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venerdì 10 maggio 2024

D.I. 09 / LA CHIESA ANNUNCIA, PROMUOVE E SI FA GARANTE DELLA DIGNITÀ UMANA / Dignitas infinita nn. 17-19


2. La Chiesa annuncia, promuove e si fa garante della dignità umana

17. La Chiesa proclama l’uguale dignità di tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla loro condizione di vita o dalle loro qualità. Questo annuncio si appoggia su una triplice convinzione, che, alla luce della fede cristiana, conferisce alla dignità umana un valore incommensurabile e ne rafforza le intrinseche esigenze.

Un’indelebile immagine di Dio

18. Innanzitutto, secondo la Rivelazione, la dignità dell’essere umano proviene dall’amore del suo Creatore, che ha impresso in lui i tratti indelebili della sua immagine (cf. Gen 1, 26), chiamandolo a conoscerlo, ad amarlo ed a vivere in un rapporto di alleanza con sé e nella fraternità, nella giustizia e nella pace con tutti gli altri uomini e donne. In questa visione, la dignità si riferisce non solo all’anima, ma alla persona come unità inscindibile, e dunque inerisce anche al suo corpo, il quale partecipa a suo modo all’essere immagine di Dio della persona umana ed è chiamato anch’esso a condividere la gloria dell’anima nella beatitudine divina.

Cristo eleva la dignità dell’uomo

19. Una seconda convinzione procede dal fatto che la dignità della persona umana è stata rivelata in pienezza quando il Padre ha inviato il suo Figlio che ha assunto fino in fondo l’esistenza umana: «il Figlio di Dio, nel mistero dell’incarnazione ha confermato la dignità del corpo e dell’anima costitutivi dell’essere umano».[30] Così, unendosi in certo modo ad ogni essere umano attraverso la sua incarnazione, Gesù Cristo ha confermato che ogni essere umano possiede una dignità inestimabile, per il solo fatto di appartenere alla stessa comunità umana e che questa dignità non può mai essere perduta.[31] Proclamando che il Regno di Dio appartiene ai poveri, agli umili, a coloro che sono disprezzati, a coloro che soffrono nel corpo e nello spirito; guarendo ogni sorta di malattie e di infermità, anche le più drammatiche come la lebbra; affermando che ciò che viene fatto a queste persone viene fatto a lui, perché egli è presente in quelle persone, Gesù ha portato la grande novità del riconoscimento della dignità di ogni persona, ed anche e soprattutto di quelle persone che erano qualificate come “indegne”. Questo principio nuovo nella storia umana, per cui l’essere umano è tanto più “degno” di rispetto e di amore quanto più è debole, misero e sofferente, fino a perdere la stessa “figura” umana, ha cambiato il volto del mondo, dando vita a istituzioni che si prendono cura delle persone che si trovano in condizioni disagiate: i neonati abbandonati, gli orfani, gli anziani lasciati soli, i malati mentali, le persone affette da malattie incurabili o con gravi malformazioni, coloro che vivono per strada.

[30] Congregazione per la Dottrina della Fede, Istruzione Dignitas personae (8 settembre 2008), n. 7: AAS 100 (2008), 863. Cf. anche S. Ireneo di Lione, Adv. Haer. V, 16, 2: PG 7, 1167-1168.

[31] Siccome «con l’incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo ad ogni uomo» (Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965), n. 22: AAS 58 (1966), 1042), la dignità di ogni uomo ci viene rivelata da Cristo nella sua pienezza.


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