Ieri Gesù ci ha insegnato come evitare domande trappola o tergiversare. Egli usa una “arma” semplice e non offensiva ma molto efficace: rispondere con una domanda alternativa che mette nella giusta prospettiva il discorso. Ricordo un breve dialogo con un musulmano in una strada di Tunisi che voleva convincermi che la fede cristiana è assurda perché Dio non può essere insieme Uno e Tre (il Corano dice: “non dite tre” parlando di Dio e ci chiama “associatori” perché a Dio che è Uno e Unico noi associamo Gesù e un terzo che spesso è la Madonna). Per evitare ogni polemica o comunque una discussione sterile, il Signore mi ha ispirato una risposta: “tu credi che Gesù è stato crocifisso?”. Infatti il Corano nega la crocifissione di Gesù. Ho proseguito: “Dio è amore infinito. Se non credi che l’amore può arrivare a dare la vita su una croce, non potrai mai accettare il Mistero della Trinità”. Ho potuto mettere questo fratello nella giusta prospettiva e forse rimanere con qualche interrogativo.
Gesù non usa mai la bugia e neppure è mai ambiguo. Talvolta usa la “restrizione mentale”: da una risposta parziale adatta alla persona o alla situazione.
Con la domanda Gesù invita i suoi interlocutori a mettersi in discussione, a schierarsi e cioè a convertirsi. Rispondono evasivamente proprio perché non vogliono convertirsi. A quel punto Gesù va avanti; propone una parabola che dimostra che la volontà del Padre si fa obbedendo con i fatti, non limitandosi a parole, giustificandosi poi con vari pretesti. È il Vangelo di oggi, in cui Gesù rivela aspetti fondamentali sulla salvezza: viene dalla fede e non dalle opere, “Perché in Cristo Gesù non è la circoncisione che vale o la non circoncisione, ma la fede che si rende operosa per mezzo della carità” (Gàlati 5, 6). E la fede viene dal credere a Dio che si rivela attraverso i suoi servi, i suoi segni. Ma per credere devo avere un cuore disposto al cambiamento. Ed ecco il pentimento. Il primo figlio, ribelle, si pentì e andò nella vigna. I capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo, vedendo i segni (Giovanni Battista e le folle che andavano e soprattutto ritornavano cambiate) dovevano interrogarsi, pentirsi dei loro peccati per poter accogliere l’azione di Dio. Ecco quindi la sequenza della salvezza: SEGNI - PENTIMENTO - FEDE.
Anche noi, non possiamo negare di aver visto dei segni straordinari del Regno di Dio nella nostra generazione. Stiamo dunque attenti a non cadere sotto la condanna di quei sacerdoti e anziani. Gridiamo a Dio chiedendo una vera conversione.
(Vedi anche : La Gioia del Vangelo: USARE LA DOMANDA: IMPARIAMO DA GESU' / Santa Lucia, 13 dicembre.)
Dal libro del profeta Sofonìa Sof 3,1-2.9-13
Così dice il Signore: «Guai alla città ribelle e impura, alla città che opprime! Non ha ascoltato la voce, non ha accettato la correzione. Non ha confidato nel Signore, non si è rivolta al suo Dio».
«Allora io darò ai popoli un labbro puro, perché invochino tutti il nome del Signore e lo servano tutti sotto lo stesso giogo. Da oltre i fiumi di Etiopia coloro che mi pregano, tutti quelli che ho disperso, mi porteranno offerte. In quel giorno non avrai vergogna di tutti i misfatti commessi contro di me, perché allora allontanerò da te tutti i superbi gaudenti, e tu cesserai di inorgoglirti sopra il mio santo monte. Lascerò in mezzo a te un popolo umile e povero».
Confiderà nel nome del Signore il resto d'Israele. Non commetteranno più iniquità e non proferiranno menzogna; non si troverà più nella loro bocca una lingua fraudolenta. Potranno pascolare e riposare senza che alcuno li molesti.
Salmo Responsoriale 33 (34) R. Il povero grida e il Signore lo ascolta.
Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. Io mi glorio nel Signore: i poveri ascoltino e si rallegrino. R.
Guardate a lui e sarete raggianti, i vostri volti non dovranno arrossire. Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo salva da tutte le sue angosce. R.
Il volto del Signore contro i malfattori, per eliminarne dalla terra il ricordo. Gridano i giusti e il Signore li ascolta, li libera da tutte le loro angosce. R.
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato, egli salva gli spiriti affranti. Il Signore riscatta la vita dei suoi servi; non sarà condannato chi in lui si rifugia. R.
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 21,28-32
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli anziani del popolo: «Che ve ne pare? Un uomo aveva due figli. Si rivolse al primo e disse: "Figlio, oggi va' a lavorare nella vigna". Ed egli rispose: "Non ne ho voglia". Ma poi si pentì e vi andò. Si rivolse al secondo e disse lo stesso. Ed egli rispose: "Sì, signore". Ma non vi andò. Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?». Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto. Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non vi siete nemmeno pentiti così da credergli».

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