L’uomo nasce
costituzionalmente fragile, nasce “carne”.
Viene al mondo nella debolezza, si sviluppa vulnerabile, bisognoso degli
altri e di tante protezioni, finisce nella debolezza. Ma questo non è un male. L’uomo
è creato bello e chiamato alla crescita fino a raggiungere Dio attraverso un
cammino – da solo, in coppia, come comunità – donandosi, fidandosi di Dio. Nella
prima lettura dalla Genesi, Dio presenta in modo il dono del matrimonio e della
famiglia. Dono perfetto ma non statico. L’uomo manca però il bersaglio, si
affida non a Dio ma al diavolo e distrugge la sua vita molto profondamente.
Accerchiato dalla
morte, diventato profondamente solo, l’uomo, invece di tornare sui suoi passi non
vede più la via autentica e continua invece ad indurire il proprio cuore pensando
così di proteggersi (il segno è che si giunge all’assurdo che due fratelli si uccidono,
Caino contro Abele). L’uomo continua il suo slancio vitale verso la crescita e
la donazione, continua il matrimonio e la trasmissione della vita. Ma tutto è ormai
inficiato dalla paura della morte, dall’egoismo e dalla durezza di cuore, tanto
che questa durezza di cuore sembra normale, sembra far parte della natura dell’uomo.
La contraddizione tra il desiderio di donarsi, la chiamata dell’amore vero, e
la “necessità” dell’orgoglio, della diffidenza, dell’egoismo, crea tensioni
enormi nell’uomo. Questa tensione potrebbe sciogliersi solo nella fiducia in Dio
e nell’ascolto sincero e umile della sua Parola. La Parola ricevuta non come condanna
ma come Pane che nutre e da forza, come misericordia data per illuminare i
passi dell’uomo ormai nel buio. Invece l’uomo crede più alle sensazioni che gli
comunicano le sue ferite, e ai suggerimenti del “principe del mondo” che ai
suggerimenti dello Spirito di Dio. Tanto che in questa situazione Mosè si deve
arrendere e permette il ripudio a condizione però di dare una certa protezione alla
donna.
Con Gesù che assume
la nostra fragilità in quanto bella (non si vergogna di chiamarci fratelli) l’uomo
è ristabilito, anzi, sublimato nella sua condizione originaria. Ma solo a
condizione che faccia fiducia a Dio. Non si nasce cristiani ma lo si diventa. Solo
in un cammino di fiducia totale in Cristo e nella sua Parola c'è salvezza per l’uomo.
Non a caso Marco colloca dopo il dialogo sul matrimonio con i farisei l’incontro
di Gesù con i bambini: “chi non accoglie il
regno di Dio come lo accoglie un bambino, non entrerà in esso”.
C'è l’altra fragilità che proviene dalla
perdita di Dio: depressione, insicurezza, perdita d’identità, instabilità
psichica, mancanza di controllo delle emozioni e degli impulsi. Tutte queste cose
sono la prima preoccupazione dei giovani interrogati in previsione del Sinodo
dalle diocesi australiane. Il vescovo di Sidney ha confessato che non avrebbe mai
pensato che questo fosse il problema numero uno dei giovani. Lo è perché le loro
famiglie, la Chiesa e la Società non hanno dato loro Dio. L’unica via di
guarigione è incontrare Gesù e camminare dietro a Lui e alla sua Parola. Fare un
cammino e non vagare in un labirinto, come ha detto papa Francesco ai giovani
Lituani.
Prima Lettura Gn 2, 18-24
I due saranno un'unica carne.
Dal libro della Genesi
Il Signore Dio disse: «Non è bene che l'uomo sia solo:
voglio fargli un aiuto che gli corrisponda».
Allora il Signore Dio plasmò dal suolo ogni sorta di
animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per
vedere come li avrebbe chiamati: in qualunque modo l'uomo avesse chiamato
ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l'uomo
impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli
animali selvatici, ma per l'uomo non trovò un aiuto che gli
corrispondesse.
Allora il Signore Dio fece scendere un torpore
sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne
al suo posto. Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all'uomo,
una donna e la condusse all'uomo.
Allora l'uomo disse:
«Questa volta è osso dalle mie ossa,
carne dalla mia carne.
La si chiamerà donna,
perché dall'uomo è stata tolta».
Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si
unirà a sua moglie, e i due saranno un'unica carne.
Salmo Responsoriale Sal 127
Ci benedica il Signore tutti i giorni della nostra
vita.
Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene.
La tua sposa come
vite feconda
nell'intimità della tua casa;
i tuoi figli come virgulti d'ulivo
intorno alla tua mensa.
Ecco com'è benedetto
l'uomo che teme il Signore.
Ti benedica
il Signore da Sion.
Possa tu vedere il
bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita!
Possa tu vedere i figli dei tuoi figli!
Pace su Israele!
Seconda Lettura Eb 2, 9-11
Colui che santifica e coloro che sono
santificati provengono tutti da una stessa origine.
Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, quel Gesù, che fu fatto di poco inferiore
agli angeli, lo vediamo coronato di gloria e di onore a causa della morte che
ha sofferto, perché per la grazia di Dio egli provasse la morte a vantaggio di
tutti.
Conveniva infatti che Dio - per il quale e mediante il
quale esistono tutte le cose, lui che conduce molti figli alla gloria -
rendesse perfetto per mezzo delle sofferenze il capo che guida alla
salvezza.
Infatti, colui che santifica e coloro che sono
santificati provengono tutti da una stessa origine; per questo non si vergogna
di chiamarli fratelli.
Canto al Vangelo 1 Gv 4,12
Alleluia, alleluia.
Se ci amiamo gli uni gli altri,
Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi.
Alleluia.
Vangelo Mc 10, 2-16, forma breve 10, 2-12
L'uomo non divida quello che Dio ha congiunto. Dal vangelo secondo Marco
[In quel tempo, alcuni farisei si avvicinarono e, per
metterlo alla prova, domandavano a Gesù se è lecito a un marito ripudiare la
propria moglie. Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?». Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un atto di
ripudio e di ripudiarla».
Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro cuore egli
scrisse per voi questa norma. Ma dall'inizio della creazione (Dio) li fece
maschio e femmina; per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a
sua moglie e i due diventeranno una carne sola. Così non sono più due, ma una
sola carne. Dunque l'uomo non divida quello che Dio ha congiunto».
A casa, i discepoli lo interrogavano di nuovo su questo
argomento. E disse loro: «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra,
commette adulterio verso di lei; e se lei, ripudiato il marito, ne sposa un
altro, commette adulterio».]
Gli presentavano dei bambini perché li toccasse, ma i discepoli li
rimproverarono. Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: «Lasciate che i
bambini vengano a me, non glielo impedite: a chi è come loro infatti appartiene
il regno di Dio. In verità io vi dico: chi non accoglie il regno di Dio come lo
accoglie un bambino, non entrerà in esso». E, prendendoli tra le braccia, li
benediceva, imponendo le mani su di loro.