Abbiamo ascoltato ieri la Passione del Signore secondo il racconto di Luca, “scrittore della mansuetudine di Cristo” (Luca 22,1- 23, 57). Vediamo che nella concitazione dell’avvicinarsi della Passione “Infatti tutto quello che mi riguarda volge al suo compimento”, e nello svolgersi della medesima, malgrado una sofferenza estrema, Gesù manifesta a tutti misericordia e tratti di bontà, dimenticando sé stesso per aprirsi a ciascuno. Ci commuove il suo guarire l’orecchio tranciato del servo del sommo sacerdote venuto “con spade e bastoni” per arrestarlo. Eppure una lettura frettolosa può farci pensare che in alcuni momenti Gesù sia duro. Infatti l’ora è difficile e le risposte di Gesù riguardano questioni gravi. E, inoltre, Gesù dice la verità. Siamo abituati che per essere misericordiosi bisogna spesso dire bugie o nascondere la verità. Gesù è veramente misericordioso perché dice sempre la verità.
Nella Passione di Gesù c'è il rinnegamento di Pietro. È riportato da tutt’e quattro i Vangeli (Mt 26,69-75; Mc 14,66-72; Gv 18,15-18.25-27; e chiaramente Luca). Questo indica la sua importanza: il nostro capo è un peccatore perdonato, il cristiano è qualcuno che è rinato dal perdono! Luca è però l’unico ad aggiungere un particolare. Al momento in cui il gallo cantò “Allora il Signore si voltò e fissò lo sguardo su Pietro, e Pietro si ricordò …” (Luca 22,61). Com'è questo sguardo? Severo? Beffardo? “Te l’avevo detto, non sei capace…”, “vedi che ho sempre ragione … “. No! Questo sguardo è di misericordia. “Pietro ti avevo messo in guardia, hai voluto fare il forte. So che tu mi ami a modo tuo. Non ti ho mai giudicato. Specialmente in questo momento, io sono con te nella tua debolezza”.
Pietro piange di vero pentimento perché si scopre amato nel suo peccato, e comprende qual è il suo vero peccato.
Il nostro peccato non è fare cose che ci rendono brutti agli occhi degli altri o agli stessi nostri occhi. Il peccato è non appoggiarci a Dio ma a noi stessi, agli altri. Il peccato è fare “ciò che è male ai suoi occhi”. Questa espressione ricorre più di 50 volte nella Bibbia! Peccare è fare cose (anche buone) senza tener conto di Dio, senza vivere un rapporto d’amore con lui.
Il “buon ladrone” invece nella sua assoluta povertà si abbandona a Gesù, ed è giustificato.
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