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lunedì 6 maggio 2024

D.I. 08 TEMPI ODIERNI nn. 14-16


Tempi odierni

14. Ai nostri giorni, il termine “dignità” viene utilizzato prevalentemente per sottolineare il carattere unico della persona umana, incommensurabile rispetto agli altri esseri dell’universo. In questo orizzonte, si comprende il modo in cui viene usato il termine dignità nella Dichiarazione delle Nazioni Unite del 1948, ove si parla «della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili». Solo questo carattere inalienabile della dignità umana consente di poter parlare dei diritti dell’uomo.[26]

15. Per chiarire meglio il concetto di dignità, è importante segnalare che la dignità non viene concessa alla persona da altri esseri umani, a partire da determinate sue doti e qualità, in modo che potrebbe essere eventualmente ritirata. Se la dignità fosse concessa alla persona da altri esseri umani, allora essa si darebbe in modo condizionato e alienabile, e lo stesso significato di dignità (per quanto meritevole di grande rispetto) rimarrebbe esposto al rischio di essere abolito. In realtà, la dignità è intrinseca alla persona, non conferita a posteriori, previa ad ogni riconoscimento e non può essere perduta. Di conseguenza, tutti gli esseri umani possiedono la medesima ed intrinseca dignità, indipendentemente dal fatto che siano in grado o meno di esprimerla adeguatamente.

16. Perciò il Concilio Vaticano II parla della «eminente dignità della persona umana, superiore a tutte le cose e i cui diritti e doveri sono universali e inviolabili».[27] Come ricorda l’incipit della Dichiarazione conciliare Dignitatis humanae, «gli esseri umani divengono sempre più consapevoli della propria dignità di persone e cresce il numero di coloro che esigono di agire di loro iniziativa, esercitando la propria responsabile libertà, mossi dalla coscienza del dovere e non pressati da misure coercitive».[28] Tale libertà di pensiero e di coscienza, sia individuale che comunitaria, è basata sul riconoscimento della dignità umana «quale l’hanno fatta conoscere la parola di Dio rivelata e la stessa ragione».[29] Lo stesso magistero ecclesiale ha maturato con sempre maggior compiutezza il significato di tale dignità, unitamente alle esigenze ed alle implicazioni ad esso connesse, giungendo alla consapevolezza che la dignità di ogni essere umano è tale al di là di ogni circostanza.



[26] Per questo motivo la «Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo […] suggerisce implicitamente che la fonte dei diritti umani inalienabili si trova nella dignità di ogni persona umana»: Commissione Teologica Internazionale, Alla ricerca di un’etica universale: nuovo sguardo sulla legge naturale (2009), n. 115.

[27] Conc. Ecum. Vat. II, Cost. past. Gaudium et spes (7 dicembre 1965), n. 26: AAS 58 (1966), 1046; tutto il primo capitolo della prima parte della Costituzione (nn. 11-22) viene dedicato alla “Dignità della persona umana”.

[28] Conc. Ecum. Vat. II, Dich. Dignitatis humanae (7 dicembre 1965), n. 1: AAS 58 (1966), 929.

[29] Ibidem, n. 2: AAS 58 (1966), 931.


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