giovedì 11 dicembre 2025

MARIA MADRE DELLA CHIESA POVERA E PER I POVERI / Un incontro in parrocchia ieri, memoria della Madonna di Loreto, 10 XII 2025.



Ieri, memoria della Madonna di Loreto, c'è stato un bell’incontro sulla Nota del Dicastero per la Dottrina della Fede “Maria Mater Populi Fidelis” (MPF). Non perché l’ho guidato io, ma per i temi toccati e per il dialogo, pur limitato in un’ora sola, e la partecipazione numerosa e attiva. Molti dissero: “dobbiamo fare un altro incontro per approfondire”. Forse non si farà, almeno come ieri in un incontro formale, ma credo che si siano seminati indicazioni e interrogativi importanti che potranno svilupparsi nella vita di ciascuno e anche in dialoghi informali. Cerco di riassumere qui alcuni punti importanti.

Questa Nota non nasce all’improvviso. Per esempio, un martire spagnolo, P. Pedro Poveda, ucciso nel 1936, qualche anno prima si diceva pronto a morire affinché siano proclamati i dogmi della Assunzione di Maria e del suo titolo di Corredentrice (la grazia del martirio - autentica - non significa che il desiderio di quel santo presbitero sia volontà di Dio). Ma soprattutto “Sono questioni che hanno suscitato preoccupazioni presso gli ultimi Pontefici e che sono state ripetutamente trattate nel corso degli ultimi trent’anni nei diversi ambiti di studio del Dicastero, come Congressi, Sessioni ordinarie, etc. Ciò ha permesso a questo Dicastero di disporre di un materiale abbondante e ricco che è alla base della presente riflessione” (MPF, presentazione). Noi probabilmente non lo sapevamo. Io sapevo solo che Papa Francesco disse che non era opportuno proclamare il dogma di Maria corredentrice, e che gli innamorati parlano da innamorati senza che questo implichi una verità oggettiva. 

Ci sono sempre le critiche “complottiste”, “da teologi da tastiera”, tipo: in Vaticano c'è una massa di ignoranti! (sic). Fanno vedere quanto è pericolosa la presunzione di correggere dal divano chi certamente ignorante non è, e - anche se non è infallibile - ha il compito nella Chiesa di insegnare. La prudenza umana e l’accoglienza credente del Magistero deve ispirare un atteggiamento più rispettoso e meno impulsivo. Purtroppo non è raro che per molti “la religione è ciò che mi dicevano da bambino”, “è ciò che ho sempre saputo”, ecc.  …, come se fossero nati cristiani perfetti invece di doverlo diventare con la conversione che passa anche attraverso la catechesi. Comunque cambiare mentalità è sempre difficile, richiede tempo anche in chi è disponibile a mettersi in discussione. Lo diceva Papa Giovanni Paolo appena eletto ai cardinali riguardo al cambiamento di mentalità reso necessario dal Concilio Vaticano II. Purtroppo si parla persino poco del Concilio nelle diocesi e parrocchie e questa “dimenticanza” o pigrizia non è un buon segno. Un Concilio non si applica automaticamente. Molti Concili sono rimasti lettera morta. La Tradizione della Chiesa è “un albero che ha sempre la stessa radice ma cresce e si sviluppa, verso l’alto però” diceva Papa Francesco. Che Santi e Papi abbiano usato certe espressioni non significa che siano irriformabili, o che non possano essere affinate. Il Concilio Vaticano II ha fatto una grande opera di ritorno alle fonti cristiane, riformando e anche eliminando forme ed espressioni nate in contesti storici particolari. Da studente J. Ratzinger comprese quanto non era chiaro a tutti allora, cioè che la Sacra Scrittura è l’anima della Teologia. In forza di questo ha corretto Giovanni Paolo II che aveva usato l’espressione “Corredentrice” varie volte e dopo non lo fece più (La Gioia del Vangelo: CORREDENTRICE: COSA PENSAVA RATZINGER? / Maria, Mater Populi Fidelis. 9 nov 2025.).

Dalla Nota emerge la descrizione bellissima, fondata sulla Scrittura, della figura e missione materna di Maria. È veramente degna di essere contemplata con amore e lasciarla plasmare il nostro rapporto con Lei. Solo per questo vale la pena leggere la Nota o almeno la parte finale. Anche se sono titoli veri, siamo troppo condizionati dalla mentalità mondana quando la proclamiamo regina. Per il mondo i re e le regine “portano morbide vesti (e) stanno nei palazzi dei re!” (Matteo 11, 8), serviti e riveriti e lontani dalla vita e dalla fatica delle persone comuni. Maria è “Tutta santa” (Panagia") perché fedele a Dio in una vita povera, da serva umile, sorella pellegrina nella fede, amica di tutti che vive la vita di lavoro e la vita di un piccolissimo paese dove tutti si conoscono e si frequentano senza cerimoniale e senza filtri.


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