Gesù si rivolge a persone che hanno creduto in lui. Per la nostra mentalità (di cristiani scadenti) questo passo e il suo seguito (Gv 8,43-50) che la liturgia prudentemente salta, è terribilmente scioccante. Per inciso, se Gesù dice che la verità rende liberi, è davvero prudente saltare una parte difficile del Vangelo, in modo che i fedeli comuni, che non leggono il Vangelo a casa o in un cammino di fede, non sappiano mai che Gesù ha detto queste parole e il perché? Certo, è prudente, ma è prudenza spirituale o non piuttosto carnale, secondo la mentalità del mondo? Come se la Chiesa avesse paura di proporre il Vangelo liberatore per intero… Giovanni Paolo II scriveva che c'è la legge della gradualità ma non la gradualità della legge. Cosa significa? Ogni iniziazione pedagogica procede per passi successivi, progressivi. Per la prima lezione ti insegno ad impugnare la matita e a fare bastoncini verticali, ma il mio obiettivo è che tu sappia scrivere e leggere sempre meglio!
Ma vediamo il brano di oggi: già riassume in poche battute ciò che in un cammino di fede si fa attraverso mesi, forse anni di progressi. Gesù va anche lui per gradi ma subito fa capire che credere in lui significa camminare, cambiare, conoscere la sua Parola, il suo insegnamento e rimanervi fedeli : «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». E già questo agita molto i suoi ascoltatori che non capiscono che si possa dir loro che hanno bisogno di diventare liberi, e si offendono! Sono già ebrei, super preparati! In duemila anni non è cambiato nulla. Gli stessi preti dimenticano che la porta per accedere al battesimo è la conversione che si fonda sull’ascolto del kerigma e il sentirsi trafiggere il cuore perché fin qui appunto ho visto Dio a modo mio e mi sono sempre comportato secondo i miei criteri e non i suoi. "Il peccato" è non credere a Cristo come Via, Verità e Vita. E chi commette il peccato non rinasce dallo Spirito per quanto dica molte preghiere, faccia attività in parrocchia, venga sempre a messa. Rinascere dallo Spirito è necessario affinché, da figlio della carne e del peccato, diventi figlio di Dio. Se la Parola non trova posto in me, non diventa la mia guida, e voglio continuare a vivere secondo i miei criteri, significa che Gesù e la sua Parola mi danno fastidio: voglio "ucciderlo". Nessuno si scoraggi! Bussa con costanza, questa porta si aprirà.
Gesù stringe sempre di più i suoi ascoltatori perché scoprano chi è il loro vero padre.
Lo vedremo commentando i versetti 43 - 50. Ma già chiediamoci: questi giudei sono credenti, pronti a dichiararsi suoi discepoli e a far festa perché Dio ha mandato finalmente il Messia atteso. Com'è possibile che Abramo non sia il loro padre? Egli è nostro padre nella fede, quindi vuol dire che non hanno fede, ma và…! E Gesù aggiunge che Dio non è il loro padre! Ma non siamo tutti figli di Dio?! Non siamo tutti cristiani? Siamo forse bestie? Che esagerazione, che complicazione, ma se tutti i preti dicono il contrario, cioè che tutti gli uomini sono figli di Dio, che tutti vanno in paradiso, non è che interpreti il Vangelo in un modo tutto tuo? A domani.
Dal libro del profeta Daniele Dn 3,14-20.46.50.91-92.95
In quei giorni il re Nabucodònosor disse: «È vero, Sadrac, Mesac e Abdènego, che voi non servite i miei dèi e non adorate la statua d'oro che io ho fatto erigere? Ora se voi, quando udrete il suono del corno, del flauto, della cetra, dell'arpa, del salterio, della zampogna e di ogni specie di strumenti musicali, sarete pronti a prostrarvi e adorare la statua che io ho fatto, bene; altrimenti, in quel medesimo istante, sarete gettati in mezzo a una fornace di fuoco ardente. Quale dio vi potrà liberare dalla mia mano?».
Ma Sadrac, Mesac e Abdènego risposero al re Nabucodònosor: «Noi non abbiamo bisogno di darti alcuna risposta in proposito; sappi però che il nostro Dio, che serviamo, può liberarci dalla fornace di fuoco ardente e dalla tua mano, o re. Ma anche se non ci liberasse, sappi, o re, che noi non serviremo mai i tuoi dèi e non adoreremo la statua d'oro che tu hai eretto».
Allora Nabucodònosor fu pieno d'ira e il suo aspetto si alterò nei confronti di Sadrac, Mesac e Abdènego, e ordinò che si aumentasse il fuoco della fornace sette volte più del solito. Poi, ad alcuni uomini fra i più forti del suo esercito, comandò di legare Sadrac, Mesac e Abdènego e gettarli nella fornace di fuoco ardente.
I servi del re, che li avevano gettati dentro, non cessarono di aumentare il fuoco nella fornace, con bitume, stoppa, pece e sarmenti. La fiamma si alzava quarantanove cùbiti sopra la fornace e uscendo bruciò quei Caldèi che si trovavano vicino alla fornace. Ma l'angelo del Signore, che era sceso con Azarìa e con i suoi compagni nella fornace, allontanò da loro la fiamma del fuoco della fornace e rese l'interno della fornace come se vi soffiasse dentro un vento pieno di rugiada. Così il fuoco non li toccò affatto, non fece loro alcun male, non diede loro alcuna molestia.
Allora il re Nabucodònosor rimase stupito e alzatosi in fretta si rivolse ai suoi ministri: «Non abbiamo noi gettato tre uomini legati in mezzo al fuoco?». «Certo, o re», risposero. Egli soggiunse: «Ecco, io vedo quattro uomini sciolti, i quali camminano in mezzo al fuoco, senza subirne alcun danno; anzi il quarto è simile nell'aspetto a un figlio di dèi».
Nabucodònosor prese a dire: «Benedetto il Dio di Sadrac, Mesac e Abdènego, il quale ha mandato il suo angelo e ha liberato i servi che hanno confidato in lui; hanno trasgredito il comando del re e hanno esposto i loro corpi per non servire e per non adorare alcun altro dio all'infuori del loro Dio».
Salmo Responsoriale Dn 3,52-56 R. A te la lode e la gloria nei secoli.
Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri, Benedetto il tuo nome glorioso e santo. R.
Benedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso, Benedetto sei tu sul trono del tuo regno. R.
Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi e siedi sui cherubini, Benedetto sei tu nel firmamento del cielo. R.
Acclamazione al Vangelo Lode e onore a te, Signore Gesù! Beati coloro che custodiscono la parola di Dio con cuore integro e buono e producono frutto con perseveranza. (Cf. Lc 8,15) Lode e onore a te, Signore Gesù!
Vangelo Se il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero.
Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 8,31-42
In quel tempo, Gesù disse a quei Giudei che gli avevano creduto: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Gli risposero: «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: “Diventerete liberi”?».
Gesù rispose loro: «In verità, in verità io vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato. Ora, lo schiavo non resta per sempre nella casa; il figlio vi resta per sempre. Se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. So che siete discendenti di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova accoglienza in voi. Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro».
Gli risposero: «Il padre nostro è Abramo». Disse loro Gesù: «Se foste figli di Abramo, fareste le opere di Abramo. Ora invece voi cercate di uccidere me, un uomo che vi ha detto la verità udita da Dio. Questo, Abramo non l’ha fatto. Voi fate le opere del padre vostro».
Gli risposero allora: «Noi non siamo nati da prostituzione; abbiamo un solo padre: Dio!». Disse loro Gesù: «Se Dio fosse vostro padre, mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato».
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