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sabato 22 giugno 2024

DIO SE HAI BISOGNO DI ME, RISPARMIA LA MIA VITA. METTO TUTTO NELLE TUE MANI / XII Dom. T.O.,B, 2024.





Israele non ama molto il mare a differenza dei greci per esempio che lo sentono il loro elemento. Le immagini di Gesù sul Regno di Dio come rete gettata in mare, gli Apostoli come pescatori di anime, sono quindi una novità assoluta. Nessuno può camminare sulle acque e dominare questo elemento infido che è il mare e i suoi flutti. Solo Dio lo può. È ciò che Egli ricorda a Giobbe e che canta il Salmo. Comprendiamo quindi la sorpresa degli Apostoli di fronte all’autorità di Gesù sul mare e il vento. Affidandoci la sua missione Gesù ci invita ad essere come Dio pronti ad avventurarci senza paura in ogni ambiente nuovo, movimentato, ostile?

Dopo 20 secoli di Cristianesimo ci è facile accettare che Gesù comandi al vento e al mare. Ma quando siamo noi presi nella tempesta, crediamo ancora che può calmare le onde che ci agitano, che conosce le nostre difficoltà, che tutta la nostra vita sta nelle sue mani, che siamo chiamati a lavorare alla nostra conversione senza lasciarci dominare dalla paura? Infatti Gesù non rimprovera gli Apostoli di aver cercato di svuotare l’acqua dalla barca ma di aver pensato che Gesù non si importava di loro. 

È meravigliosa la testimonianza di padre Petro Mandzyak che racconta la sua esperienza sul fronte est dell’Ucraina: (Ucraina. Dalle trincee all’altare, storia di un prete fiorito fra le bombe - Vatican News ) «Dio, se hai bisogno di me, risparmia la mia vita. Metto tutto nelle tue mani». «Ed è questo - osserva - che vuol dire essere un cristiano: mettere tutto nelle mani di Dio. Se invece diciamo: “Aspetta, ci penso io”, allora vivremo secondo la logica terrena, che non è quella di Dio, e non lo incontreremo. Credetemi, Lui conosce esattamente tutti i nostri bisogni, i bisogni della nostra famiglia e tutto il resto. Affidare a Dio tutto significa accettare tutto come sua volontà, come suo dono, essergli grati sempre, qualunque cosa accada. Questo è ciò che ho scoperto per me stesso».

Di ritorno dal fronte, padre Petro ha dovuto anche imparare a gestire i suoi sentimenti, "congelati" durante i momenti di pericolo. Così dobbiamo fare anche noi. Beati quelli che fanno un catecumenato che permette loro di aprire gli occhi su Dio e su sé stessi nel profondo. 

E Gesù invita chi lo ha incontrato davvero ad andare al largo, ad essere “in uscita”, consapevole di essere fragile, ma di volersi offrire come strumento al Signore per portarlo agli altri. 


Prima lettura Gb 38,1.8-11  Qui s’infrangerà l’orgoglio delle tue onde.

Dal libro di Giobbe  

Il Signore prese a dire a Giobbe in mezzo all’uragano: «Chi ha chiuso tra due porte il mare, quando usciva impetuoso dal seno materno, quando io lo vestivo di nubi e lo fasciavo di una nuvola oscura, quando gli ho fissato un limite, gli ho messo chiavistello e due porte dicendo: “Fin qui giungerai e non oltre e qui s’infrangerà l’orgoglio delle tue onde”?».


Salmo Responsoriale Dal Salmo 106  Rendete grazie al Signore, il suo amore è per sempre.

Coloro che scendevano in mare sulle navi e commerciavano sulle grandi acque, videro le opere del Signore e le sue meraviglie nel mare profondo.

Egli parlò e scatenò un vento burrascoso, che fece alzare le onde: salivano fino al cielo, scendevano negli abissi; si sentivano venir meno nel pericolo.

Nell’angustia gridarono al Signore, ed egli li fece uscire dalle loro angosce. La tempesta fu ridotta al silenzio, tacquero le onde del mare.

Al vedere la bonaccia essi gioirono, ed egli li condusse al porto sospirato. Ringrazino il Signore per il suo amore, per le sue meraviglie a favore degli uomini.


Seconda lettura  2 Cor 5,14-17 Ecco, son nate cose nuove.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi

Fratelli, l’amore del Cristo ci possiede; e noi sappiamo bene che uno è morto per tutti, dunque tutti sono morti. Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risorto per loro.

Cosicché non guardiamo più nessuno alla maniera umana; se anche abbiamo conosciuto Cristo alla maniera umana, ora non lo conosciamo più così. Tanto che, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove.


Canto al Vangelo  Lc 7, 16 Alleluia, alleluia. Un grande profeta è sorto tra noi, e Dio ha visitato il suo popolo. Alleluia.

Vangelo  Mc 4,35-41 Chi è costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?

Dal Vangelo secondo Marco

In quel giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.

Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».

Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».

E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?». 


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