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mercoledì 29 maggio 2024

QUANDO IL PAPA DICE LE PAROLACCE! ... subito i vescovi ...


Grande delusione e scandalo. Il Papa dell’inclusione discrimina nelle candidature al sacerdozio le persone con tendenze omosessuali profondamente radicate e, peggio, usa una parola in libertà per denunciare la compiacenza verso l’omosessualità presente in alcuni o molti seminari.

Partiamo dalla parola poco bella. Non poteva inventarla dallo spagnolo che dice “mariconerìa”. Constatiamo che il Papa ha imparato bene l’italiano!  

Quando ha detto (avrebbe detto?) la parola “frociaggine” il Papa parlava con i vescovi, responsabili della Chiesa e della sua reputazione, a porte chiuse. Quindi non doveva uscire nulla. Bravo il o i vescovi che hanno avuto subito la lingua lunga. Il Papa ha usato una parola forte per indicare la compiacenza verso l’omosessualità. A porte chiuse si poteva ammettere la parola meno elegante anche giudicandola una caduta di stile. Il Papa ha chiesto scusa dicendo che non intendeva offendere nessuno. Infatti non ha detto “i froci”, una parola veramente offensiva per le persone, ma “frociaggine” per indicare un andazzo nei seminari. 

È più grave il problema dei vescovi che hanno subito spifferato. Perché non ci mettono la faccia, chiedendo scusa per aver tradito la fiducia che dovrebbe vigere in ogni incontro privato? Hanno puntato il dito pubblicamente contro il Papa nascondendo se stessi. Se venissi a sapere che il mio vescovo fa parte di quelli che hanno tradito la più elementare prudenza umana ed evangelica, che fiducia potrei avere d'ora in poi in lui come persona? (è evidente che continuo comunque ad obbedire al vescovo di Gesù Cristo).

Ma veniamo alla sostanza.

Tutti quelli che si sono entusiasmati quando Papa Francesco ha detto: “chi sono io per giudicare” sono profondamente delusi. È da un po' che cresce la delusione da parte di quelli che pensavano che Papa Francesco volesse travolgere il Vangelo. Già da subito avevano “dimenticato” che Papa Francesco aveva detto: “Se è sincero nel suo rapporto con Cristo … chi sono io per giudicare?” perché così la frase ha un altro senso. Comunque la favoletta del Papa “progressista” è andata avanti parecchio.

Il Papa che ripete con forza che la Chiesa è “para todos, para todos”, che chiunque crede in Cristo sinceramente e lo segue può e deve trovare il suo posto nella Chiesa, non da paria ma da fratello o sorella, è lo stesso che spiega che la Chiesa non è una ditta ma una Madre che accoglie tutti i suoi figli e cerca di trovare per ognuno la strada migliore, non quella uguale per tutti. È lo stesso Papa che da anni, in discorsi pubblicati sul Sito Vaticano, dice che le persone con forte radicamento omosessuale non devono essere accolti nei seminari e nei noviziati. Per il loro bene innanzitutto. È il Papa che dice che la Teoria Gender (Teoria!) è estremamente pericolosa, anche se i transgender come persone vano rispettati e li accoglie in Vaticano. È lo stesso che riconosce che il celibato dei preti non è di istituzione divina ma che Paolo VI non solo l’ha confermato per la Chiesa latina ma ha detto che sarebbe pronto a dare la vita per il mantenimento di questa scelta. E assieme a Giovanni Paolo II e Benedetto XVI cammina sulle sue tracce. È lo stesso Papa che ha chiuso al diaconato per le donne, dopo aver voluto una Commissione sulla questione. Il motivo sembra essere il rischio di strumentalizzare questo ministero per una clericalizzazione della donna, mentre le uniche diaconesse dell’antichità cristiana avevano mansioni che possono essere affidate a qualunque laica. Invece per la partecipazione sempre più completa alla vita della Chiesa, Papa Francesco ha voluto che ci siano catechisti istituiti, sia uomini che donne e ha anche aperto all’accolitato per le donne. 

Quindi Papa Francesco ha una sua linea in continuità con i predecessori e in obbedienza al Vangelo. Suscita critica? Dice Gesù : “Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!". (Giovanni 16, 33). Non si esprime sempre nel modo più felice? Ci dispiace ma non esita a chiedere scusa o perdono. È a suo onore perché non è di tutti chiedere scusa. Però nella sostanza quello che ha detto ai vescovi italiani in plenaria non è per nulla sbagliato e, anzi, permette di comprendere con chiarezza la posizione della Chiesa. C'è bisogno di spiegarla meglio? Sono a disposizione per farlo anche parlando della necessità di un maggiore discernimento vocazionale. So che non tutti accettano questa posizione nella società odierna ma è fondata ed è veramente per il bene di tutti. 




4 commenti:

  1. Bravo fra Sereno, ottimo commento. Grazie. (Roberto Fiaschi).

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  2. Giusto quello che chiarisci riguardo al papà, la gente parla solo perché ha la bocca

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  3. Il papa ha ragione e bisogna rispettare tutti e avere la serenità di dire alcune cose si possono fare altre no Bravo Papa Francesco

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  4. Si è mostrato chiarissimo con i vescovi ed equilibrato. Difficile fraintendere ciò che chiaramente dice. E io credo che sia giusto così per il bene di tutti.

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