Ancora oggi molti fedeli vedono Cristo presente a Messa solo nell'ostia e nel vino consacrati e nel sacerdote. È vero ma troppo parziale. Preso da solo contraddice profondamente la verità della Scrittura e gli insegnamenti della Chiesa. È quindi molto importante cambiare opinione sulla presenza di Cristo nella Messa.
Il Concilio Vaticano II nel suo primo Documento trattò della Liturgia chiedendone la riforma generale. L'impostazione precedente era del grande Concilio di Trento. Gli studi del Movimento liturgico permisero però alla Chiesa di riavvicinarsi al modo di celebrare di Gesù e dei primi cristiani, recuperando anche la forma della Chiesa primitiva. Da una visione piramidale (laici, religiosi, sacerdoti, vescovi, Papa) la Chiesa affermò innanzitutto l’uguale dignità di tutti i cristiani fondata sul battesimo. I vari carismi, anche quelli di autorità, sono doni per il servizio e la comunione ma non danno nessuna garanzia di valore agli occhi di Dio e nel suo Regno in cui conta solo la santità, non la sacralità. I carismi serviti con fedeltà e diligenza portano alla santità, come il matrimonio che è nuova via di santità per gli sposi, ma nulla è automatico.
Il nome stesso “Chiesa” viene da Ekklesia = Assemblea. La Comunione-Koinonia creata dallo Spirito Santo dato a chi crede nel Signore Gesù fa di questa Assemblea una Comunità che si raduna visibilmente per la Liturgia.































