non è giusto”.
Questa frase o altre del genere che si sentono esprimono un sentimento profondo e molto comune. Il Vangelo risponde perfettamente a questa obiezione, in vari episodi e modi, in ogni pagina. La parabola del Figliol prodigo, per esempio, è una risposta bellissima. Ma tutto nel Vangelo, nell’insegnamento e nelle azioni di Gesù conferma la posizione del Padre del Figliol prodigo: Dio non è ingiusto. Ha solo una logica diversa che il nostro cuore fa fatica a comprendere perché non siamo in comunione con lui (Luca 15,1-32).
venerdì 4 aprile 2025
PRIMA IL SILENZIO, POI LA PAROLA, POI ANCORA IL SILENZIO ... / V Dom di Quaresima, C, 2025
Tutto il popolo va da Gesù perché spiega la Legge in modo nuovo e liberante. Allora gli scribi e i farisei irrompono nel cerchio degli ascoltatori per screditarlo davanti a tutti. Portano una donna colta in flagrante adulterio e Mosè ha comandato - non solo permesso - di lapidare gli adulteri. Sanno che Gesù non vuole questo e quindi l’occasione è ghiotta per poterlo accusare. Mi colpisce la violenza di questa irruzione e dell’atteggiamento interiore di scribi e farisei per i quali questa donna non esiste come persona ma è solo un pretesto e forse agita in loro pulsioni sessuali morbide. Già gustano la vittoria, certi di prendere Gesù in fallo. Gesù vede invece il loro cuore accecato dalla passione (collera, sentimento di rivincita, ecc.) e quindi chiuso a Dio. Devono rientrare in sé stessi per incontrare Dio e la propria umanità, come fece il figlio prodigo al contrario del fratello maggiore. Gesù cerca di portarli al silenzio, chinandosi e scrivendo nella polvere, di lasciarsi davanti a sé stessi. Prima il silenzio per rientrare in sé e poi la Parola, e poi ancora il silenzio affinché la Parola possa arrivare al cuore. L’ascolto è molto difficile. Chi pratica l’orazione mentale, o “preghiera silenziosa” sa quanta aridità ci può essere. Lo testimoniano anche grandi santi. Ma è sorprendentemente efficace. Purtroppo questa società più di altre non porta le persone all’interiorità e ad ascoltare, ad essere contemplativi, a praticare il silenzio per aprirsi al profondo, all’infinito.
Vediamo in questa scena una donna (solo lei, l’uomo non c'è), in mezzo a uomini inferociti. Il bersaglio è Gesù ma la scena ha contorni di femminicidio. L’antropologo Mario Pollo nota che i giovani assassini sono frutto di una società che ha dimenticato l’anima, la conoscenza profonda di sé e la gestione dei propri impulsi e sentimenti. Questa società propone invece modelli superficiali che portano a reazioni d’impulso e quindi spesso violente.
Le famiglie che dovrebbero essere la prima scuola di umanità, educano sempre di meno in questo senso. Nelle parrocchie, le nostre adorazioni eucaristiche, quando ci sono, sono poco frequentate e spesso, per non scoraggiare i pochi, sono riempite di parole e canti per evitare il silenzio. Ma anche lo stare da contemplativi davanti alla Parola di Dio affinché ci apra i suoi tesori, viene poco insegnato. La lettura della Scrittura si riduce ad una spiegazione del testo. Eppure il Signore vuole parlare al cuore di ciascuno di noi. “Cor ad Cor loquitur”
Dal libro del profeta Isaìa Is 43,16-21
giovedì 3 aprile 2025
SOLO DIO VEDE I CUORI ! : QUANDO SI USA LA VERITÀ CONTRO LA VERITÀ. / Giovedì 03-04-2025
Solo Dio vede i cuori! Il Vangelo dice di non giudicare! Dio accetta tutti! Dio ha tante strade per la salvezza! ...
Quante volte sentiamo frasi di questo tipo. Cosa pensarne?
Sono frasi che formalmente sono vere, ma sono le più perniciose quando sono usate come pretesto per non convertirsi a Dio, rifiutare la correzione, farsi un Dio o una morale di comodo. Ultimamente una donna su Facebook che scriveva cose davvero contrarie al Vangelo mi risponde : “lei dovrebbe sapere che il Vangelo vieta di giudicare”. E mi blocca immediatamente.
mercoledì 2 aprile 2025
UN PONTIFICATO GRANDIOSO E CONTROVERSO. / 2 Aprile 2025, 20 anni dalla morte di Giovanni Paolo II.
Sono già passati 20 anni dall’andare al Padre di Giovanni Paolo II. Siamo in tanti ad essergli debitori in vari modi per la nostra vita. Ho constatato spesso che è particolarmente amato dalle persone il Papa del tempo della loro formazione spirituale, che corrisponda all’adolescenza o a un periodo successivo quando si è scoperto o riscoperto la fede. Giovanni Paolo II è stato questo per me oltre al suo valore assoluto nella storia della Chiesa e del mondo.
Dopo la sua morte si è potuto scoprire anche alcuni suoi errori oggettivi come la gestione dell’affare Marcial Maciel e altre del genere. Ratzinger che spingeva per interventi più decisi ha avuto il compito ingrato, diventato Benedetto XVI, di subire il peso dello scandalo per la Chiesa quando tutto è venuto alla luce. Questi errori non tolgono nulla alla santità di Giovanni Paolo II e ci fanno capire come il Papa rimane un uomo, e che la preghiera di tutti noi per il vescovo di Roma (e gli altri vescovi, specialmente il proprio vescovo) e la nostra conversione, la nostra docilità, rende più facile ed efficace il servizio del pastore che deve rendere conto ed essere pieno di coraggio quando è necessario ammonire ed essere impopolare e quindi in un modo più o meno forte, ritrovarsi soli: “annunzia la parola, insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e dottrina”. (2 Timòteo 4, 2; vedi Ezechiele 3,18-19 e altri).
CARLO ACUTIS MODELLO PER I GIOVANI DI OGGI?
Carlo Acutis sarà canonizzato il 27 di questo mese, a meno di 20 anni dalla sua morte. Un record di questi tempi, specialmente se parliamo di un ragazzo di appena 15 anni. Un dono immenso di Dio per tutta la Chiesa e in particolare per i giovani.
In che cosa la sua vita può essere un modello per i giovani? Aveva tutto ma ha compreso che la sua vita aveva valore e senso solo in Dio. Era infatti di una famiglia molto più agiata della maggior parte dei giovani di oggi, ma oggi quasi tutti i giovani non hanno bisogno di lavorare, hanno vestiti e cellulari di qualità, tempo libero e soldi per il divertimento.
È nato in una famiglia “credente ma non praticante”, come ce ne sono tante, troppe. Ma, pur essendo molto rispettoso dei suoi genitori e obbediente alla loro autorità, ha scelto di seguire Dio e ha potuto vivere il Vangelo in modo stupendo, con grande carità e creatività, influenzando la sua famiglia, senza fare polemiche con il suo ambiente. Infatti una delle sue costanti è stato di avere le idee molto chiare sulla fede e sui comportamenti cristiani pur non giudicando nessuno.
martedì 1 aprile 2025
1 APRILE!
1° aprile: l'unico giorno in cui tutti verificano la fonte di un'informazione prima di crederci o di diffonderla!
Vogliamo estendere questa buona pratica ad ogni giorno dell'anno? ...
BLOCCHI LA GRAZIA OPPURE LA LASCI CRESCERE IN TE? / Martedì IV sett. Quaresima, 2025
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Il fiume Okavango si disperde nel deserto del Kalahari (Bostwana). |
Nei deserti capita di vedere fiumi finire nel nulla perché, non alimentati da affluenti, la loro acqua viene assorbita dal terreno. Dall'Atlas algerino scendono vari di questi fiumi verso il deserto del Sahara. Il fiume che esce dal Tempio invece, senza affluenti, cresce sempre di più: è immagine della grazia di Dio. Santa Teresina diceva: “il Tuo amore è cresciuto con me!” In realtà era lei che si apriva sempre di più alla grazia di Dio. Dice san Paolo: “il nostro cuore si è tutto aperto per voi. Non siete davvero allo stretto in noi; è nei vostri cuori invece che siete allo stretto”. (2 Corinzi 6,11-12).
Dalla sofferenza e la delusione per il troppo tempo a sperare invano la guarigione, il cuore del paralitico della piscina di Betzatà si è ristretto. I Giudei, custodi della purezza del Tempio, fanno la "polizia dei costumi". Anche loro sono allo stretto nei loro cuori. La guarigione di chi “da trentotto anni era malato”, ben conosciuto almeno di vista, non li smuove. Il fiume della grazia di Dio non deve allargarsi e superare gli argini stabiliti. Non si tratta nemmeno della sorpresa che induce alla prudenza, a un discernimento. No! È tutto bloccato. Chi pretende di cambiare la routine è un nemico da perseguitare. Anche se queste acque risanano tutto e fanno esplodere la vita non devono essere navigabili, non devono sfuggire al controllo di chi sa passare solo a guado. Quante volte siamo quei farisei che non si abbandonano alla grazia di Dio, anche se Abramo lasciò tutto "senza sapere dove andava", fidandosi di Dio, e così tutte le figure bibliche, anche se il Magistero ci spinge sempre ad andare al largo, ad essere cristiani e Chiesa in uscita. La paura della morte ci tiene schiavi tutta la vita.
Prima Lettura Vidi l'acqua che usciva dal tempio, e a quanti giungerà quest'acqua porterà salvezza.
Dal libro del profeta Ezechièle Ez 47,1-9.12