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venerdì 25 aprile 2025

CHIESA OSPEDALE DA CAMPO, COSA SIGNIFICA? / Il legato di Papa Francesco, Mercoledì - Giovedì dell'Ottava di Pasqua 2025.



Un'espressione celebre di Papa Francesco è stata di paragonare la Chiesa a un “Ospedale da campo” che in guerra accoglie tutti i feriti gravi e salva la loro vita dando le cure essenziali rimandando a dopo quelle più particolari. “Se stai morendo non mi concentro sul tuo livello di colesterolo. Questo potrà venire, ma dopo”, era il suo concetto. Prendeva di mira il fatto che spesso nelle parrocchie o nelle proposte spirituali si dimentica di verificare se le persone hanno le basi fondamentali della fede e di ancorarvi la nostra azione pastorale. 

Le letture del tempo pasquale insistono invece sulla risurrezione, base fondamentale della rivoluzione cristiana. “Se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati”.  (1 Corinzi 15, 17). È facile comprendere che la fede in un Cristo che non ha vinto la morte è solo credere in un saggio, uno con superpoteri (i miracoli), un uomo buono, ideale di comportamento morale. Di fatto molte persone vedono Gesù solo come un esempio da imitare. È una catastrofe che dice come l’Iniziazione Cristiana nelle nostre comunità parrocchiali sia gravemente mancante. Infatti, solo chi non ha mai letto (seriamente) il Vangelo e cercato di metterlo in pratica con le proprie forze, può pensare che Gesù sia un esempio da imitare per meritarsi il paradiso. Ora se Cristo non ha superato la morte, siamo condannati senza speranza (leggi tutto il brano 1 Corinzi 15,12-19). Ma san Paolo aggiunge “e voi siete ancora nei vostri peccati”. Che c'entra la risurrezione di Gesù con i miei peccati se io mi comporto bene?  La Risurrezione non è solo luce, ma potenza infinita, è “un nome” per riprendere il vocabolario biblico. “In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale sia stabilito che possiamo essere salvati". (Atti degli Apostoli 4, 12.). Solo Gesù apre la Via della Vita che vince la morte.  Ed essere nel peccato è essere nella morteEgli è quindi esempio, orme da seguire, ma soprattutto potenza di salvezza, soccorso. Tutto il brano (Atti 4,6-22) fa vedere chiaramente che “nome” indica il potere, il valore e la missione di una persona. “Nome” appare 195 volte nel Nuovo Testamento e quasi sempre in questo senso, e non per distinguere una persona da un’altra. Leggere queste citazioni può aiutarci a pregare diversamente: "Padre nostro  ... sia santificato il tuo nome”.  

Dunque, il nome di Gesù, la fede in lui, guarisce questo storpio. Chi ha fede sposta le montagne, a prescindere se ha o meno talenti particolari o una grande santità. È quello che afferma Pietro alla folla. Tutti a Gerusalemme sanno che i discepoli del Nazareno vanno dicendo che è risorto, ma la mentalità vecchia non cambia subito. Per questo Pietro precisa: "Uomini d`Israele, perché … continuate a fissarci come se per nostro potere e nostra pietà avessimo fatto camminare quest`uomo? …  Proprio per la fede riposta in lui il nome di Gesù ha dato vigore a quest`uomo che voi vedete e conoscete; la fede in lui ha dato a quest`uomo la perfetta guarigione alla presenza di tutti voi" (Atti 3,12.16). Chi crede in Gesù ottiene la Vita. L'esperienza che Egli è La Verità attraverso la quale tutto prende senso e valore, scioglie il peccato di incredulità precedente ("Dio sì, ma solo fino a un certo punto..."). Purtroppo la maggior parte dei battezzati non conosce Gesù. Chi lo conosce entra nel combattimento spirituale perché difficilmente accetta di arrendersi totalmente a lui come unica Via Verità e Vita, abbandonando la sua mentalità e i suoi idoli precedenti.


Quello che ho te lo do: nel nome di Gesù, àlzati e cammina!

Dagli Atti degli Apostoli  At 3,1-10  

In quei giorni, Pietro e Giovanni salivano al tempio per la preghiera delle tre del pomeriggio. 

Qui di solito veniva portato un uomo, storpio fin dalla nascita; lo ponevano ogni giorno presso la porta del tempio detta Bella, per chiedere l'elemosina a coloro che entravano nel tempio. Costui, vedendo Pietro e Giovanni che stavano per entrare nel tempio, li pregava per avere un'elemosina. 

Allora, fissando lo sguardo su di lui, Pietro insieme a Giovanni disse: «Guarda verso di noi». Ed egli si volse a guardarli, sperando di ricevere da loro qualche cosa.  Pietro gli disse: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!». Lo prese per la mano destra e lo sollevò.

Di colpo i suoi piedi e le caviglie si rinvigorirono e, balzato in piedi, si mise a camminare; ed entrò con loro nel tempio camminando, saltando e lodando Dio.

Tutto il popolo lo vide camminare e lodare Dio e riconoscevano che era colui che sedeva a chiedere l'elemosina alla porta Bella del tempio, e furono ricolmi di meraviglia e stupore per quello che gli era accaduto.


Dal Salmo 104 (105)    R. Gioisca il cuore di chi cerca il Signore. 

Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome, proclamate fra i popoli le sue opere. A lui cantate, a lui inneggiate, meditate tutte le sue meraviglie. R.

Gloriatevi del suo santo nome: gioisca il cuore di chi cerca il Signore. Cercate il Signore e la sua potenza, ricercate sempre il suo volto. R.

Voi, stirpe di Abramo, suo servo, figli di Giacobbe, suo eletto. È lui il Signore, nostro Dio: su tutta la terra i suoi giudizi. R.

Si è sempre ricordato della sua alleanza, parola data per mille generazioni, dell'alleanza stabilita con Abramo e del suo giuramento a Isacco. R.


Acclamazione al Vangelo Alleluia, alleluia. Questo è il giorno fatto dal Signore: rallegriamoci ed esultiamo.  (Sal 117,24) Alleluia.

Riconobbero Gesù nello spezzare il pane.

Dal Vangelo secondo Luca Lc 24,13-35

Ed ecco, in quello stesso giorno, [il primo della settimana], due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. 

Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l'hanno visto».

Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui.

Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l'un l'altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?».

Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l'avevano riconosciuto nello spezzare il pane.



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