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domenica 5 maggio 2024

LA GIOIA È ESSERE AMATI DA DIO / VI Domenica di Pasqua 2024.


Il Vangelo di oggi è la continuazione di quello  di domenica scorsa, cioè della parabola della Vite e dei tralci. Gesù stesso ce la vuole spiegare. Infatti sottolinea che la fonte della gioia non è il nostro impegno ma lo scoprirsi amati da lui, amati dal Padre in lui. ”In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati“, “Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.“ 

Il nostro impegno è una conseguenza, e senz’altro apre il nostro cuore alla gioia, perfeziona la nostra gioia, ce la fa sperimentare. E, instancabilmente la Scrittura, ma in particolare san Giovanni, ci ricorda che l’amore non è solo emozione, non è solo soggettività, ma corrisponde a ciò che è giusto e vero, al reale. Quindi ci invita ad osservare i comandamenti. Ma nessun santo si è mai sentito perfetto e la gioia dei santi è, fino alla fine, ancora una volta, la gioia di sentirsi amati, gratuitamente, di annunciare la misericordia. Questa gioia si accompagna di una radicale umiltà, perché nessuno può accampare una superiorità sugli altri. San Francesco diceva che se, al più peccatore tra i malfattori d'Italia fosse stato dato la metà delle grazie che aveva ricevuto, questi sarebbe santo il doppio di lui! Chiamava sé stesso “ladro delle grazie di Dio”. 

Ho avuto la gioia questa mattina di vedermi restituire il libro “l’arte di trarre profitto dei nostri peccati” (Joseph Tissot, Ed Chirico, un libro che tutti dovrebbero leggere almeno una volta) con questa conclusione:”grazie, questo libro mi ha aiutato a comprendere che non devo chiudermi sui miei sensi di colpa, ma devo rialzarmi e andare avanti con l’aiuto di Dio! Finora mi sono molto lasciato paralizzare dai sensi di colpa”. La Bibbia porta continuamente questo messaggio! Per esempio: “Forse che io ho piacere della morte del malvagio - oracolo del Signore - o non piuttosto che desista dalla sua condotta e viva?” (Ezechiele 18, 23). Davide è l'esempio del peccatore sano che accetta la punizione per il suo peccato, ma sa voltare pagina, appoggiato sul perdono di Dio (2 Sam 12,16-23). Le tre letture di oggi ci dicono proprio come l’amore di Dio vuole solo effondersi su tutti e chiamarci non servi ma amici. 


Prima Lettura  At 10, 25-27. 34-35. 44-48  Anche sui pagani si è effuso il dono dello Spirito Santo.

Dagli Atti degli Apostoli

Avvenne che, mentre Pietro stava per entrare [nella casa di Cornelio], questi gli andò incontro e si gettò ai suoi piedi per rendergli omaggio. Ma Pietro lo rialzò, dicendo: «Àlzati: anche io sono un uomo!».

Poi prese la parola e disse: «In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga».

Pietro stava ancora dicendo queste cose, quando lo Spirito Santo discese sopra tutti coloro che ascoltavano la Parola. E i fedeli circoncisi, che erano venuti con Pietro, si stupirono che anche sui pagani si fosse effuso il dono dello Spirito Santo; li sentivano infatti parlare in altre lingue e glorificare Dio.

Allora Pietro disse: «Chi può impedire che siano battezzati nell’acqua questi che hanno ricevuto, come noi, lo Spirito Santo?». E ordinò che fossero battezzati nel nome di Gesù Cristo. Quindi lo pregarono di fermarsi alcuni giorni.


Salmo Responsoriale  Dal Salmo 97  Il Signore ha rivelato ai popoli la sua giustizia.

Cantate al Signore un canto nuovo, perché ha compiuto meraviglie. Gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo.

Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza, agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia. Egli si è ricordato del suo amore, della sua fedeltà alla casa d’Israele.

Tutti i confini della terra hanno veduto la vittoria del nostro Dio. Acclami il Signore tutta la terra, gridate, esultate, cantate inni!


Seconda Lettura  1 Gv 4, 7-10 Dio è amore.

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo

Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l’amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore.

In questo si è manifestato l’amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui.

In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati.


Canto al Vangelo  Gv 14,23 Alleluia, alleluia. Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui. Alleluia.

Vangelo  Gv 15, 9-17  Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.

Dal vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.

Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.

Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».


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